Sole d’Argento è il nome di un
piccolo villaggio situato un po’ più ad ovest di
qui e un po’ più a nord di qualsiasi altro posto.
Sorge nell’incantato cuore di una radura
collinare riparata da una corona di fitta boscaglia. Tra le
fronde multi-specie, a tratti, raggi di luce mettono in evidenza
i due ruscelli che si fanno strada fra quel terreno un po’
intricato: ‘Apawi’ scivola via ad est, ‘Hanhepi’
ad ovest. Entrambi nascenti dalla piccola fonte ‘Mni Ni’,
che incessantemente zampilla poco lontano dal villaggio, accerchiano
l’accampamento formando una spirale leggera, e una volta
entrati nel bosco, scorrono via senza incontrarsi più
fino al momento in cui si gettano nel grande lago ‘Mni
Siyute’ a sud.
Qui i dolci fluidi si mischiano, per poi rigenerarsi
penetrando in strette falde. Sotto la pressione dei soffioni,
vengono spinti nuovamente fin su alla fonte, più puri
e mormoranti di quando sono nati, mineralizzati dai sali della
roccia interna.
Lungo tutto il cammino, di tanto in tanto, i piccoli rii deviano
il loro andamento interponendo al corso regolare, cascatelle
ballerine.
Alternando alla vista un po’ d’immaginazione, è
possibile seguire il flusso delle acque, dal loro nascere fino
al punto in cui esse si riuniscono.
Spaziando con la fantasia, è facile riconoscere fra quei
giochi d’acqua, di luce, di selve incontaminate, l’immagine
di Madre Natura...
Questa storia, narrata in veste di leggenda,
racconta il ricordo di un Amico lontano.
Dedicato a Martino.
27 luglio 2010
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