Consapevolezza del posteriore e la propriocezione

Trent’anni fa nelle Scuole Cinofile ci insegnavano il rispetto del Cane anche sul ‘’movimento’’.

Quando andavi a ‘’scuola’’, oltre a spiegarti la comunicazione attraverso i quattro influssi e la modalità in cui e per cui essi si attivano, ci tenevano a precisare che il Cane si sviluppa nella sua struttura fisica in orizzontale e si muove su quattro arti (zampe), a differenza nostra che ci sviluppiamo in verticale e ci muoviamo su due arti (gambe). Ugualmente al Cane abbiamo complessivamente quattro arti ma gli altri due (le braccia), li usiamo per fare altro, pur se, fino a che non abbiamo acquistato un certo equilibrio e una certa forza nonché una certa dimestichezza con la gestione sincronica, ugualmente a Lui, per muoverci li utilizziamo tutti (gambe e braccia).
Quand’è che ‘’ci alziamo’’? …
Camminiamo usufruendo solo delle gambe, una volta raggiunta ‘’la maturità’’ motoria, tappa questa, che delinea anche la dimenticanza della precedente ‘’diversa’’ modalità deambulante.
- un esempio: la dinamicità/velocità rotatoria nello spostamento a carponi (proprio del corpo sviluppato in linea orizzontale) rispetto allo spostamento di chi cammina eretto su due arti (proprio del corpo sviluppato in linea verticale) è molto più lenta. -
Dimentichi di quelle nozioni esperienziali, forti di una coscienza di movimento e di una coscienza dell’uso degli arti, tutta nostra, non badiamo mai alle possibili difficoltà o ritardi o incapacità logistiche che ha il Cane rispetto a noi.
Detto questo, tornando a trent’anni fa, già dalle prime lezioni, ci insegnavano a muoverci in un certo modo proprio per non creare problemi al nostro Compagno.

Una volta passata la fase iniziale del lavoro, chi voleva continuare, si immergeva nella attività sportive.
Dette attività nel tempo crebbero di numero e di variabilità.

Ricordo quando Paolo ed io ci approcciammo al Mondioring e quando, poco tempo prima, apparve anche in Italia l’Obedience e l’Heel work to Music. … In queste tre Discipline erano presenti degli esercizi che necessitavano di alcuni accorgimenti addestrativi durante le fasi di apprendimento. Sto parlando delle posizioni a distanza per il Mondioring e l’Obedience, e parlo della marcia indietro per l’Heel work to Music.

Per le prime due era richiesta l’assunzione (a turno) delle tre posizioni ‘’in piedi, seduto, terra’’ senza che il Cane uscisse dal quadrato del suo corpo, il che richiedeva che queste venissero insegnate facendogli usare i quattro arti con discernimento. Non era niente di pazzesco, era solo una forma di comportamento tipo quella che possono insegnare a noi Fanciulli quando , ad esempio, dobbiamo alzarci da tavola senza fare rumore e senza rigare il pavimento: sollevandoci appena sulle gambe, afferriamo con le mani la sedia per alzarla un poco dal pavimento, indi indietreggiamo un poco; una volta staccatici dal tavolo quel tanto che basta per non esserne più ‘’prigionieri con le gambe,’’ riabbassiamo la sedia e ci alziamo. In questo modo non facevamo rumore (nel rispetto di chi riposava o comunque nel rispetto generale delle persone presenti a tavola), e non graffiavamo il pavimento (graffio che poteva essere causato con le zampe della sedia che venendo spostata senza essere stata sollevata, strusciavano sullo stesso (sul pavimento). Era quest’ultima attenzione, una forma di rispetto per l’oggetto pavimento e la persona che lo puliva.

Per quel che riguarda l’Heel work to Music, l’esercizio di condotta al piede in retromarcia è un modo di muoversi che il Cane conosce già di suo e applica in certune situazioni, e che come noi, lo fa ad una velocità non elevata. Nello scegliere i momenti giusti per applicarlo, dobbiamo solo rispettare la sua andatura spontanea e procedere con altrettanto rispetto nell’insegnargli a muoversi con noi in quella modalità con i giusti influssi.

Il caso vuole che in nessuno di questi ‘’esercizi’’ il Cane ‘’inciampica’’ / ha mai ‘’inciampicato’’ rovinando con il culetto a terra. Questo vuol dire che Lui sa esattamente di possedere un ‘’retrotreno’’ sbugiardando tutti coloro che professano il contrario!

