Don
Chuck il Golden, un cane come tanti… una storia come tante.
All’età
di tre anni circa, viene trovato semi-paralizzato, sul ciglio
di una strada. Subito viene soccorso e portato…
“In un pronto soccorso veterinario?”
No.
“A casa?”
Nemmeno. Viene portato in un canile. Dopo alcuni giorni, comincia
a muoversi lentamente e, dopo ancora un po’ di tempo,
ecco che cammina di nuovo. |
Passano
tre lunghi anni, nell’arco dei quali, Chuck trascorre
il suo tempo appassendo in un angolo del box. Qualcuno, impietosito
dai suoi occhi, scatta delle foto e le invia a quanta più
gente conosce. Amici, amici di amici, parenti, parenti di parenti.
È un tam-tam che si trasmette di bocca in bocca fino
a che, un gruppo di ammiratori, straziati da quella condizione
di vita, lo tira fuori da lì. |
|
È
il 16 marzo quando Chuck arriva a destinazione. Una casa, un
giardino e tanto amore ad accoglierlo.
Nel tragitto che lo separa dalla sua nuova dimora, appare tranquillo,
probabilmente conosce la macchina e non ne ha paura. Alle tre
del pomeriggio i suoi primi passi sull’erba. Rapidamente
si allontana da noi e cerca riparo in un angolo del giardino,
il più distante possibile dal cancello di entrata. Assume
la posizione di terra, il muso è rivolto verso la recinzione,
dalla parte opposta a noi. Ci ritiriamo, forse se lo lasciamo
un po’ solo, prende coraggio e comincia a muoversi. Dopo
mezz’ora torniamo, è ancora lì dove l’abbiamo
lasciato; passa un’altra mezz’ora, ha preso coraggio,
sta esplorando ma come ci vede, torna in quell’angolo;
ci avviciniamo per iniziare ad abituarlo alla nostra presenza,
ma questo lo manda in tale stress, che dalla sua posizione di
terra leggermente scosciata, passa ad un rannicchiarsi come
solo i ricci sanno fare; chiuso nel suo atteggiamento, con la
testa incassata nel collo come fosse una tartaruga, i polsi
girati verso l’interno del torace come un bimbo che chiude
i pugnetti quando dorme lontano dalla mamma, lo sguardo fisso
nel vuoto…
Ci scambiamo due parole, le sue orecchie non si muovono…
avrà sentito?… ci allontaniamo nuovamente lasciando
dei croccantini nella ciotola vicino all’acqua.
Passa la consueta mezz’ora e siamo ancora da lui. La pappa
è finita e il nostro ospite è in giro. Come per
la volta precedente, appena si accorge di noi, va nel suo angolo.
Lasciamo la carne che gli avevamo portato e ci allontaniamo.
Per l’intero pomeriggio alterniamo queste visite, fino
a che, quasi al calare delle tenebre, mi sdraio a un paio di
metri da lui sempre fisso nell’angolo, il suo sguardo
è rivolto dalla parte opposta, ma mi tiene sotto controllo,
allungo verso di lui una mano in atteggiamento di resa, si gira,
mi guarda, mi accetta, sono felice. È sera, sogni d’oro
Chucky, se puoi.
17
marzo
Per tutto il giorno alterna lunghe dormite a passeggiate esplorative.
Se ci teniamo a debita distanza, ci osserva. Ci muoviamo tranquillamente
in giardino sbrigando le solite faccende: pulizia, ordine, manutenzione
generale. Non ha paura dei rumori forti, non è aggressivo
verso le oche che gironzolano starnazzando in un recinto accanto.
Se ci avviciniamo va nell’angolo, sembra studiarci.
Dal suo angolo esamina tutto.
Se mi avvicino al lui in posizione eretta, gira la testa, allora
mi metto carponi e tento la camminata a quattro-zampe. Mi guarda.
Gli lascio un biscotto vicino e vado via. Girando le spalle
mi sembra di sentirlo rosicchiare il dolcetto. Metto la pappa
nella ciotola e mi allontano.
18
marzo
Durante la solita routine lo vedo abbastanza sereno; mi avvicino
carponi poiché è l’unico modo che ho per
non assomigliare ad un essere umano, ha paura dell’uomo;
gli siedo accanto; si fa sfiorare una mano (pardon: una zampina
anteriore), lascio il biscotto, la pappa nella ciotola e vado
via.
Spiandolo non vista, mi accorgo che gironzola in giardino con
un fare molto vicino al baldanzoso, trotterella e la coda è
alta; la sera intona un ululato. Si sentirà solo?…
usciamo ma si allontana.
19
marzo
Abbiamo in casa due amici, come li vede torna a rifiutare la
visita, di buono c’è che non si chiude a riccio,
solo evita di guardare. Con me è sempre uguale, ora devo
capire se mi accetta o se mi subisce…
Nel pomeriggio, come mi vede arrivare, non va più nell’angolo
ma continua a muoversi in giardino, non è tranquillo;
forse fino ad oggi mi ha tollerata… beh anche l’evitarmi
è una risposta: si sta mettendo in azione!
La sera abbaia e fa conoscenza con i cani della vallata. La
sera è più attivo, lo fa perché i rumori
sono minori e quindi cerca compagnia o perché un tempo
era abituato a scorazzare la sera?
20
marzo
Decisamente corricchia, muove bene le zampe e la coda, non sembra
che il suo vecchio incidente gli abbia riportato danni permanenti.
Credo che questa notte abbia cercato di uscire dal giardino,
la rete di confine è tirata in alcuni punti. Avvicinandomi
a lui mi accorgo che trema, se mi ritiro smette, è visibilmente
preoccupato. Lascio da mangiare e vado via.
Passa la mattinata a dormire profondamente. Nel pomeriggio lo
vedo addentare la rete di recinzione. Non credo voglia andare
a far visita alle ochette, credo che voglia andarsene. Forse
l’ho lasciato troppo in solitaria, forse ha bisogno di
un punto di riferimento più tangibile e presente.
Durante le visite pomeridiane se non mi vuole vicino, si alza
e spostandosi fa pipì a quattro-zampe; mi manda un timido
segnale impositivo? Non lo so, ma da quel momento, non ho più
avuto bisogno di avvicinarmi a lui da “cane”, mi
tollera benissimo in posizione eretta.
