Nei giorni 21 e 23 maggio, ho passato ore molto piacevoli
e istruttive con Stefania - Cappuccetto Rosso e il Lupo - e
i suoi allievi. Nel corso delle giornate sono stati affrontati
argomenti che caratterizzano le razze Ibride di Lupo. Fra i
discorsi si è parlato molto dei rapporti familiari e
delle dovute assistenze. Ecco un estratto che trovo molto interessante,
in merito a due peculiarità degli Animali sociali-familiari.
Grazie a Stefania, Hilary, Mirko, Alessia, Estrella e ai loro
meravigliosi Cani Lupo!!!
Aggressività - Dominanza - Docilità -
Rispetto
Aggressività
Aggressività come caratteristica espressiva
Aggressività come bisogno comunicativo
Abbiamo più volte affrontato questo argomento, ma forse
non abbiamo mai parlato di Aggressività come specifica
forma espressiva di un individuo.
Nel mondo umano, è vista non come una qualità
ma come un difetto, come una forza negativa che, nella maggior
parte dei casi, mostra una non sanità psichica.
Per questo motivo si cerca sempre di reprimerla se non si riesce
a fare di meglio sopprimendola.
Se la cura alla ‘’malattia’’ avviene
seguendo una logica educativa volta all’apprendimento
del perché una tale espressione non è quel che
potremmo definire un vanto della persona (soprattutto se portata
avanti in un contesto sociale dove, nonostante alcuni focolai
tensivi, è possibile risolvere la questione in una forma
meno focosa), può essere che essa (l’Aggressività)
non faccia assolutamente la sua comparsa o venga in qualche
modo tenuta a freno. Questo non vuol dire però, che un
comportamento mosso da Aggressività non verrà
mai più espresso dall’individuo e non vuol dire
neanche che, se un giorno in una specifica situazione egli lo
mostrerà, debba per questo essere in errore a prescindere.
Comportarsi in un modo in talune circostanze e in un altro in
talaltre, vuol dire semplicemente che si è capita la
modalità espressiva più congeniale ai diversi
contesti.
Se l’Aggressività è parte dell’essere,
non è possibile cancellarla del tutto.
Come per tutte le caratteristiche individuali, se attive un
po’ sopra le righe, anche per questa, tanto ‘’particolare’’,
la cosa migliore da fare, è indirizzarla verso qualcosa
che, addirittura, potrebbe trarne un beneficio.
Un esempio? …. Lo sport!
So che è normale pensare subito alla Box o ad uno sport
dove si devono ‘’menar le mani’’, ma
non era proprio questo, quello a cui stavo pensando; anche se,
sia nella Box che negli altri sport dove l’arte del combattimento
è il segnale più visibile, non è propriamente
quello di combattere, di fare del male, lo scopo principale,
anzi, direi che è l’esatto opposto; ma come in
tutte le cose, molto dipende dalla persona e da chi insegna,
cosa si trasmette e cosa si percepisce. Tornando alle attività
a cui pensavo, secondo me, per non cadere nei vari tranelli
dei sottointesi, è più consigliabile una disciplina
solitaria, tipo la corsa o il ciclismo; sport dove, cioè,
non si devono avere contatti ‘’diretti’’
con un altro essere vivente. - Parlo di essere vivente perché
l’uomo vede l’Aggressività come atto di cattiveria,
e se tanto mi dà tanto, allora non è giusto canalizzarla
verso gestualità ‘’intenzionalmente cattive’’.
-
L’Aggressività esercitata in frangenti diversi
dalla ‘’lotta’’, potrebbe diventare
un fattore più che positivo, ed essere una spinta di
energia che permette il superamento di uno sforzo altrimenti
difficile da superare; e potrebbe anche essere quel particolare
‘’là’’ che dà alla persona
la possibilità di vincere su stessa.
In ambito ‘’Animale diverso dall’uomo’’,
l’Aggressività è una qualità come
un’altra, attraverso la quale, l’individuo, può
arrivare ad una conclusione positiva dell’azione che l’ha
chiamata in causa.