Le movenze effettuate da noi per alzarci da tavola e dei Cani per compiere quei movimenti, sono tutti prodotti in una modalità che non chiede l’ausilio di una conoscenza logistica del proprio corpo ma solo dell’apprendimento di una sequenza di movimenti anche naturali (flessioni, distensioni, andature).

Tutti noi che praticavamo all’epoca dei ricordi di cui ho fatto cenno, e pratichiamo oggi queste Discipline agonisticamente o anche solo per diletto, eravamo (e siamo ancora) usi lavorare con i nostri Cani e i Cani dei nostri Allievi in maniera professionale e mai commerciale rammentandoci, e rammentando ai nostri Allievi, di non trascurare mai lo sviluppo corporeo di crescita del nostro Compagno.

- NESSUNO DI NOI SI E’ MAI INVENTATO E MAI SI INVENTERA’, NOMI O NOMIGNOLI E TANTOMENO APPELLATIVI PSICO-MOTORI / TECNICO-DIAGNOSTICI PER INFINOCCHIARE GLI ALLIEVI UMANI E CHIEDERE AL CANE DI COMPIERE CERTI MOVIMENTI CIRCENSI DEL TUTTO INNATURALI POICHE’ NON FACENTI PARTE DELLE QUOTIDIANE ABITUDINI. -

Tralasciando la frase in evidenza, voglio portare l’attenzione del lettore alla terminologia odierna in merito alla coscienza canina e al raggiro nei confronti di voi tutti che vi fate abbindolare dai commercianti!
‘’il Cane non sa di avere ‘il posteriore’ ‘’
No, e infatti si gratta sul fianco con la raspa o con il lungo bastone dei ‘’vu-cumprà’’che ha un’estremità con l’apposita spatolina calza-scarpe e l’altra provvista di manina!!!

- SIAMO NOI ESSERI UMANI CHE NON ABBIAMO COSCIENZA DEL FATTO CHE I CANI HANNO QUATTRO ZAMPE … E SIAMO NOI CHE IN BASE A QUESTA TERRIBILE DIMENTICANZA, PRETENDIAMO CHE LORO FACCIANO COSE ‘’STRANE’’ ESULANDO NOI DAL DOVER AFFRONTARE L’INSEGNAMENTO DI UN ESERCIZIO IN UN MODO CHE NON CI E’ CONGENIALE!!!

Continuando a parlare di Discipline Sportive (argomento sempre più in voga e area nella quale nasce tanto sproloquiare), ricordo anche quando, nei primi anni dell’avvento dell’Agility, si insegnava ai Cani a fermarsi sulle zone di contatto. Paolo ed io lo facevamo sempre in allenamento per permettere poi in gara, al nostro Compagno di avere una maggior sicurezza e coscienza dell’operato - in Agility i percorsi sono sempre diversi, i campi di gara pure e perciò, a parte il rapporto con il proprio Conduttore, il Cane non ha molti punti di riferimento per acquisire e presentare quella sicurezza che invece ha nel campo di casa; le piccole regole degli ostacoli, danno quel piccolo aiuto e la possibilità di azzardare una condotta più veloce per ‘’combattere’’ il tempo / è logico che se parlo di ‘’combattere’’ il tempo, mi sto riferendo a noi umani! - . … e al contrario di quel che si dice oggi nei circoli sportivi, non era una rarità vedere Cani veloci sulle zone di contatto - C’era una Borderina che arrivava come un proiettile fino in fondo alla discesa dell’ostacolo e per un attimo rimaneva con una zampina posteriore ferma sulla zona. Semmai capitava che non riusciva a fermarsi per tempo, rapidamente si arrestava e indietreggiava quel tanto che potesse permetterle di toccare il punto ‘’noto’’.
All’epoca non si parlava di ‘’consapevolezza del posteriore’’ e i professionisti erano persone serie che non prendevano in giro chi a loro si affidava.

Il tempo del Circo e dei paroloni inventati o presi in prestito dai testi umani, è giunto da qualche anno … però è solo del Circo nei tendoni nomadi che si parla male, trascurando debitamente tutto quello che dai Circhi certa gente ha portato alla ribalta nei campi scuola cinofili; ed è solo di antroposofia che si parla quando ci si riferisce a menti che di umano non hanno che la sfiga di appartenere alle comunità bipedi.