Ancora non mangia se gli sono vicina, tanto meno se lo guardo.
Lascio il cibo e me ne vado. Mangia.
21
marzo
È giorno di coccole e manipolazioni generali. Oggi lo
spazzolo, spero di riuscire a tagliare quei brutti nodi che
ha vicino alle orecchie.
Ore 14,00 sonnecchia. Comincio a spazzolarlo. Gli piace. Non
azzardo ancora ad infastidirlo con le pulizie di fino, ma se
tanto mi da tanto con i progressi che sta facendo, domani lo
toeletto un po’.
Un biscotto per ricompensa. Lo guarda, mi giro, lo mangia. Che
passi avanti!
Ciao Chucky, a domani.
22
marzo
Una grande conquista, si fa toccare, spazzolare, tagliare i
nodi, perlustrare le orecchie, spicciare le matasse di pelo
intorno al collo, poi… mentre lo tasto meglio, mi accorgo
che ha un collare. È troppo stretto non riesco nemmeno
a girarlo, leggo un numero sulla piastrina. Prendo le tenaglie
e recido la catena. Il collare cade e nella sua testa un “tac”,
è libero, si alza e si allontana.
Lo lascio tranquillo, continuerò domani.
23
marzo
Ormai non ha più problemi a guardarci in faccia, questo
non vuol dire che ci viene a salutare, credo sia ancora molto
lontano quel momento, però posso asserire che non siamo
più un problema tale da doversi sottoporre ad isolamento
dalla realtà.
Anche oggi, l’ho spazzolato. Gli piace farsi toccare la
testa, soprattutto il naso. Finalmente riesco a liberarlo da
cui brutti nodi dietro le orecchie. Lo guardo in bocca, i denti
sono ancora molto puliti per l’età che dovrebbe
avere. Anche qualche matassa impastata della coda non è
più un caso difficile, non ha paura delle forbici, quindi
in un attimo due nodi terrificanti non ci sono più.
Provo a porgergli un bocconcino gustoso… perché
ha timore a mangiarlo?… deve aver passato chissà
quale tipo di inferno per essere ancora così passivo. |
24
marzo
È decisamente infastidito da qualcosa, non vuole stare
con me in giardino. Se ne va nella grande cuccia che fino ad oggi
aveva trascurato.
Nel pomeriggio nulla è cambiato, sta nella cuccia. Mi fermo
a fargli compagnia mettendomi davanti all’entrata, lasciandogli
comunque la via libera per andarsene se avesse voglia. Mi guarda,
porgo un biscotto come sempre e… finalmente mangia in mia
presenza! |
|
30
marzo
Sono passati alcuni giorni, trascorre molto tempo nella cuccia
a dormire. Non morde più la rete del giardino e quando
resto un po’ con lui, sembra accettare di buon grado la
cosa, addirittura si addormenta in mia presenza. Oggi in uno
dei nostri incontri, ho portato con me dei bocconcini di carne,
l’idea che mi sta dando è quella che si sta rilassando
per cui, forse, mangerà dalle mie mani… eureka!…
ha mangiato e non solo…mi ha anche pulito la mano leccandola.
2
aprile
Con il cibo servito dalle mani, ormai si sbloccato, oggi ho
anche provato ad entrare per metà corpo nella cuccia
con lui, a parte un primo momento in cui ha mostrato un’espressione
sulla faccia piena di punti interrogativi, si è fatto
accarezzare sulla testa e sul garrese, da quella posizione però
non ha mangiato, allora mi son tirata fuori e tutto è
tornato normale.
3
aprile
Dorme, dorme ore e ore nella cuccia, quasi dovesse recuperare
anni di sonno.
Questa mattina gli ho portato una pallina da tennis, mi sono
detta è un golden, non può non amare una pallina
da tennis, le palline da tennis i golden ce le hanno inserite
nel dna… la guarda ma non la tocca, la faccio rotolare,
rimbalzare, la fissa come se ne fosse attratto o volesse ipnotizzarla
(battutina di spirito) ma non osa toccarla. Gliela lascio…
niente, la fissa e basta.
Levo la pallina e provo delicatamente ad avvicinarlo a me, fa
resistenza. Vabbè, c’ho provato!… due carezze,
così, tanto per gradire e lo lascio in pace.
4
aprile
Non l’ho più spazzolato per non infastidirlo, lo
carezzo molto, si rilassa, si addormenta. Mi sembra tanto stanco
e solo. Durante il giorno, esce in giardino soltanto per fare
bisogni, di sera invece, lo sentiamo gironzolare. Verso le ventidue
si mette ad abbaiare. La casa è situata sopra una collina
che si affaccia su una vallata, il suo abbaio gli fa l’eco…
si terrà compagnia?
6
Aprile
È mattino, è l’ora della pappa. Tanto per
fare una cosa nuova dorme nella cuccia. Mi sente arrivare e,
per la primissima volta, si sbilancia, sempre rimanendo sdraiato,
fino alla luce della porta del vano d’entrata della cuccia.
Lo vedo tranquillo, azzarderei a dire che sembra contento di
vedermi. Più tardi torno a pulirgli le orecchie e a stropicciarlo
di coccole.
Ore 14,00 mi infilo nella cuccia, la faccia a punto interrogativo,
comincio a spazzolarlo, a pulirgli le orecchie, a grattargli
le spalle, l’espressione è cambiata, è quasi
goduriosa.
Per bocconcini gli ho portato, oltre alle solite cose, un vasetto
di omogeneizzato alla frutta… gli piace, lecca il vasetto,
infilo un dito nella cremina, lo lecca e lo pulisce per bene.
Mentre metto a posto i contenitori delle sue leccornie, mi guarda
attento, una mano è vicina a lui, forse sa ancora di
cibo, senza annusarla, direttamente come se si fidasse di quella
mano, dà due – tre – quattro leccate, non
lo so, sono così contenta che davvero non presto attenzione
a fare la lista.
Qualcosa sta cambiando…
7
aprile
Ho fatto un po’ tardi questa mattina, per ciò quando
gli porto la pappa lo trovo più attento e… contento?…
forse… sto sognando il momento in cui mi verrà
incontro… veramente adesso sarei già felice di
vedermelo gironzolare a qualche metro da me quando è
in giardino.