- Canalizzata nello sport (parlando dei nostri Amici Cani),
permette a chi si pronuncia, di assorbire tutto l’insegnamento
e di esprimersi in quella forma che Madre Natura ha lasciato
in lui come necessario bagaglio per una vita più completa
rispetto a quella condivisa con l’uomo. -
La diversa veduta opinionale sull’argomento,
porta noi e gli Animali diversi da
noi, ad educare questa forma espressiva,
in maniera differente. - La diversità
è data dall’analisi e dall’importanza o meno
delle questioni emerse nell’analisi. -
Per educazione intendo una conoscenza delle modalità
espressive concesse per dire (l’individuo) cosa egli
in quel momento sta vivendo, dando corpo al proprio stato,
nello sviluppo del proprio io nel rispetto di sé e del
prossimo.
L’insegnamento delle forme di dialogo nel controllo della
smoderatezza che, se espressa (la smoderatezza) sicuramente
non è un caso poiché già ‘’da
sola’’ non nasce in una forma tanto attiva e potente,
è il passaggio obbligatorio per accedere al gradino che
ogni Animale sociale deve salire per entrare nel corridoio della
comunicazione. Passo dopo passo, nel superamento della varie
stanze che si incontreranno durante il cammino, si concluderà
l’istruzione del saper stare al mondo.
Quando si osserva, nell’essere umano, un atteggiamento
aggressivo nella negatività dell’azione, è
possibile cercare/trovare la causa dell’atto, in una delle
matrici appena sotto indicate.
Aggressività scaturita da:
- ira
- sofferenza
- non conoscenza
- solitudine
- mancanza di educazione
- bisogno
- difesa
Nell’ambito di Animali diversi dall’uomo, può
aver validità lo stesso schema; però i significati
dei concetti sono leggermente diversi per via del livello evolutivo
che separa le Specie (ma possono essere simili nelle prime fasi
di crescita, sempre per lo stresso motivo - crescita/evoluzione
- ).
In campo umano si parla di:
Aggressività infantile riconoscendola nel morso
del Bambino al capezzolo materno durante l’allattamento,
al forte serramento del pugno, al pianto urlato, all’energica
battitura di oggetti; le manifestazioni umorali, nei primi mesi
di vita, e in un crescendo di atti e loro intensità mano
a mano che il tempo passa, sono una dimostrazione delle particolarità
caratteriali dominanti nell’individuo. Tali particolarità
devono fin da subito essere educate. Quando si mostrano attraverso
una reazione più che attiva, altro non sono che l’esternazione
dell’alto disagio che la Creatura sta vivendo …
reazione scaturita, probabilmente, addirittura da un turbamento
al limite della ‘’disperazione’’ …
Se il Bambino arriva a questo punto, vuol dire che mai è
stato risposto a lui, durante le varie espressioni, nella maniera
corretta, il che vuol dire, senza la dovuta assistenza.
Spesso una non adeguata assistenza, non dipende unicamente
da ‘’non considerazione della Creatura’’,
perché essa può essere anche la risultante di
un comportamento insicuro da parte di colei o colui che del
Bimbo si occupa.
Aggressività adolescenziale
Il comportamento altamente attivo nell’espressione ‘’aggressiva’’
di un adolescente, può scaturire anch’esso da una
forma non idonea di educazione ricevuta, allargando l’immagine
anche ad un vissuto socio-familiare non sereno; oppure, sono
gli ormoni della crescita in via di sviluppo che ‘’gridando’’
chiedono ‘’aiuto!’’. I molteplici cambiamenti
fisici e psichici, inducono il ‘’giovane’’
a porsi mille domande…quasi mai si trovano immediatamente
le risposte giuste, e, nei vari tentativi, l’individuo
cade in una serie di ipotesi ragionative che lo spingono ad
osare per affermarsi come anche a ritrarsi per non essere giudicato.
Nel turbinio degli stati d’animo, possono mostrarsi condizioni
comunicative non propriamente ‘’democratiche’.
Ne evince che l’Aggressività, è più
che altro una forma espressiva collerica generata da insoddisfazione,
insicurezza, maleducazione.
Nel parallelo Emisfero Animale, non è propriamente così,
anche se, fra le righe è possibile trovare molti riferimenti
ad esperienze vissute che possono portarci ad afferrare il concetto
di base e trarne le dovute considerazioni! …
- l’atto ‘’incandescente’’
si mostra perché il soggetto (nella sua possibile insicurezza)
sente che non c’è altro modo per uscire da quella
situazione con ‘’tutto il pacchetto intatto!’’
(Vivo - Salvaguardia di sé).-
Perché, seppur possiamo vedere delle similarità,
ci sono grandi differenze fra noi e gli altri Animali?
