“Ehi
tu, sali in macchina… ti porto a fare un giro.”
“Un giro?… a me?… dici davvero?”
“Dai sbrigati.”
“Siii!… feste, feste… zampe, zampe…
scodinzolo, scodinzolo… salti, salti… Un giro con
la famiglia?… e chi se lo sarebbe mai immaginato!…
Bella la campagna… quanti prati… e ora perché
ci siamo fermati?…”
“Forza scendi, ti faccio fare una sgambata.”
“Addirittura!… e senza il guinzaglio?… non
è da tutti appartenere ad una famiglia di uomini che
ti ama veramente, che sacrifica qualche ora per te, per portarti
a fare una corsa nella sconfinata natura… niente corde,
collari… solo la libertà di muoversi… come
mi vogliono bene!… Annuso qui, annuso là…
quasi, quasi faccio una pipì…”
WROUUM!
“Cosa
succede?… dove andate?… vi siete dimenticati di
me… che distratto che sono… forse ho sbagliato ad
allontanarmi troppo… beh, un paio di metri o poco più
non mi sembrava poi molto… chissà?!?… probabilmente
hanno avuto una chiamata urgente sul telefonino e sono scappati
di frettissima… però potevano farmi una voce, non
ho mai creato problemi sul richiamo: “ehi tu, vieni qui”,
e io accorrevo. Non capisco. Dai fratello, gambe in spalla e
raggiungili.
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