Nel pomeriggio ho riportato la spazzola, vorrei continuare a
pulirgli la coda e le cosce, ma non voglio infastidirlo. La
spazzola gli piace, se gli ci gratto il naso, socchiude gli
occhi e allunga il collo. È bellissimo!
8
aprile
Lo trovo in giardino, chiudo il cancello che divide dalla parte
coperta dove sta la sua cuccia. Vorrei si tranquillizzasse anche
fuori della sua tana. È palesemente contrariato da questa
cosa. Il suo sguardo per un attimo è fisso verso il cancello
e un attimo dopo è su di me. Cerco di non dar peso alla
cosa e sbrigo le mie faccende come se tutto fosse normale. L’impressione
che ricevo dal suo comportamento mi riempie di tristezza. L’insicurezza
in Chuck è viva e si respira in ogni istante quando si
trova in giardino, mentre si trasforma in benevolenza, in voglia
di uscire dal tunnel in cui si trova, quando è all’interno
della cuccia.
Riapro il cancello di accesso e vado via.
Nel pomeriggio torno e lo trovo più rilassato del solito.
Superare lo stress di questa mattina gli ha fatto bene?…
penso di si.
9
aprile
Oggi voglio provare a dargli il cibo dalla bocca.
Mi armo di bocconi di formaggio, carne, biscotti, frutta e croccantini,
qualsiasi cosa pur di riuscire.
Mentre apro la scatola contente tutto quelle leccornie, Chucky
allunga il naso, lo sa bene che è per lui che sto preparando…
come sempre, mangia dalle mani tranquillo, pulisce bene le dita,
il palmo, raccoglie le bricioline cadute, il tutto mentre il
mio viso è ad una distanza di una ventina di centimetri
dal suo. Ok… metto in bocca una striscia di formaggio
e gliela porgo… mi guarda perplesso… non osa avvicinarsi…
mi sporgo… si ritrae… vabbè, c’ho provato!…
rompo con le mani quella striscia tenendola sempre in bocca…
mi guarda, annusa il formaggio, lo mangia. È leggermente
intimorito, ma non credo gli dia fastidio il fatto che sappia
anche un po’ di me.
Concludo con le solite grattate poderose e i massaggini dentro
le orecchie.
10
aprile
È vero che non bisogna avere fretta, però ho l’impressione
di poter chiedere di più.
Ho notato: ogni volta che Chucky ha vissuto una situazione stressante,
quale può essere stato la prima vicinanza con la mia
mano, le prime coccole sul naso, il primo contatto con la spazzola
e altre minime cose del genere, cose che ha affrontato molto
timidamente, ne è uscito fortificato. Mi spiego meglio.
Se lo spingo ad aver fiducia in un gesto o in una parola o in
un atteggiamento che gli propongo, dapprima rifiuta, poi esita,
poi accondiscende, e la volta successiva, affronta il problema
con più facilità e rapidità.
Oggi l’ho avvicinato a me per convincerlo che in un abbraccio
non c’è niente di cui aver paura. Certo ogni volta
la questione da superare si fa più grande, qualche giorno
fa non mi sarei azzardata a chiedergli tanto, ma ora, dopo tutte
quelle lavate di mani e quei grattini dentro e dietro le orecchie,
mi sento di potergli far superare una cosa del genere. Inutile
dire che era assolutamente in disaccordo, ma poi, come ha fatto
in tutte le altre occasioni, è rimasto cedendo alle moine.
Rilasciato dal contatto, non era proprio, proprio rilassato
come quando non gli chiedo niente, però la sua ciccia
e il formaggio se l’è mangiato.
11
aprile
Appena mi ha vista si è messo un attimo sul chi va là…
l’ho ignorato e lasciato libero di fare quel che volesse…
come si è rilasciato un pochino gli ho porto le leccornie
e fatto due dolcezze. Tornerò più tardi.
Ore 14,00 mi ha sentito arrivare, era sicuramente sdraiato nella
cuccia, l’ho sentito muoversi… mi sono affacciata,
mi aspettava seduto… mi siedo vicino, come sempre apro
la scatolina magica e… lui si sposta per venire a prendere
il formaggio. Sarà un caso?… ci riprovo…
un altro passetto… non ci credo, avrei voglio di abbracciarlo
per la felicità, ma forse è meglio contenersi.
È un grande momento… si, è vero ha fatto
solo due passetti e solo con gli anteriori, ma poi si è
sdraiato nella mia direzione e mangiato direttamente nella scatolina
in mia presenza.
Sono felice!
12
aprile
lo chiamo… sento dei rumori provenire dalla cuccia…
mi affaccio… è lì seduto che mi aspetta.
La colazione è pronta ragazzo, dai fammi vedere quanto
ti sei acclimatato, oggi un passetto puoi pure regalarmelo.
Non è stato proprio un balzo verso di me, ma i suoi due
spostamenti come ieri, me li ha regalati. Mangia sempre in maniera
molto delicata; comincia a pulire a fondo le mani e a gradire
qualsiasi cosa.
Nei grattugiamenti generali oggi si fa passare le mani anche
sulla pancia. GRANDI PASSI – BRAVISSIMO CHUCKY.
13
aprile
Questa notte c’è stato un forte temporale. Ieri
sera hai primi tuoni non ha dato segni di inquietudine, come
tutti i giorni all’imbrunire, gironzolava in giardino,
poi quando è caduto un lampo vicino casa (sicuramente
a qualche chilometro di distanza, ma a noi è sembrato
dietro l’angolo) e il tuono (compagno di viaggio del lampo)
ha rimbombato nella valle, s’è andato a rintanare
nella cuccia. Non sembrava terrorizzato però, e questa
è una cosa che ho notato in tutti i trovatelli, era molto
intimidito dal temporale. Forse, nella loro vita da randagi,
il dover trovare un rifugio, l’essere soli, o nello smarrimento
del canile il dover essere tormentati anche dall’inquietudine
del tempo… ne sono la causa. Sono rimasta un po’
con lui, poi quando il peggio era passato, sono tornata in casa.
La mattina l’ho trovato tranquillo, e posso quasi dire
che è stato contento di vedermi. Non solo ha fatto due
passi con gli anteriori per venire a prendersi la colazione,
ma ha anche alzato tutto il posteriore per arrivarmi più
vicino.
14
aprile
La giornata è tipicamente primaverile e Don Chuck sonnecchia.