Nota sul Circo e sulle similitudini cinofile
Riporto alcune righe di un articolo trovato su internet ( https://www.oipa.org/italia/circo-dietrolequinte/) che accusa il Circo e non si rende conto che ‘’con gli stessi problemi vivono i Cani rinchiusi nei canili’’, e non tiene conto che se le convenzioni statali ai Circhi non sono ben viste, non devono esserlo nemmeno quelle ai canili che altro non sono che prigioni di Stato o parastatali che saranno sempre un pozzo di San Patrizio e che proprio per questo motivo nessuno mai vorrà mettere fine al randagismo e proliferazione coatta.
Nelle riprese si vede un canguro che si stringe il corpo con le zampe, come se si abbracciasse, e quelle zampe tremano forte tanta è la pressione muscolare degli sforzi atletici a cui è quotidianamente sottoposto, e ci sono poi tre elefanti che dondolano la proboscide da destra a sinistra o in avanti e indietro, senza pace. Questi comportamenti non sono presenti in natura e vengono chiamati dai veterinari “stereotipie”: quando gli animali sono in cattività, isolati in piccoli spazi, impossibilitati ad interagire socialmente con i loro simili e costretti in situazioni senza possibilità di locomozione, rispondono allo stress con atteggiamenti compensatori e ripetitivi che permettono loro di sopravvivere al dolore, pur continuando a soffrire in altro modo.
Questo è quello che accade nelle zone cosiddette di riposo (per i Cani dei canili sono i box dove vivono tutta la loro misera vita).
Nell’articolo si parla anche di addestramento:
‘’ indagini sui metodi di addestramento, coercitivi o educativi. Questi ultimi prevedono il rinforzo positivo: un premio a termine di un allenamento che rafforza, appunto, un comportamento che per l’animale è già naturale avere. Ma se gli si devono far eseguire ordini contrari alla sua natura, come forme di danza, ad esempio, è il rinforzo negativo, cioè il metodo della punizione, che si è costretti ad adottare per potersi fare ubbidire.
Le forme di addestramento attraverso lo stesso metodo gentile, vengono praticate anche dalle Forze dell’ordine e dai Nuclei utili alla società umana e in moltissime scuole cinofile di nuova concezione (leggi articolo Cani utilizzati per scopi sociali e guerriglie). E continuando a parlare di addestramento o forme di educazione o metodi intrattenitivi, riallacciandoci al discorso dei Circhi: gli esercizi, le figure che gli Animali eseguono negli show, sono uguali o molto molto simili e più facili, a/di quelli che usano i nuovi grandi intenditori cinofili e molti di questi esercizi sono proprio quelli che rientrano nella categoria ‘’consapevolezza del posteriore’’ ed erudimento in merito alla ‘’propriocezione’’.

Perché (mi chiedo) per gli Animali da Circo è un abuso e per tutti gli altri no? … cosa cambia? … non il denaro perché le scuole le paghi, e non i Nuclei o le Forze dell’Ordine perché sono sovvenzionati dallo Stato!

Come si può notare da queste immagini, non ci sono differenze fra il circo e alcuni metodi addestrativi o alcune discipline sportive!!!

Il Circo non è divertente per gli Animali
https://www.youtube.com/watch?v=kl2fppq5dgM&feature=youtu.be&fbclid=IwAR1lfRmrYzCy9e8sZ4qu7c3RDu7vXpDmDs-v7M0A1rjVLL8yIrhQBjKAx04

Italia’s Got talent https://www.youtube.com/watch?v=ZIKh_TnqRYI

Nota sulla terminologia usata a "Piffero".

- Consapevolezza - derivato da ‘’con’’ e ‘’sapere’’; significa quindi ‘’ avere il sapere, possedere la conoscenza’’; è una cognizione propria dell’individuo che conosce se stesso.
- La conoscenza individuale inizia fin dalla tenera età e pone le sue basi dapprima nei riguardi della propria figura e successivamente, seguendo gli stadi di crescita, si completa con la conoscenza del proprio io interiore.
- È una capacità innata e si attiva istintivamente. Video: Consapevolezza del posteriore-2 cuccioli di 60 giorni che evidenziano l'istintività delle azioni
- Citazione dal Vocabolario della Lingua Italiana – ‘’La consapevolezza non si può inculcare: non è un dato o una nozione. È la costruzione originale del proprio modo di rapportarsi con se stessi e col mondo - in quanto sapere identitario, realmente capace di elevare una persona al di sopra dell'ignoranza e della piena informazione. Es.: il caso della consapevolezza del rischio, che può non frenare ma rende accorti; della consapevolezza delle proprie capacità, che orientano verso alcuni atti o in talune direzioni;…’’ -

Parlando di esseri viventi diversi dall’uomo, la conoscenza di sé, si limita a quella fisica unita a quella di ruolo ‘’espressione caratteriale e personalità individuale’’.

