Cani da Compagnia

 

A parte la classifica dell’enci, per Cani da Compagnia le persone intendono tutti quei soggetti che possono vivere nella tranquillità della casa insieme a coloro che conducono una normalissima vita familiare composta da un nucleo completo (genitori e figli) o anche da una persona singola, oppure possono vivere con persone anziane.
Di norme le persone che si accompagnano al Cane da Compagnia, pensano che la miglior vita per il compagno ideale dell’uomo, sia quella di mangiare, dormire e andare a spasso. Il loro più grande divertimento sia quello di giocare con i compagnetti del parchetto e con i bambini, e credono che ogni tipo di attività diversa dalla corsa dietro alla pallina o al sasso o al bastoncino, sia un po’ coercitiva.
Credo che questa ideologia provenga da una forma di egocentrismo propria dell’uomo che, come è noto, se può evitare di faticare, lo fa ben volentieri. Quando ero piccola esisteva un esempio che veniva portato sempre in evidenza in determinate situazioni: l’arte di Michelaccio è mangiare, bere, dormire e andare a spasso! Michelaccio era un vagabondo nulla facente con una sana voglia di ‘’non fare niente’’. Se qualcuno ti apostrofava con quel nome, voleva dire che eri meno di niente; non offendendo il vagabondo in quanto povero sfortunato, ma proprio colui che pur di non far niente si riduceva a vivere coperto di stracci e a mendicare.
Il Cane, che ancora una volta preciso con il dire che non è una specie naturale ma una creazione da laboratorio dell’uomo, che lo ha voluto in un certo modo per avere un aiuto sicuro nella faccende in cui lui non poteva arrivare da solo o con le sue scarse attitudini. Sfruttando le doti del’avo Lupo, l’uomo ha dato vita ad una serie di individui specializzati in diverse tipologie lavorative. Non far lavorare il Cane, quindi vuol dire andare contro la sua selezione, contro la sua ordinaria disposizione di vita. È vero che anche l’uomo è un Animale abituato a lavorare per sopravvivere, ma la sua evoluzione di ragionamento e conseguente inaridimento emotivo, l’ha portato ad individuare ‘’più modi’’ per far lavorare altri al suo posto. Non far lavorare il Cane quindi non è altro che la manifestazione di un’ideologia, di un desiderio riflesso in un individuo che non ha libertà di parola.
Non sto dicendo che il Cane che beve, mangia, dorme e gioca con gli altri Cani viva male, come non sto dicendo che sono d’accordo sullo sfruttamento degli Animali, sto dicendo solo che se il Cane non ha un’interazione particolare con i membri della sua Famiglia, non vive bene. Questa interazione che traduco per facilità di comprensione in gioco inteso come ‘’attività ludica’’, non deve necessariamente essere un tiro alla fune giornaliero se al Cane scelto piace tantissimo quel tipo di gioco (che alle spalle ha un disegno selettivo), basta farlo ogni tanto e basta che per ‘’far giocare il Cane’’ non s’intenda la sgroppata dietro alla pallina, perché in questo caso l’interazione è pari allo spara-palle nel campo da tennis o per i più ‘’in’’, in quello da golf.
Se il Cane di casa, riconosciuto in ‘’da Compagnia’’, gioca, parlando solo del gioco, più piacevolmente con esseri che non sono parte della Famiglia o predilige farlo con questi, o gioca solo con chi non fa parte della Famiglia, vuol dire che lui della Famiglia è solo un’appendice. Vuol dire che sta lì, solo quando fa comodo.
Quello che mi dispiace, è che queste persone, oltre a non saper guardare le cose con altri occhi e a non volerlo fare, pensano che tutti coloro che invece si dedicano ad attività specializzate con il proprio Cane, siano dei macellai maniacali sfruttatori di anime pure. È vero che esiste qualche personaggio che non è proprio un bel personaggio, ma non sono tutti così per fortuna, e le persone che lavorano con i propri Compagni a quattro zampe spesso li amano più di tutti gli altri, perché amano loro, i Cani, e non lo specchio di ciò che vorrebbero essere.
Negli ultimi decenni, alcune delle persone che tacciavano di maltrattatori tutti quelli che lavoravano con il Cane, hanno cominciato a vedere di buon occhio un particolare sport che permette, sia a loro che ai loro Compagni, di fare un po’ di ginnastica insieme senza doversi ammazzare con qualche pedalata sulla cyclette (i bipedi) e sul tapis roulant (i Cani), o arrancare (accompagnati dai loro beniamini), la domenica mattina quando tutti dormono, in una corsetta per strada o nel parco di una delle Ville vicine a casa.
Sto parlando delll’agility, uno sport che, all’epoca degli inizi, era davvero visto come una cosa che permetteva anche ai più sedentari, un po’ di moto; e soprattutto era un ottimo punto di partenza per creare un bel rapporto fra gli uomini e i Cani che, purtroppo, il più delle volte era falsato da quella visione di dipendenza più da coinquilini dell’appartamento, della quale abbiamo poc’anzi parlato, che non da un’unione di due individui che vivono insieme. Purtroppo poi questo sport, nel momento in cui vi è entrato il protagonismo dell’egoistica forma agonistica tutta umana, è andato a srazzare vergognosamente; non è più stato un motivo per fare moto, ma per mettersi in mostra attraverso il Cane. I Cani non erano più quelli di casa, ma Ferrari con doti da fuori-strada. Non per tutti è così ma per la maggior parte dei praticanti, si!
Come non è per tutti, la convivenza con il Cane, come descritta prima (coinquilini d’appartamento con in comune un guinzaglio), per coloro che vivono con lui senza fare sport, o senza impegnarlo in attività ludiche proprie della sua personalità, ma per la maggior parte delle persone che vivono il Cane come Animale da Compagnia, si!