Svegliato dal mio arrivo, allunga il naso per farsi vedere.
Mangia i bocconcini sfiziosi da sdraiato. Comincia ad interessarsi
ai rumori provenienti dalla stradina di fronte casa. Non ama
le macchine, come ne sente arrivare una si mette in attenzione,
forse perché è stato investito?… dopo tre
anni non se l’è dimenticato!…
Il prossimo passo che voglio fare con lui e di portarlo nella
parte di giardino più vicino a casa. Oramai sono quattro
settimane che vive con noi… se ripenso a quel giovedì…
appena arrivato… completamente assente… di progressi
ne ha fatti tanti per quel che è stato il suo passato…
vorrei provare ad avvicinargli gli altri nostri ragazzi, forse
possono aiutarlo ad avere più fiducia in noi. |
16
aprile
Prendiamo il coraggio a due mani e… spostiamo Chucky.
È stato preso in braccio da mio marito e portato nella
parte di giardino più vicina a casa.
Per un attimo, il nostro Chucky, si è sentito perso…
poi con qualche bocconcino di carne si è tranquillizzato.
È stata presa questa decisione per spronarlo a cercare
un interesse al di fuori della cuccia o del giretto serale. |
|
18
aprile
Di nuovo un temporale, e di nuovo la paura di non sentirsi
al sicuro.
Ancora non cerca un contatto con noi o con i nostri cani,
si è ambientato abbastanza, ma ora, più di
prima è vigile e attento ai rumori esterni.
19 aprile
Siamo di toletta. Non riesco più a sopportare quei
nodi sulla coda e sul pelo delle cosce. È sempre
un po’ restio a farsi spazzolare sul posteriore, ma
con un minimo di pazienza accetta tutto – non più
passivamente. Bene la coda è, diciamo, decente…
le cosce la prossima volta.
20
aprile
L’ho visto dare la caccia a una mosca!… I segnali
di vitalità ritrovata cominciano a vedersi!
A dire il vero comincia anche a scegliere gli spuntini prelibati:
gradisce molto il formaggio gruviera, ma per dargli la spinta
a seguirmi, la carne rossa non teme confronti.
Si, comincia a fare qualche passo verso di me, per venire
a prendersi il bocconcino. È sempre molto guardingo
e diffidente, però ha cancellato dai suoi occhi,
quell’espressione assente o di terrore di qualche
tempo fa.
21
aprile
Oggi gironzola ‘tranquillo’ alla ricerca di
un amico. È molto interessato agli altri ragazzi.
Predilige i pastorelli grigi e la piccola giallina. Non
curante della mia presenza in giardino – credo sinceramente
che non si sia accorto di me, comunque ne sono contenta
ugualmente perché vuol dire che è più
interessato a fare conoscenza che non a preoccuparsi di
chi ci sia oltre ai cani – l’ho visto fare un
invito al gioco alla piccola Kida con tanto di scodinzolo.
Non credevo ai miei occhi. Sono corsa in casa a prendere
la macchina fotografica ma, al mio ritorno, già se
ne era andato da un’altra parte. Farò degli
appostamenti, devo assolutamente immortalare questi momenti.
24
aprile
Il primo contatto con una delle nostre ragazze. Brisby è
stata la prima ad entrare da Chucky. Ha rovistato nel box
– sicuramente cercava del cibo – poi si è
accorta del giovane biondone. Chucky appena l’ha vista
è cresciuto di almeno cinque centimetri. Tanto voleva
farsi vedere in forma, che si è trasformato in un
cane da mostra!… sono usciti in giardino e hanno fatto
conoscenza… credo si siano piaciuti.
Sono contenta di averlo portato vicino agli altri.
Ore 15.00 toletta. È ora di levare tutti quei nodi
rimasti. Si è fatto maneggiare, girare, toccare,
sforbiciare e stropicciare di grattini… il suo pelo
non è ancora vaporoso, ma almeno è abbastanza
omogeneo… appena la temperatura esterna sarà
più calda, gli metterò a disposizione una
piscinetta (un catino della larghezza di un metro e venti
circa per un’altezza quaranta/cinquanta centimetri)
e fra una moina e l’altra gli farò il bagno.
30
aprile
In questi sei giorni l’ho lasciato un po’ stare
per vedere se partiva da lui l’idea di cercarsi un
interesse o, magari, gli venisse voglia di cercarmi…
Qualcosa è successo.
Passa molto più tempo nel suo giardino, cerca gli
altri ragazzi, addirittura li chiama con abbaietti e vocalizzi
infantili. Appena avremo riparato il cancello di comunicazione
con il terreno esterno al giardino, lo inseriremo nel branco.
Ma non è stato questo l’unico sviluppo della
settimana.
Dapprima pensavo fosse un caso, poi ho avuto la conferma
da mio marito. Come sempre, ma senza spronarlo ad agire
come mi ero ripromessa di fare, durante il giorno mi reco
più volte a far visita a Chucky. Lui mangia le ciccette
e biscottini che ho nelle mani, mani che pulisce sempre
accuratamente, poi mi segue con lo sguardo quando mi allontano
e… appena ho varcata la soglia del giardino…
si alza e mi segue.
Meraviglia delle meraviglie!
1°
maggio
Comincia ad essere proprio un bel cane!… se solo riuscissi
a convincerlo che le mani non sono solo due piccole ciotole,
mi sentirei a cavallo!…
Finché mi tengo alla distanza di una ventina di centimetri
da lui, non ci sono problemi; quando mi avvicino di più
per coccolarlo, gli si dipinge in faccia un’espressione,
da chi non vuole essere importunato; dopo un po’ che
lo carezzo si rilassa, ma quel primo momento ancora lo disturba.
Oggi prima ancora che mi avvicinassi più di tanto,
si è alzato e se ne è andato. Era visibilmente
disturbato. Che ti succede ragazzo?… c’è
un po’ di andirivieni di persone sulla stradina che
costeggia la recinzione del giardino, forse è per
questo che non è tranquillo… cerca gli angoli,
le piante per nascondersi… ehi, Don Chuck, sono io!…
gli ci vogliono circa cinque minuti per calmarsi, poi entra
nella parte coperta e va dietro il box (quello è
il nostro posticino intimo) e aspetta il mio arrivo. Bocconcini
e coccole.