La propriocezione è la capacità di percepire

Percezione sensoriale propria di ogni singolo Individuo. È la capacità di assorbire gli input esterni attraverso i 5 sensi, rendendoli coefficiente/materiale utile alla stessa attività sensoria. È una prerogativa che si attiva fin da prima della nascita (durante il periodo fetale, nel momento in cui inizia la distinzione fra stimoli interni e stimoli esterni) e aumenta nell’arco della crescita naturale dell’Individuo.
L’adattamento agli agenti dell’ambiente, permette ‘’naturalmente’’ all’Individuo, di assumere posture idoneamente attive/reattive a tali agenti. Interessante sottolineare che le posizioni assunte dai corpi, possono essere simili e dissimili da Individuo a Individuo, poiché la diversità strutturale di ogni singolo Individuo e diversità strutturale delle varie Creature di diversa Specie, impongono posture diverse. Potremmo semplicemente dire che, per una questione di equilibrio, l’Individuo adatta la sua mobilità (possibilità/capacità/idoneità/abilità di movimento).

La propriocezione … Tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Propriocezione ‘’ ...È resa possibile dalla presenza di specifici recettori, detti recettori propriocettivi o cinestetici, sensibili alle variazioni delle posture del corpo e dei segmenti corporei, che inviano i propri segnali ad alcune particolari aree encefaliche. I recettori propriocettivi sono costituiti dalle terminazioni nervose che danno inizio al processo neurofisiologico della propriocezione. Tali recettori inviano impulsi che, attraverso il midollo spinale, giungono alle aree cerebrali deputate all'elaborazione delle informazioni sulla posizione e sul movimento, necessarie per l'esecuzione corretta del movimento stesso. …’’ - nel momento in cui viene a crearsi un’interruzione della trasmissione, l’Individuo subisce un’alterazione propriocettiva. In questi casi, è possibile rimediare o attutire parzialmente l’alterazione, mediante alcuni esercizi stimolanti. Sconsigliabile il fai da te perché stiamo parlando di riabilitazione!

Nel mondo della cinofilia moderna, gli esercizi in questione, vengono usati anche per ‘’migliorare le prestazioni atletiche del Cane sportivo’’ oppure, per chi non pratica attività, come ‘’giochi interattivi’’ con il proprio Cane, e ancora, per risolvere problematiche comportamentali di insicurezza o iperattività.
Ed è in queste ultime annotazioni che si delimita una ulteriore ‘’sciapezza’’ del genere umano.

È vero che nell’ambito dello Sport (in generale) sono cambiate molte ‘’dinamiche’’ di allenamento, ma è pur vero che gli ‘’Atleti di un tempo, non erano meno di quelli odierni!’’, e la loro preparazione era più che accreditante; a cambiare (da allora) forse è solo la paranoia che oggi circola su larga scala; non tanto una paranoia ‘’assistenziale’’ spinta quindi da altruistici benefici propositi, quanto una paranoia dagli speculativi intenti e commerciali raggiri! – accusando le Discipline Sportive, si parla delle loro specializzazioni anche come fonti originarie di ‘’vizi del movimento’’ perché se prese singolarmente, comportano un allenamento che mira più che altro al miglioramento di taluni movimenti per ottenere il massimo rendimento e ‘’vincere’’, tralasciandone altri – a detta degli ‘’esperti’’ la ripetitività negli esercizi vizia il comportamento. A questo proposito, gli ‘’esperti’’ consigliano la propriocezione stimolata dagli esercizi terapeutici, perché permette al corpo di ampliare le proprie percezioni evitando che i movimenti si fossilizzino su quelli precedenti alla terapia.
In base a queste visioni, OGGI si insegna a vedere il Cane anche sotto un ‘’aspetto fisico diverso dal nostro’’, forse pure ‘’orizzontale’’, quello dell’inizio dell’articolo ma senza intendere ciò che intendevano i ‘’vecchi maestri’’; e infatti, non si discerne fra forme di espressione dei movimenti nostri e movimenti del Cane perché, se così fosse, si capirebbe che quei movimenti che si sviluppano/crescono attraverso gli specifici esercizi propriocettivi, si svilupperebbero/crescerebbero anche senza l’uso delle ‘’metodologie’’, ossia, senza l’ausilio dei ‘’baracconisti’’. Sport a parte, ricordo che le specializzazioni individuali (ruolo dell’Uno - “Teoria del Branco / Uno di Uno”) rispecchiano il fisico di questo Uno, per cui i movimenti da Lui attuati, saranno sempre conformi alla sua struttura (fisico e mente sempre in armonia).

