Apprendimento pratico
– è un atto risolutorio non subitaneo, poiché
scaturito dalla valutazione del caso; azioni scaturite
da casualità e sperimentate con discernimento autonomo.
Alla base esiste il ragionamento per associazione stimolo
= positività, riconosciuto nel condizionamento
classico (Pavlov) – risposta ad uno stimolo uditivo
o sonoro ‘’suono della campanella o accensione
di una lucina, corrispondenti a somministrazione di cibo’’,
seguito da stimolo = aspettativa positiva ‘’suono
della campanella o accensione di una lucina, senza somministrazione
di cibo, e manifestazione di salivazione da parte della
Cavia’’(appetibilità in attesa di appagamento),
e si completa in stimolo = illusione ‘’promessa
di appagamento e attesa non premiata / fallimento non
compreso dalla Cavia e perseveranza nell’attesa’’
(che non avrà comunque soddisfazione perché
al suono della campanella o all’accensione della
lucina non verrà somministrato il cibo se non dopo
molto molto tempo, e solo se chi sperimenta, deciderà
di premiare l’attesa oppure vorrà andare
avanti con lo studio per verificare i tempi e le modalità
di reazione successivi alla manifestazione della salivazione/desiderio).
A questo si aggiunge la conoscenza dello stimolo = positività,
e stimolo = negatività materiale/corporea, condizionamento
operante (Skinner) – risposta ad uno stimolo positivo‘’azione
di una leva per avere cibo’’ e risposta ad
uno stimolo negativo‘’azione della stessa
leva ottenendo non cibo ma una scarica elettrica’’;
la seconda risposta avuta dall’azionamento della
leva stimolo, comporta l’immediato arresto dell’azione
da parte della Cavia, e in seguito, nel ricevere sempre
quel tipo di negatività, provoca (nella Cavia)
un conseguente aumento del disappunto, dettato da un processo
di alterazione dell’eccitabilità dei nervi
(riconosciuto dagli studiosi in aggressività).
Le esperienze cambiano le risposte dell’individuo.
Le risposte vengono emesse in base alle domande/risposte
ricevute da stimoli uguali con un risvolto disuguale a
seconda del caso.
I due condizionamenti riportati (riconosciuti
in ‘’base esperienziale’’) sono
solo un esempio e una ‘’mostra’’
per notificare il significato scientifico di ‘’Apprendimento
pratico’’. Approvati o meno per la
loro ugual-dissimile ‘’durezza’’,
dobbiamo riconoscere che mostrano atti ed esperienze che
ugualmente influenzano la nostra crescita; essi danno
delle esplicite direttive sull’importanza, nell’esperienza,
della giusta assistenza (mancante per le Cavie) necessaria
per una crescita/educazione lineare della conoscenza,
e mostrano lo stress e la pericolosità del condizionamento
e del patimento.
Considerazioni - Per
prima cosa dobbiamo riflettere sul fatto che: una
risposta provocata artificialmente, manca di spontaneità
del gesto; il condizionamento uditivo (come anche quello
visivo se ci fosse una lucina al posto di un campanello,
a dare il segnale) è un controllo ipnotico dell’individuo
e pronuncia una dipendenza comunicativa innaturale; e
l’attesa non appagata (non conoscendo/non capendone
la ragione) è una risposta negativa che agisce
sull’incomprensione, sull’insicurezza e, come
la precedente, sugli stati d’animo per chi attende
fiducioso, poiché allungando il tempo d’attesa
soprattutto, si può generare in lui incertezza,
inquietudine, agitazione (Pavlov). Per quanto
riguarda gli esperimenti di Skinner, abbiamo un inizio
migliore rispetto a quello di Pavlov, perché l’azionamento
della leva da parte della Cavia non ha condizionamenti
visivi o sonori, e l’Animaletto sceglie nella casualità
e poi esamina attraverso l’esperienza appresa, di
azionare la leva; mentre abbiamo una seconda parte visibilmente
negativa perché provoca una eccitazione dei nervi
che trova sfogo in un comportamento iracondo più
su dello standard. La povera Cavia continua a ricevere
la stessa negatività ogni qualvolta aziona la leva
fiduciosa di ricevere invece cibo che purtroppo non arriverà.