Non so cosa pensare.
3
maggio
oggi si è svegliato bene!
Si alza per venire a mangiare i regalini dalle mani (credo
sia merito della carne d’agnello con carotine e pasta
– venduto d’un Chucky!). qualunque sia la ragione
a me sta bene così… lo bacio e vado via.
|
4
maggio
E’ il grande giorno, oggi lo inseriamo nel branco. Dapprima
Brisby entra nel suo giardinetto, poi Mirò… Don
Chuck è un po’ turbato, ma non credo dai cani,
oggi è con me mio marito e una nostra cara amica, forse
troppo movimento.
Passa un po’ di tempo… Chuck esce dal box e va
in giardino con i due amichetti… mi sembra tranquillo…
OK TUTTI FUORI A CORRERE.
Un miracolo!… ho visto Chucky trasformarsi: corre, fa
gli inviti al gioco a Mirò, a Dory… persino al
vecchio Zio Albert… e tutti rispondono con benevolenza…
è come se si fosse riunito un branco… code che
roteano, spalle che si abbassano e sederi che si alzano…
mai avrei creduto di vederlo così… grazie ragazzi
per la gioia che mi date.
|
|
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5
maggio
Don Chuck è un membro del branco. Tutti lo hanno accolto
senza riserve. In giardino, è l’ombra di Mirò.
Come passa vicino al vecchio Zio Albert, non abbandona l’occasione
di riempirlo di baci. Con le due ragazze non perde molto tempo,
sicuramente predilige i due maschietti.
Nel pomeriggio, mentre ero accovacciata, abbracciata a Mirò
e Brisby, Chucky ha fatto capolino dal box molto incuriosito
e anche molto confuso da quell’atto così intimo
dei suoi amici nei confronti di un “umano”. Mi
si è avvicinato per la primissima volta, mi ha annusato
ed è rimasto lì a guardare stupito. Forse non
ha mai visto una persona comportarsi così con i cani?…
forse si ricorda di alcuni momenti prima dell’incidente?…
non lo saprò mai… per ora sono contenta dei passi
da gigante che sta facendo. Un bacio a tutti i miei ragazzi.
|
6
maggio
Questa mattina ha fatto un ulteriore grande passo in avanti.
Mentre stavo dando le pappe agli altri, lui, invece di andare
ad infilarsi in qualche meandro del giardino, si è
accodato; poi il coraggio l’ha abbandonato e si è
fermato fuori del box… poverino voleva tanto entrare,
ci guardava da dietro il pannello para-vento… vieni
Chucky… la pappa è pronta… se n’è
andato. L’ho seguito… mi aspettava nel nostro
angolino intimo… ha mangiato la carnina e, appena ho
voltato le spalle anche i croccantini… cinque minuti
dopo erano nuovamente tutti fuori a godersi il bel sole di
oggi. |
|
7
maggio
Si aggira in giardino con i suoi amici, abbastanza tranquillo,
anche alla presenza mia di mio marito. Abbastanza vuol dire
che non si ritrae appena ci giriamo nella sua direzione, e
non si infila subito in un box come ci muoviamo verso di lui.
Alterna momenti di spensieratezza a momenti di diffidenza.
Chissà quando ci darà la considerazione e la
fiducia che dà ai cani? |
9
maggio
Domenica è arrivata un'altra creatura. Essendo un ragazzo
un po’ anzianotto, per qualche giorno se ne starà
tranquillo nel giardinetto attiguo a casa, quel giardinetto
che fino a poco fa era il regno di Chucky.
Chucky è molto interessato al nuovo arrivato, quando
mi vede da lui, mi spia da dietro la staccionata divisoria,
segue ogni mio passo in compagnia del suo amichetto Mirò.
Poi, quando esco da lì per recarmi da loro, se ne va’.
Accidenti… comincio a credere che il problema con le
persone, l’avesse prima di entrare in quel rifugio.
Chucky non ha paura del tubo dell’acqua, non ha paura
della scopa, non ha paura della paletta del giardino, non
ha paura del rumore delle ciotole quando cadono, è
perfettamente integrato con i cani… il suo problema
sono le persone. Alterna momenti festosi in solitaria con
i suoi amici, a momenti di curiosità quando mi si avvicina
il branco o quando mi vede nei paraggi, a momenti di diffidenza
se sono in compagnia di altri esseri umani. Quando ci allontaniamo,
si affretta a venirci dietro e ad annusare poi, tutti i posti
dove ci siamo soffermati.
Tirando le somme sulle mie riflessioni, credo che stia cercando
di vincere il timore verso gli esseri umani; l’amico
Mirò, più di tutti gli altri, con il suo modo
di fare socievole con chiunque, lo sta aiutando, anzi credo
sia un punto di riferimento molto importante. Alcuni comportamenti
sono ancora un po’ contraddittori uno con l’altro,
però, in tutta sincerità, con qualche alto e
basso, posso dire che Don Chuck è un altro cane rispetto
a quello che ho conosciuto il 16 marzo scorso.
10
maggio
Questa mattina ha preso il coraggio a quattro zampe ed è
entrato in box con tutti gli altri a prendersi la sua colazione.
Tremavo per l’emozione… canticchiavo un cantilena
per mostrarmi calma… ero turbatissima… penso di
essere stata brava a non smascherarmi visto che Chucky è
rimasto con noi e ha mangiato tutta la sua porzione.
Per oggi sono felice così. Grazie ancora a tutti.
11
maggio
E ancora!… questa mattina gironzola in giardino mentre
siamo intenti a fare le pulizie di routine… addirittura
entra nei box mentre sono all’interno per riordinare
le cucce e gli anemoni… e questo pomeriggio… l’ho
visto beatamente sdraiato vicino a Zio Albert, a godersi un
po’ di fresco. Da che lo abbiamo inserito nel branco,
lo abbiamo sempre visto fuori per giocare, mai per sonnecchiare,
oggi è la primissimo volta. Un grosso SMACK di ringraziamento
a Don Chuck e ai ragazzi che lo stanno aiutando, per Chuck
e per le splendide emozioni che ci stanno regalando. |
15
maggio
La mattina presto, è tutta una corsa e un invito al
gioco. Dopo la pappa delle dieci, cercano un riparo fresco
sotto gli ulivi e sonnecchiano. Alternano passeggiate e riposini
a seconda del caldo. Quando mio marito ed io, andiamo da loro,
però, tutti in cerchio a farci le feste… Chucky
quasi… ci gira intorno ancora un po’ guardingo,
ma ci segue in ogni spostamento.