Gli esercizi di propriocezione sensoriale come soluzione di problematiche comportamentali: attraverso questi esercizi si vuole insegnare al Cane la pazienza, la riflessività, la sicurezza … e tutto usufruendo del ‘’metodo positivo pavloviano’’ (click - condizionamento uditivo/visivo del comportamento). Il condizionamento porta il soggetto condizionato a trarre forza e sicurezza da ciò che ha appreso, ma questo non fa di lui un Individuo sicuro, semmai un Individuo dipendente!

E in ultimo, la stimolazione propriocettiva per l’interazione con il Cane di casa, quel soggetto che conduce una vita normale fatta di lettino pappe carezze e appuntamenti al parchetto con gli amichetti, e per correre in suo aiuto. In riferimento a questi Cani, sempre gli esperti ci parlano di una loro quasi privazione sensoriale, generata da una scarsa stimolazione, poiché la vita che conducono è una vita che non conosce le tante diversità degli agenti facenti parte dell’ambiente di cui abbiamo parlato precedentemente (a questo punto la domanda sorge spontanea: e dei Cani dei canili allora, che si dovrebbe dire?!); e perciò, per non incrementare l’impigrimento delle ‘’risposte dei sensi’’, ecco che si consiglia l’uso della ginnastica propriocettiva.

Mi sembra di capire, dopo tutto questo discorso, che l’attenzione della gente comune o esperta, sia sempre comunque molto superficiale. Si parla di stimolazione e privazione, si parla dell’importanza di mantenere attiva la sensibilità dei sensi, si parla solo ed esclusivamente di un fattore meccanico, anche quando si fa riferimento a ‘’problematiche comportamentali’’ (problematiche già molte volte affrontate da noi e da noi ampliamente sbugiardate!). Parlo di stimolazione meccanica perché tutti gli esercizi sono basati sull’uso di attrezzature che meccanicamente stimolano. Di fatto sono anche piccole attenzioni che i proprietari danno ai loro beniamini. Me nessuno di tutti questi esperti e questi proprietari, si sofferma su quale sia una altrettanta o collaborativa (se vogliamo) se non più importante particolarità da tenere ben presente, che stimola ancor di più l’attività del Cane.
Sto parlando della stimolazione delle specializzazioni individuali che prendono corpo nella mente del Cane e si mostrano a livello fisico, e che fanno di lui un soggetto unico, completo e propriamente attivo.
Davvero non capisco come non si riesce ad afferrare l’importanza dell’espressione caratteriale che dà forza all’Individuo rendendolo attivo, partecipe, collaborativo e VIVO! … tutte le specializzazioni caratteriali necessitano di una certa stimolazione che non ha nulla di meccanico e proprio per questo è molto più vera e utile di tutti quei giochi e giochini da appartamento che illudono coloro che non hanno nessuna voglia di capire, di applicarsi, di collaborare. Anime inutili legate a tutto quello che non le mette in difficoltà e non chiede un impegno che vada oltre qualche minuto!

Propriocezione è coscienza e conoscenza anche astratta del proprio corpo nello spazio-tempo, ed è proprio per questo motivo che un Animale diverso dal sapiens non potrà mai avere una propriocezione ragionata come vogliono far credere gli esperti, ma solo istintiva, in barba a tutto quello che questa ‘’ginnastica’’ professa
Propriocezione e sensibilità propriocettiva - Charles Scott Sherrington il "Filosofo del sistema nervoso": con il suo lavoro gettò le basi della moderna ‘’neurofisiologia’’ del sistema nervoso e dei riflessi motori, sviluppando importanti concetti fra i quali la ‘’propriocezione’’. Di grande interesse erano i collegamenti fra attività sensoriali e atti motori, e in questi, il coinvolgimento delle forme inibitorie ed eccitanti, fattori coordinati allo sviluppo di crescita o di arresto. L’assenza di stimoli e la loro eccedenza sono ugualmente insalubri.
Durante le sue riflessioni accertò che tramite gli strumenti biologici e fisiologici non era possibile arrivare a capire come la mente fosse collegata al corpo; da qui , la concezione metafisica di una realtà tangibile e astratta, e il concetto di elaborazione, coscienza, creazione dell’immagine e sensazione reale, in assenza di corporeità.

 

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