La Cavia non ha altra via per arrivare al cibo perché
non è possibile aggirare l’ostacolo interrompendone
la fase‘’ostile’’; alla fine terminerà
la sua richiesta rinunciando ad alimentarsi!...È
vero che la rinuncia è un qualcosa che ‘’dobbiamo’’
imparare, però esistono modi e modi per insegnare
e permettere un apprendimento equilibrato, anche se si
agisce in solitaria; la negatività è importante
quanto la positività, sono gli eccessi ad essere
inutili e oltremodo nocivi!
La documentazione che risulta da un siffatto esperimento
non può essere che giudicata incompleta poiché
mancante del lato lucido dell’espressione comportamentale.
Dall’esperimento di Skinner, è stato estratto
che il fattore negativo sia un lato diseducativo che stimola
solo avversione violenta. Deduzione assolutamente falsa
come dimostrato da un altro studioso.
- A presentare una modalità decisamente
meno invasiva e, se vogliamo, più produttiva, ricordiamo
l’americano Thorndike - il primo
a formulare l’apprendimento per ‘’prove
ed errori’’. Modello del suo studio
fu un Gatto. ‘’Egli pose il Gatto in una
gabbia; davanti alla gabbia mise una pietanza molto appetitosa;
per arrivare ad essa, il Gatto doveva passare attraverso
uno sportellino; questo era provvisto di una chiusura
che il Gatto avrebbe dovuto rimuovere. Provando e riprovando,
dopo una serie di errori, l’Animaletto cominciò
a depennare le prove che non risultavano fruttifere e
arrivò alla soluzione finale.’’
Questo esperimento decise la nascita di ‘’una
risposta dettata dall’esperienza pratica scaturita
dal discernimento di risultanti positive e negative’’;
il che vuol dire che si deve ricevere una educazione completa
provvista di positivo e di negativo senza dover eccedere
mai con le stimolazioni e le difficoltà soprattutto
nelle fasi di apprendimento; in tal modo si permetterà
al soggetto di avere una giusta lucidità per arrivare
a meta!
Meno evidente (rispetto a Skinner) la
crudeltà in Pavlov, perché la Cavia non
ha dimostrazioni comportamentali così evidenti,
ma sempre crudele è, perché la Cavia in
attesa del cibo, pur non muovendosi, mostra una reazione
involontaria (la salivazione) che altro non è che
l’attesa di una promessa non mantenuta. L’organismo
della Cavia ci parla di quanto abbia bisogno di ricevere
quel che la promessa, ha garantito.
Cosa si evidenzia nelle sperimentazioni?
Le sperimentazioni di Pavlov e Skinner portano in luce
come, il ricevere una risposta inerente alla medesima
situazione/atto, non uguale a quella conosciuta, crei
ugualmente nell’individuo la necessità di
interagire (domandare ancora), anche involontariamente.
La salivazione è una reazione fisiologica non volontaria
manifestata in corrispondenza di stimolazioni che avvengono
in uno stato esterno di tranquillità (in assenza
di stimoli sensoriali che agiscono in maniera negativa),
ed è la dimostrazione del bisogno di ricevere la
risposta abituale.
La reazione esageratamente infastidente alla mancata risposta
(insicurezza passiva, insicurezza aggressiva/nervosa attiva)
la notiamo in relazione ad una modalità di risposta
clamorosamente opposta a quella conosciuta, ossia fortemente
negativo rispetto a alla solita.
Le due sperimentazioni non certificano altro che esuli
dall’aridità dell’esperimento, poiché
nella vita vera, quella in cui le comunicazioni avvengono
fra esseri viventi, le reazioni e i significati delle
reazioni, sono completamente diversi, intendendo diversi
con ‘’comunicativi relazionali nel sociale’’.
E anche quando si interagisce con un oggetto che crea
un problema o ci si trova a dover affrontare una situazione
scomoda e/o altamente difficile da superare, si arriva
all’eventuale rinuncia (nel continuare l’opera),
prima di aver tentato di oltrepassare muri invalicabili,
abdicando saggiamente anzitempo perché la salvaguardia
della ‘’salute’’ viene prima di
tutto!