Poco fa – h17,00 – dormivano beatamente, non mi
hanno sentita arrivare… mentre accostavo il cancellino
di legno, Chucky parte in abbaio: chi va là?…
sembrava dicesse… Chucky sono io… si è
rilassato e si è unito al gruppo, che nel frattempo
si era svegliato al suono della tromba di Don Chuck, e tutto
si è risolto uno ‘scronch’ di biscotti.
Fra un po’, con tutti questi cambiamenti, mi ritroverò
con un Golden ‘mascotte da guardia’. |
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24
maggio
Chucky se la gode nel vero senso della parola. Fra una corsa
e una pappa, un riposino e una passeggiata, ha scoperto
un particolare gioco, molto divertente per lui e un po’
meno per me e le povere lucertolone; e si, da un paio di
giorni ha scoperto le lucertole, si lancia in corse sfrenate
e in atterraggi bruschi sulle fascine di legna accatastate
sotto gli alberi. Per fortuna non le prende, ma la baraonda
che crea in giardino ve la lascio immaginare. Come rimproverarlo?...
non è possibile!...
25
maggio
Il discolaccio oggi ha risposto al suo nome!
Ero arrivata da poco con tutte le pappe, mancava solo
lui al rapporto: Chucky la pappa… Chucky vieni a
mangiare… ed eccolo arrivare come un fulmine e infilarsi
nel box dove Dory l’aspettava. Un pasto veloce e
poi di nuovo a correre.
Chucky ti posso chiedere ancora un favore?... mi vieni
vicino a prenderti due coccole al di fuori del box?
28
maggio
Zio Albert ha cominciato una muta degna di un vero maremmanoide;
tutto il sottopelo lanoso sta venendo via a ciuffi; purtroppo
sulla sua delicatissima pelle, ci sono delle bollicine,
per cui non è possibile spazzolarlo (si irriterebbe
e potrebbe piagarsi), così mi siedo accanto a lui
e piano, piano comincio a ‘spiumarlo’ con
molto delicatezza (tipo streepping – spero sia scritto
giusto, non sono una toelettatrice); Chucky è confuso.
Dalla sua espressione leggo chiaramente: “anche
zio Albert non ha paura di lei!” Zio Albert non
ha mai più ripreso fiducia nel genere umano dopo
la sua terribile esperienza; adesso, dopo quasi due anni
che vive a casa nostra, con noi non ha più problemi,
anche se è sempre un po’ sospettoso. Quindi,
quando lo ha visto così pacioso adagiato vicino
a me, la sua faccia si è trasformata in un grande
punto interrogativo.
Ci gironzola attorno.
30
maggio
Dopo un altro giorno di dubbi, oggi Chuck comincia ad
osare un restringimento della circonferenza di accerchiamento.
Oggi siamo ad un metro di distanza. Credo stia tentando
addirittura lo sfioramento. Mi guarda, sembra far finta
di niente, mi accerchia e poi in un attimo me lo ritrovo
dietro. Se mi giro va via, ma se lo ignoro rimane lì.
2
giugno
La giornata scorre normale, ma la sera…
Verso le otto sono tutti presenti all’appello, pronti
per la pappa. Finto di mangiare, di nuovo tutti in giardino.
Questa fine primavera ci sta regalando delle belle serate
fresche, anche a noi non va di rientrare in casa troppo
presto, così abbiamo allungato gli orari a tutto
il branco.
Sono quasi le dieci, adesso bisogna andare a dormire:
Alberto, Brisby, Mirò a letto, qui da bravi…
Dory dove sei?... ah, sei già rientrata…
e Chuck?... dov’è Chuck?...
Ecco che un musetto chiaro esce dalle fronde dell’albero
di visciole. Ho l’impressione che quel malandrino
non abbia nessuna voglia di andare a letto. Forza ragazzo
vieni qua. Niente. Ti vengo a prendere. In un attimo me
lo ritrovo accanto e poi via più veloce della luce,
e di nuovo… mi sta invitando a giocare?... Chucky…
ancora un passaggio redente e via in box. Era un invito
al gioco?... non lo so… entro nei box, distribuisco
i biscotti e i baci della buonanotte e… rimango
col dubbio.
3
giugno
La storia si ripete e io sono ancora dubbiosa.
4
giugno
E’ mattina, mentre sto lavando i box, Chucky entra
proprio dove sto io. Lo ha fatto perché mi cerca
o perché c’erano anche Brisby Mirò?...
E’ sera, giornata trascorsa in maniera normale.
E’ l’ora di andare a dormire, Chuck va tranquillo
in box, si prende il suo biscotto e il suo bacio.
Ancora una volta rimango nel dubbio.
5
giugno
E’ mattina, sto coccolando Zio Albert, vicino a
me anche tutti gli altri tranne Chuck. No, eccolo!...
si avvicina… mi annusa la mano immersa nel pelo
di Zio Albert… sento la pressione del suo naso.
MI HA TOCCATA!
Si è stato un solo attimo e poi se ne è
andato, ma è comunque un inizio.
Cosa farà questa sera?
Niente, forse era stanco, con molta tranquillità
è entrato in box, è andato nel suo posticino,
si è preso il suo bon-bon e relativo bacio e…
basta.
Buonanotte!
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7
giugno
Mattinata normalissima.
Pomeriggio sonnacchioso. Devo spazzolare Dory, mi chino
vicino a lei e comincio a passare il pettine nel lunghissimo
pelo. Arriva Mirò, arriva Brisby, Zio Albert non
si è neanche accorto della mia presenza, dorme come
un ghiro sotto al suo olivo preferito, Chuky gli veglia
accanto.
Mi piace vederlo così unito al vecchio Alberto, spesso
lo colgo a leccargli le labbra con una devozione e una cura
che solo un cucciolo può estraniare, un cucciolo
in adorazione del suo papà.
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8
giugno
Chucky e Mirò in un loro impeto di gioco, hanno devastato
le fascine, poi comodamente vi si sono adagiati sopra e
hanno cominciato a rosicchiare i legnetti.