Tornando al Cane da Compagnia, chi è veramente il Cane da Compagnia?

Girando per internet e sentendo un po’ di pareri per strada, il Cane da Compagnia è colui che deve fare compagnia.
Moltissime volte abbiamo sentite dire da moltissime persone: lo prendo per far compagnia a mia madre che è sola, a mio figlio per responsabilizzarlo; lo prendo perché così quando torno a casa non sono solo, perché ho qualcuno con cui andare a fare una passeggiata in campagna, perché è uno stimolo ad uscire nel mondo e comunicare con il prossimo: nei parchi, dal veterinario, nei negozi pet, nelle toelette, si fanno una marea di incontri, e in questo modo la gente comincia a coltivare amicizie che prima non aveva.
Sinceramente a me sembra questo, un modo per sfruttare un Animaletto che non può parlare, mi sembra una trasformazione di un essere vivente, in uno strumento per guarire o sopperire ad alcune deficienze personali.
Vedendo la questione da questo punto di vista, se ragionassi come le persone che dicono che far lavorare il Cane è ‘’maltrattamento’’ o giù di lì, e fossi convinta che il Cane da Compagnia è il più felice di tutti perché, praticamente non fa niente che non vuole fare e mangia, dorme e gioca con altri Cani e con bambini, mi sentirei oltremodo in difetto a tenere con me un Cane per Compagnia.

Usando un attimo il cervello, è facile fare il paragone Cane da Compagnia = Dama di Compagnia.

Moltissime volte abbiamo sentite dire da moltissime persone: lo prendo per far compagnia a mia madre che è sola, a mio figlio per responsabilizzarlo; lo prendo perché così quando torno a casa non sono solo, perché ho qualcuno con cui andare a fare una passeggiata in campagna, perché è uno stimolo ad uscire nel mondo e comunicare con il prossimo: nei parchi, dal veterinario, nei negozi pet, nelle toelette, si fanno una marea di incontri, e in questo modo la gente comincia a coltivare amicizie che prima non aveva.

Ottimo paragone quello con ‘’Dama di Compagnia’’, ma con una differenza sostanziale: alla Dama viene anche elargito un salario!... se è assunta a tempo pieno, oltre al vitto e all’alloggio, viene remunerata. Il Cane? No! … Ok che svolge mansioni meno impegnative, ma invece di far compagnia leggendo un libro per la persona che ne abbisogna, o giocando con lei a carte, si mette lì buono a farsi accarezzare.
Voce esterna - Le carezze non le disdegna nessuno!
E chi lo dice?
Voce esterna - Se il Cane sta lì vuol dire che gli fanno piacere!
E se non ci sta?
Voce esterna - …
Ecco ve lo dico io: è un ingrato!

''Chi è il Cane da compagnia?''
La badante, il figlio, il compagno, lo psicologo, l'oggetto autistico, l'assistente sociale ... e chi piú ne ha, più ne metta!!! ... Un Esserino che deve sbrigare tante di quelle mansioni che a pensarci un attimo soltanto...mi fa venire il mal di testa... E poi il più della popolazione dice che sono i Cani da lavoro i poverini?!?!... e loro, allora? ... i Cani da Compagnia, cosa sono se non gli operai più sfruttati e sottopagati dell'intero circolo cinofilo?!?!