Negli esperimenti, da non sottovalutare, anzi da mettere
ancor più in evidenza, un fattore che conferma
la nostra filosofia: un Animale sociale che nasce e vive
per la Famiglia intesa anche come Comunità, senza
il dovuto appoggio/sostegno di un membro di fiducia, soprattutto
in fase di ‘’apprendimento’’,
è perso! La reazione che attua è certamente
personale, ma la stessa, se si identifica in un comportamento
errato e nessuno, (all’infuori
di uno stimolo uditivo meccanico o stimolo tattile meccanico)
interviene in suo aiuto (aiuto dell’individuo,
anche solo per sostenerlo nella riflessione), ecco che
la mancata istruzione e il mancato sostegno, spingono
lui (il soggetto) ad assumere atteggiamenti non corretti
– non educati nella valutazione!
Domanda: è giusto educare nel
condizionamento che crea una dipendenza psico-comportamentale?
(Pavlov)… è giusto lasciare Creature povere
di esperienza, libere di affrontare in solitaria le variazioni
situazionali, sottovalutando che le soluzioni possono
portarle ad una più che probabile iniziativa negativa?
(Skinner)
L’esperimento di Pavlov, ha
portato molte persone a credere che sia un buon metodo
educativo poiché ‘’mostra’’
un apprendimento facile e rapido, ‘’non mostrando’’
di contro, i disagi dell’individuo sottopostovi;
e l’esperimento di Skinner, a credere che gli stimoli
negativi nell’educazione, nell’apprendimento,
conducano tutti a risposte di aggressività.
Entrambi invece possono essere colpevolizzati e non.
- Ironicamente potrei dire che Pavlov ha gettato
le basi per l’insegnamento alle Cavie del significato
di ‘’bugia’’, di ‘’instabilità’’
e di ‘’dipendenza fisio/psicologica’’,
e Skinner vi ha aggiunto il lato doloroso - fisico
e psichico.
Il problema, oltre alla miserabilità
della cosa, sta nel fatto che le Cavie
non capiranno mai le seconde fasi dell’insegnamento
e tanto meno capiranno il significato di ‘’bugia’’,
mentre faranno propria la ‘’dipendenza’’
e la ‘’instabilità’’ -.
- L’esperimento di Pavlov, mostra un disagio psichico
nella seconda risposta, operando questa in maniera illusoria
sul soggetto. In più agisce sul condizionamento
in maniera tanto permeante che, il campanello e/o la lucina,
diventano sensori influenzanti, favorendo infatti la salivazione
quando il premio in cibo non viene elargito pur avendo
il soggetto, risposto in maniera idonea alla domanda.
L’esperimento di Skinner certifica che si può
condurre un individuo ad una forma di non equilibrio solo
quando l’insicurezza prende in lui il sopravvento!
…ossia, quando ciò che destabilizza il comportamento
della cavia (poiché maggiorato di più impulsi),
è il non riconoscere due risposte opposte alla
stessa domanda (la seconda delle quali risulta altamente
eccitante in negativo); e infatti, prima della forma isterica
(collera da eccitabilità dei nervi), si annota
l’immobilità (escamotage per uscire da situazioni
destabilizzanti – resa – in questo caso, pausa
concessasi per riflettere). Interessante ricordare, che
l’immobilità è la prima cosa che impara
il cucciolo quando, ad esempio, per necessità deve
star fermo per farsi pulire dalla Mamma; e così
è anche per il Bambino quando deve essere cambiato
– atti dovuti dal processo di attenzioni –
l’immobilità è fonte di grande saggezza
e nasconde molte verità che spesso salvano gli
individui da pericolosi incontri e/o scontri.
(Interessante leggere‘’l’immobilità’’nell’art.
‘’Vita
e Morte’’
Ricapitolando - Le situazioni evolvono
e le esperienze insegnano (una sacrosanta verità)
- lo stimolo negativo di risposta, quando il soggetto
si aspetta lo stimolo positivo di sempre, non è
un elemento che scatena brutalità, ma disagio/stress;
l’intensità del turbamento è carico
o meno a seconda dell’intensità dello stimolo
ricevuto, ed è il campanello di allarme che evidenzia
come, in fase di apprendimento, una mancata assistenza
(in un contesto troppo forte per chi è sotto esame)
porti ad un’improvvisazione che non sempre indirizza
verso la giusta scelta; una Guida consiglia e sostiene
la Creatura nella sua riflessione promuovendone una sicurezza
interiore; in questo modo si rende possibile in lei, la
tranquillità nell’agire. (Senza una Guida,
l’Apprendista è solo).