Ricordo di aver letto un libro, tanto tempo fa, che narrava
le avventure di una cucciola di Golden; fra le tante mi
è rimasta impressa la descrizione del suo primo incontro
con un legnetto. Amore a prima vista, diceva.
Vedendo il nostro Golden comportarsi nello stesso modo,
mi fa ben sperare che molte brutture del suo passato lo
stanno abbandonando.
Chucky, l’ultimo ostacolo alla tua guarigione è
il superamento della paura dell’uomo.
Ti voglio bene Chucky e vorrei tanto trovare il modo fartelo
capire.
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9 giugno
Sono nel giardino sottostante a quello dei ragazzi. Chuck
e Mirò sono i primi ad accorgersene e vengono a farsi
sentire al di là della staccionata di legno. Non
vorrai farmi credere che vuoi venire qui a farti una corsa
o, meglio ancora, vorresti semplicemente un po’ d’attenzione
da parte mia?
Non lo so. Purtroppo ancora non me la sento di farlo scendere
fin qui. Questo lato del giardino è molto grande,
vorrei fosse un po’ più legato a noi, il mio
timore è che non torni al richiamo, che forse non
può essere sufficiente seguire il resto del branco,
ancora non lo vedo così tranquillo nei nostri confronti
da potermi permettere un tale passo.
Ti prometto Chucky, che al primo segno di fiducia, ti porto
a correre qui.
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10
giugno
Siamo ancora di spazzolature - d'altronde è stagione
di muta - così eccomi nuovamente armata di pettine,
forbicine per pulire i piedini, spazzola morbida e cardatore.
I primi ad accogliermi sono Brisby e Mirò, poi arriva
Dory, Zio Albert non si scomoda, tanto lo sa che appena
finito con loro tre sarò io ad andare da lui.
Finché sto con Brisby, Dory e Mirò, Chuck
ci gironzola intorno appena incuriosito, ma come mi dedico
al vecchio Alberto, eccolo arrivare tutto fiero.
No, non viene da me, va diretto a riempire di baci il suo
preferito.
La cosa bella che è successa oggi, è stata
quella, che non ha fatto un’apparizione o un vai e
vieni, no, è rimasto lì acconto a noi e, quando
si avvicinato anche Mirò, si è messo a giocare
(per
vedere il filmato clicca qui) con lui proprio a pochi
centimetri da me e da Zio Albert.
Polvere e sabbia a parte, mi ha fatto veramente, veramente
tanto piacere. Dai Chucky puoi farcela!
11 giugno
Giornata tranquilla.
È sera, è il momento della cena, eccoli tutti,
tutti a rapporto; tutti, tutti zampettanti e scodinzolanti,
ANCHE CHUCK.
Ho quasi paura a crederci.
Appena ho finito di servire le ciotole, torno di corsa da
mio marito: “mi ha scodinzolato!” e lui a me:
“lo ha fatto anche prima con me, quando sono andato
ad annaffiare le aiuole”. Allora non è stata
un’impressione. Mi piacerebbe saper descrivere l’espressione
del volto del nostro Chucky: quando è spensierato,
quando è lontano dalle ombre del passato, sorride,
tanto tira all’indietro le labbra che, gli occhi gli
si fanno piccoli e in quel momento la coda si mette in moto.
È un atteggiamento che glielo avevo visto fare solo
con i suoi amici, mai con noi.
Un altro grande passo, bravo Don Chuck.
12 giugno
Nella routine della giornata, alterna dei passaggi radenti
alle mie gambe a corse con i suoi compagni. Mi cerca con
lo sguardo.
13
giugno
Siamo in giardino, il farabutto mi gira intorno, si avvicina
e si allontana a suo piacimento. Lo chiamo, fermandosi mi
guarda, lo invito a farsi toccare, quasi, quasi sembra convinto
ma ecco all’ultimo istante se ne va. Mi accoccolo
con gli altri, arriva, allungo appena la mano, se ne va.
Vado in box, lui al seguito, lo chiamo e lo invito a farsi
toccare, se ne va.
Niente da fare, solo quando si stende nel suo angolo, accetta
tutto e non mi pare proprio che gli dispiaccia, fuori da
lì, ancora non è convinto. Sempre di più
mi convinco che il problema con le persone, il nostro Don
Chuck, lo aveva primo di entrare in quel canile.
14
giugno
Oggi si è rivelato il birbante che è.
È giorno di antiparassitari, il branco si dispone
ben allineato di fronte al tavolo dove ho poggiato i collarini
e le pipette. In tutta confidenza credo stiano aspettando
solo i biscotti che sono nella scatola posizionata lì
vicino, ma non importa, a me serve che stiano tranquilli
un attimo, in modo tale che io possa cambiare gli antiparassitari.
Anche Don Chuck è dei nostri. Uno ad uno i ragazzi
si fanno controllare e cambiare, arriva il momento del Goldenino.
Chucky stai fermo un attimino che ti metto le pipette –
non voglio ancora fargli provare il collarino vista la reazione
che ha avuto quando l’ho liberato dalla catenella
serrata che aveva quando è arrivato – Chucky
fermo, fermo. Non ho fatto in tempo a pronunciare un altro
‘fermo’ che, a cominciato a correre in tondo,
in accerchiamento: tanto non mi prendi!... lo sentivo ridacchiare.
Beh, c’è voluto tutto il giorno per convincerlo
a farsi mettere quelle due balorde pipette. Chucky ma ti
pare questo il modo di comportarsi?... però è
bello vederlo prendere delle iniziative.
15
giugno
Abbiamo acquistato un vecchio trattore per la pulizia del
terreno oltre il giardino. Una volta pulito bene, vorremo
allargare lo spazio riservato al clan di Don Chuck. Non
ci sembra mai abbastanza quello che facciamo per i nostri
ragazzi, così… dai, diamoci sotto…
Mirò e Brisby sono molto incuriositi e ogni tanto
si affacciano. Dory e Zio Albert non sono minimamente interessati
alla cosa e continuano a sonnecchiare sotto gli alberi –
la giornata è molto calda. Chuck è spaventato
dal rumore del trattore, si infila in box e non ha nessuna
intenzione di uscire.
Forse nei suoi trascorsi è esistito un attrezzo del
genere?
Come mio marito ha smesso di lavorare ed ha spento il trattore,
tutto è tornato normale.