Semplicemente perché gli Animali diversi da noi, valutano
diversamente i principi morali (per così dire), e non
avendo una conoscenza / sviluppo futuristico, si occupano delle
necessità del momento in maniera totalitaria. Ne consegue,
un’assistenza familiare socio-educativa in linea con la
reale importanza della questione, e di una educazione caratteriale,
in sintonia con le qualità del singolo individuo nello
sviluppo necessario delle sue prestazioni sia a livello personale
che nell’ambito della comunità.
Questa tipologia di pensiero, non smuove fragilità emozionali
e non necessita di chiarimenti che non siano un ulteriore chiarimento
o approfondimento espressivo. Di conseguenza, semmai dovessimo
notare un atteggiamento ‘’aggressivo’’
fuori le righe, in un Animale diverso da noi, dobbiamo unicamente
rispondere in maniera adeguata alla situazione senza sotterrare
l’io dell’individuo, e senza permetter lui di mancarci
di rispetto. Sarà la velocità nell’afferrare
il nocciolo del problema e la dovuta assistenza ad aiutare ‘’l’Allievo/Amico/Compagno’’
a capire e crescere.
Aggressività - Dominanza - Docilità -
Rispetto
Dal libro ‘’A TE’’
L’assistenza di un familiare o di una Guida in cui
riversare la piena fiducia è importantissima per apprendere
in serenità; è il primo ingrediente per poter
iniziare (e facilitare) l’apprendimento in una Creatura
in erba.
Se veniamo lasciati in balia di noi stessi, possiamo superare
in maniera positiva la novità o in maniera negativa,
tutto dipende dal nostro carattere e dalla nostra personalità;
non essendoci certezza sulla risultante, è bene che,
all’inizio della conoscenza e più in là
in un momento di debolezza, l’assistenza di un mentore
ci inizi ai cambiamenti e ci sostenga nei turbamenti; non deve
risolverci il problema, ma solo sostenerci o se serve indirizzarci.
L’improvvisazione, può anche orientarci verso
la giusta scelta, ma non sempre è così.
L’Educazione è la conoscenza di sé, del
prossimo e di tutto quello con cui viene condivisa la vita.
Apprendere quanto più è possibile, affinché
niente e nessuno possa rimanere indietro, è un dovere
verso se stessi e verso ciò che è al di là
di se stessi.
Il Rispetto si completa nell’Apprendimento.
La capacità di imparare e assimilare ciò che
è ritenuto utile.
Attraverso l’apprendimento avviene la modifica dell’arte
conosciuta: comportamenti, pensieri e azioni, che sono parte
dell’individuo, subiscono un’evoluzione; migliorano
la qualità della sua vita, facilitandola e rendendo possibile
il superamento di difficoltà ritenute insormontabili
fino a quel momento. Le esperienze, alcune in particolare, influenzano
a tal punto la psiche del soggetto che le vive, da permettere
in lui un cambiamento che lascia un segno permanente o relativamente
permanente, poiché nell’affrontare un’ulteriore
esperienza, l’individuo può aver bisogno di modificare
ancora la sua arte, così come pure però, può
bastargli la conoscenza in suo possesso.
È un processo ’’esperienza-dipendenza’’
di acquisizione, in funzione all’adattamento comportamentale
necessario; è un processo attivo, rispondente a stimoli
esterni e interni, che favorisce l’accrescimento della
conoscenza. Seppur complesso, perché generato dalla fusione
di motivazione, emozione, memoria e pensiero, e non da ultima,
dalla personalità, avverte nella sua forma più
semplice l’iniziativa istintuale; difatti, l’apprendimento
può avvenire sia in modo conscio che inconscio.
Le fasi della crescita di un individuo, favoriscono o meno l’arricchimento
dell’arte (arte intesa sia come personalità e capacità
individuale, sia come nuova fonte di conoscenza) in maniera
istintiva o voluta; la motivazione dell’individuo comporta
l’interessamento o meno allo stimolo chiave che, se ritenuto
interessante, lo farà attivare (l’individuo) verso
la ricerca della risposta relativa alla domanda, e determinerà
l’assimilazione della nuova azione/nozione.
Un Bimbo, fino a che non raggiungerà lo stadio
di crescita in cui sarà in grado di prendere decisioni
autonome, reagirà a stimoli chiave quali: la carezza
della Mamma, le sue dolci parole, il suo odore e il
suo calore, attraverso sensazioni emozionali.