Inerente sempre a ciò che è stato appena
riportato, credo sia opportuno sottolineare anche, come
una certa coerenza sia fondamentale e come sia determinante
che le variazioni arrivino per gradi: nella sperimentazione
si parla di casualità (radice dell’apprendimento
pratico) importantissima per permettere la nuova riflessione;
però andando avanti con il discorso e ampliandolo
a diverse vicende, non possiamo negare che la novità
non sia segno di discontinuità del conosciuto;
essa presenta infatti incoerenza in un comportamento compreso
nella sua consueta manifestazione; per superare le diversità
bisogna raggiungere un certo grado di maturità.
La maturità la otteniamo accumulando esperienze
ma, quando l’intuito e la casualità non ci
supportano, come arriviamo a meta? Non possiamo davvero
affidarci solo alla fortuna!? … A questo punto
è necessario l’indirizzo di un mentore!
Le diversità, le vicissitudini che mutano la quotidianità,
servono, ma possono causare disagi.
- Quando può non essere utile avere una Guida?
Abbiamo visto, nel corso dello studio, come Thorndike
abbia dimostrato che le soluzioni non necessitano sempre
di un Maestro … si è vero, e questo perché
nel suo lavoro non ha (giustamente) sottoposto il Gatto
a stimolazioni esagerate come ha fatto Skinner con il
Topino, e nemmeno a stimolazioni (ai miei occhi negative
oltre misura ma …) apparentemente innocue se non
altamente positive (agli occhi degli osservatori poco
attenti) come quelle presentate da Pavlov (ricordo - controllo
ipnotico dell’individuo pag. 61 - Interessante
il film Disney ‘’La carica dei 102’’
il recupero comportamentale di Crudelia de Mon!!!).
Lui (Thorndike) ha creato una situazione adeguata alle
possibilità dell’Animaletto che nella gradualità
delle difficoltà e nella non esagerata manifestazione
delle provocazioni, ha potuto trovare il tempo e la modalità
per superare i problemi uscendo vittorioso dal test e
accresciuto nell’esperienza.
Questa è un’educazione logica, giusta,
rispettosa che tiene conto delle difficoltà
che si possono incontrare quando non si ha esperienza
e quando non c’è assistenza!
Le Creature devono poter risolvere delle difficoltà
in solitaria quando le difficoltà non sono per
loro un pericolo. Non devono per forza vincere, perché
la sconfitta fa parte della vita e come tale va assimilata
e accettata. Per imparare la sconfitta non si deve arrivare
necessariamente a patire dei disagi devastanti, perché
altrimenti, nello sgomento dello svolgimento delle azioni,
possono entrare in ballo comportamenti dettati dall’istinto
di conservazione … tale istinto racchiude troppe
peculiarità che fanno precipitare l’individuo
in altrettante problematiche: paure, insicurezze, destabilità
emotive e comportamenti sociali deviati. Thorndike ha
evidenziato la giusta modalità per far crescere
chi è acerbo mentre affronta una situazione nuova,
in un’educazione alla vita completa di fattori positivi
e fattori negativi, di emozioni, di lucidità e
di stress che inducono alla riflessione, al desiderio
di agire e alla consapevolezza che non si possono risolvere
(i problemi) tutti nello stesso modo (le esperienze si
sommano e il bagaglio a cui attingere si fa sempre più
ricco).
Un passo dopo l’altro percorrendo un sentiero
fatto di salite, discese, tratti piani e lineari; ma anche
con buche e ostacoli non sempre superabili.
Le esperienze, l’individualità, l’assistenza,
le modalità educative, l’istinto e la naturalità
che unisce tutto quanto, sono le perle del prezioso forziere.
Per non rovinare queste unicità, ogni Mentore deve
prestar loro molta attenzione. Chi è acerbo mostrerà
piano piano tutti i lati del suo essere e chi lo accompagna
non può permettersi di sbagliare, perché
da lui dipenderà l’equilibrio della Creatura.