Leggi tutto l’articolo ‘’la gratitudine’’

A casa mia questo si chiama lavoro. Ed è un lavoro che viene remunerato con vitto, alloggio e basta, e perciò, è sottopagato! … in più, è un lavoro che se il Cane non esegue bene, prevede ugualmente il licenziamento, giustificato nell’ingratitudine, e prevede la rimozione istantanea del dipendente.
Il licenziamento può avvenire a seguito di conferenza tecnica, facendo tornare il dipendente nel luogo ove è stato acquistato, adottato, trovato. Oppure per consapevolezza personale/soggettiva del reato, che permette ugualmente l’allontanamento dal sito di lavoro. A volte la nuova dimora è un’altra casa (quindi probabile nuovo posto di lavoro) o è la strada, o la campagna, o il fiume, o il sotto terra, tutto dipende da uno degli effetti che ha causato il licenziamento …

Di questi Cani da Compagnia, da molte persone non viene mai ammessa la loro reale mansione, perchè queste stesse, considerano il proprio comportamento o ideale in merito all’argomento, come altamente altruistico nei confronti di queste Animelle.

Certo sto generalizzando, non per tutti è così, però lo è per molti!

Quando si decide di prendere con sè un Cane da Compagnia, dove e come lo si sceglie?

O lo si raccoglie dalla strada o dai rifugi o dai canili o lo si compra. Nulla da ridire su nessuna di queste scelte perché sono onorevoli e giustificabili, e poi, a prescindere da un pensiero personale o una scelta (che può condividersi o no), ognuno è libero di fare quello che meglio crede.
È il cosa si sceglie e il perché che mi dà da pensare.
Si cerca solitamente un Cane di piccola taglia che possa stare in braccio o che possa occupare uno spazio non grande con le sue cuccette o tappetini, che non abbisogni di una gran forza per essere portato al guinzaglio in passeggiata e che sia possibilmente scioglibile perché, in quanto piccolo, non fa paura a nessuna persona, invoglia il Bimbo ad interagirci, può stare con tutti gli altri Cani proprio perché è piccolo e quindi innocuo come il più santo dei bambini, e che se anche mai dovesse graffiare o pinzare qualche anima bipede, i danni non sarebbero eccessivi.
Piace il Cane che possa essere posizionato ovunque ma che faccia anche da deterrente per i ladri; non c’è bisogno che se li mangi, ma che dia l’allarme come la più squillante delle sirene.
Piace il Cane che non speli troppo, che sia vivace e giocherellone, ma che sia anche quieto e silenzioso quando deve rimanere a casa da solo.
Piace il Cane che abbia un certo carattere ma che sia estremamente remissivo con i familiari, senza mostrare però nessun segnale di sottomissione per non dar adito a chiacchiere su ipotesi di trattamenti non idonei alla buona creanza.
Piace il Cane che non deve essere educato dai familiari e che spontaneamente si affidi a loro in maniera totalitaria, ossia in maniera ‘’antidemocratica’’ (sinonimo di totalitaria), il che va contro ai principi del non educare. Quest’ultimo punto mette in luce un altro dissesto dell’equilibrio del pensiero umano, che vuole il controllo senza sentirsi in dovere di educarlo!
Piace anche il Cane di mole dignitosamente grande, che sia buono come il più buono dei giganti buoni, per sfatare il mito del Cane grosso = Cane cattivo.
Non ho fatto una ricerca se piace avere il Cane di colore nero .. pensandoci bene forse no, perché il nero ricorda la dittatura fascista e ricorda il Lupo nero che mangia i bambini cattivi.
E a proposito di Lupo cattivo, adesso, da qualche anno, piace il Cane vestito da Lupo.
Abbiamo fra le piazze commerciali il dilagare di soggetti appartenenti a razze che discendono direttamente dal Lupo e dal Cane Lupo di quando eravamo piccoli noi cinquantenni degli anni ’60/70, oggi conosciuto meglio conosciuto come Rex, allora come Rintintin, e all’enci come ‘’Pastore Tedesco’’.
Sono queste razze, quelle che nascono per un lavoro di sentinella o per migliorare Cani da lavoro in difesa delle persone e del territorio, che oggi, il popolo però vuole al guinzaglio nei bar, nei mercati, nei parchetti, fra i bambini, parimenti all’adorabile Cane d’oro, Il Golden Retriever.
Questi Cani che sanno stare nella civiltà umana come la più paziente delle Balie, devono sfogare in una corsa la loro energia e in niente altro, devono essere poi calmissimi con il popolo umano e canino, e quando tornano a casa se il padrone non ha bisogno della loro compagnia (del loro lavoro di Dama da Compagnia)… devono dormire, così che loro (i padroni), possono godersi la compagnia della televisione o di face-book, senza doversi occupare dell’Animaletto da Compagnia.

Mi sembra quasi di aver descritto robottino!

Classificherei i Cani da Compagnia come Cani da Terapia, semmai amplificando il settore Pet-therapy.
La differenza fra i Cani da Pet e i Cani da Compagnia, sta nel numero di ore lavorative: il Cane da Pet ha un orario ben preciso dal quale non si può uscire, quello da Compagnia, può durare niente e 24 ore!

 

 

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