Tanto più le sue esperienze saranno forti, tanto più
gli effetti derivati rimarranno presenti. Allo stesso modo del
Cucciolo d’uomo, verranno vissute tali esperienze, dai
Cuccioli di altre Specie Animali, nel nostro caso, dai Lupi
e dai Cani. Apprendimento involontario.
Solo quando queste Creature cominceranno ad attivarsi autonomamente,
rispondendo agli stimoli con coscienza, avremo un’acquisizione
di esperienze volontarie.
I vissuti emotivi rendono il soggetto più ricettivo.
L’apprendimento deve procedere per gradi, la stimolazione
deve rispettare i tempi di assimilazione, e, anche se prosegue
in modo ordinato, non deve sottoporre l’individuo ad un
sovraccarico di input che causerebbe una regressione nella crescita
della curva di apprendimento.
L’educazione è un tentativo cosciente di promuovere
l’apprendimento. Attraverso il gioco, le Mamme (prima)
e gli insegnanti (poi) per i Fanciulli umani, le Mamme e le
Balie per i Piccoli di Lupo e di Cane, stimolano un arricchimento
esperienziale che renderà non traumatico l’inserimento
nella vita extra familiare – socializzazione con il mondo
e le faccende annesse –.
Il passaggio da un processo iniziale (scuola esperienziale)
ad un processo pratico (condizionamento volontario), ad un processo
cognitivo (concetti progettati), si ha quando l’atto risolutorio
non è più istantaneo e istintivo ma prevede una
scansione dati derivante da associazioni mentali basate su operazioni
volontarie per terminare con un processo conclusivo analitico.
Apprendimento e maturazione.
Quando si giunge al completamento di una fase dell’apprendimento,
si dice che l’individuo è maturo in quella fase,
così come si dice che lo stesso individuo è maturo
quando arriva al compimento della fase di crescita. La differenza
fra una maturazione data dall’apprendimento e una maturazione
data dal corso della vita biologica, sta nel fatto che la prima
è diversa da soggetto a soggetto e avviene/muta/cambia
attraverso la diversificazione individuale del soggetto, mentre
la seconda segue uno standard specifico.
Da annotare anche: variazioni dell’umore, dovute a stanchezza
o ad euforia, invecchiamento o malattia (malessere temporaneo),
possono modificare parzialmente la disposizione all’apprendimento,
ma non devono essere riconosciute come ‘’problematiche’’
perché se mai lo fossero, lo sono solo in parte in quanto
variazioni a breve raggio. …’’
La fase educativa del discernimento è necessaria tanto
quanto l’educazione al controllo; la mancanza di una o
dell’altra, non formula il completamento educativo.
Fermezza e dolcezza/pacatezza danno allo scolaro sicurezza
e stimolano in lui la valutazione dell’azione non ragionata
da quella attuata in modo riflessivo.
- In conclusione, una bruciante realtà -
Una prerogativa degli Esseri Umani e non degli altri Animali:
Trattando sempre di manifestazioni negative dell’Aggressività,
mostrate durante le fasi della crescita del Bambino, in quelle
specifiche dimostrazioni di non concordia, di disapprovazione,
di forte disagio psichico - che G. Bollea (Psichiatra italiano)
suddivide in tre fasi: 1) il Bambino ignora il male fatto
ad un’altra persona o essere vivente; 2) il Bambino percepisce
il male procurato ad un’altra persona o essere vivente,
ma non gli importa, se non addirittura, prova piacere nell’azione
compiuta; 3) il Bambino inizia a capire il danno procurato ad
un’altra persona o essere vivente e prova un senso di
dolore simile a quello che lui stesso prova in una similare
situazione - il noto pediatra americano B. Spock, esprime: -
“Un bambino normale impara a controllarsi a poco a poco,
crescendo, attraverso le manifestazioni delle propria natura
e i buoni rapporti con i genitori. A uno-due anni, quando è
arrabbiato con un altro bimbo, è capace di morsicagli
un braccio senza un attimo di esitazione. Ma a tre-quattro anni
ha già imparato che l’aggressività violenta
è una brutta cosa, però gli piace fingere di uccidere
sparando ad un ipotetico indiano”.
Nella tragicità dell’affermazione, un
Animale diverso dall’uomo, mai avrà un simile comportamento
mosso dalla stessa motivazione.
leggi anche: ''Aggressività
una malattia'' del Dott. Carlo Petitti e ''L'Aggressività''
e ''Ti
mangerei di baci''