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16
giugno
Giornata tranquilla.
Zio Albert oggi ha sofferto molto il caldo e questa sera non
ha molto appetito. Lascia qualche boccone. Chucky è
in allerta. Esce dal box e, senza pensarci due volte si tuffa
nella ciotola di Alberto. Sono lì a due metri da lui
ma questo non lo sconvolge; continua a mangiare.
17
giugno
Anche questa mattina Zio Albert ha poco appetito, stanco
delle mie preghiere: ‘su per favore mangia la pappina
buona…’ Alberto si allontana. Come poso la ciotola
a terra e mi allontano, forse due passi, eccolo che arriva.
Chi? Il nostro Don Chuck. Da quando è entrato in
casa nostra, quel 16 marzo, non avevo mai avuto il piacere
di vederlo mangiare nella ciotola.
Questo ragazzo mi riempie di emozioni. Un grosso Smack.
20
giugno
Che tipo il nostro Don Chuck!
Con la ciotola in box, accanto a Dory o poco distante da
lei o molto distante da lei o addirittura senza di lei,
ho ottenuto di vederlo annusare appena il contenuto; quando
invece si tratta di andare a finire quella di Zio Albert,
gli passano tutte le manie di persecuzione e, nonostante
la mia presenza, lì a due passi da lui, mangia che
è una meraviglia; se invece, sono io a porgliela,
anche in giardino… niente.
21
giugno
Mi accoglie scodinzolando, mi fa gli inviti al gioco e,
continua a scodinzolare per tutto il tempo che rimango in
giardino. BELLO!
22
giugno
Mio marito è di nuovo nel terreno con il trattore,
questa volta la cosa non lo disturba affatto.
Carissimo Chucky, se superi con tanta facilità le
cose nuove di casa, perché ancora mostri quella strana
diffidenza con l’essere umano?... cosa mai ti può
aver fatto l’uomo, per ottenere questo tuo rifiuto
nei suoi confronti?
23
giugno
Il birichino lo sa che appena fuori del box c’è
Zio Albert con la ciotola di pappa. Oggi non l’hai
nemmeno guardata la tua, tanto era l’interesse per
quella del vecchio Alberto!... come ho aperto la porta,
si è precipitato sulla porzione di Zio Albert, anche
se erano rimasti pochi bocconcini, era veramente contento.
Ho preso allora la sua ciotola e l’ho messa vicina
ad Alberto; Alberto si è alzato ed è andato
a spiluccare il contenuto, Chuck gli si è messo accanto…
il suo atteggiamento era quello di un cucciolo che chiede
il cibo al capo-branco… un’emozione che mi ha
riportato ai documentari sui lupi… pochi bocconi e
il nostro vecchio si scansa, subito Chucky tuffa la testa
nella pappa e finisce.
Vorrei tanto saper descrivere meglio, la bellezza di queste
scene.
27
giugno
Giornata di controlli veterinari.
Pensavo che Chuck non si sarebbe neanche fatto vedere, e
invece…
Per tutto il tempo che siamo stati da Carletto (vedi ‘Carletto’
nella pagina dedicata a lui), Don Chuck è rimasto
ad annusare e controllare quel che succedeva nel box del
vecchissimo Carletto. Poi è stata la volta di Mirò,
di Brisby, di Dory e lui sempre lì a un paio di metri
da noi, a sbirciare. Al momento di Zio Albert ha cominciato
a girarci intorno poi, chissà perché, si è
infilato nel box per riuscirne a cose fatte.
La cosa importante di oggi è che è riuscito
ad affrontare un’estranea, la nostra veterinaria e
amica da più di… dieci anni (e più!).
Bravo, ancora un passino avanti, bravo Chucky.
28
giugno – 3 luglio
In questa settimana non ci sono stati cambiamenti sostanziali.
Si, è vero che anche la maggior tranquillità
che giorno dopo giorno acquista è già una
grande meta; quel che intendo per progressi determinanti,
sono quei contatti che vorrei tanto lui mi chiedesse. Vorrei
si fidasse di me e di mio marito, così come si fida
dei suoi amici. Forse è ancora presto.
4
luglio
H 9.00.
Sono dal branco con le pappe, Don Chuck mi gira intorno
tutto scodinzolante. All’improvviso, alle mie spalle,
sento una zampotta sfiorarmi la gamba. Brisby ,Dory e Zio
Albert li ho davanti, possibile che Chucky abbia osato tanto?!...
mi giro… è lui. In un attimo ce l’ho
di fronte accanto agli altri e poi di nuovo dietro. Continuo
a camminare per arrivare ai box dove ci sono le ciotole.
Entra nel suo e mi aspetta seduto.
Non ci posso credere!!!!
5
luglio
Cerca di accorciare ulteriormente le distanze. Passarmi
dietro, davanti, allontanarsi veloce e tornare ugualmente
veloce, è il suo comportamento. Posso dire che è
contento?... beh, io azzardo e lo dico: ‘è
contento!’
E tutti noi con lui e per lui.
6
luglio
Chucky… Chucky, dove sei?... dopo qualche secondo
eccolo arrivare di gran carriera. Birbante stavi dando la
caccia alle lucertole?...
Il suo passatempo quando gli altri sono troppo stanchi e
dormono beati, oppure, sono all’erta per l’arrivo
di mio marito o il mio, con la speranza di rimediare qualche
biscottino d’avanzo, o una passeggiatina nel terreno,
o un carezza in più… se il goldenino non è
con loro, sicuramente sta alla ricerca sfrenata di qualche
animaletto da cacciare.
La cosa meravigliosa di oggi è che, e ne ho la certezza,
risponde al richiamo del suo nome. Si distoglie da quel
sta facendo e arriva veloce.
7
luglio – 15 luglio
Ancora una settimana tranquilla, senza eccessi di trasporto
nei confronti miei o di mio marito.
È sempre molto allegro e festaiolo, ma a debita distanza.
16
luglio
Questa mattina nel farmi le feste di rito, all’arrivo
con le pappe, nuovamente cerca un contatto. Oggi non è
solo un leggero sfioramento della gamba, no, mi aggancia
con il suo braccio, quasi a volermi trattenere.
Vorrei tanto che quest’attimo durasse più di
un attimo.
17
luglio
Chuck osserva molto i suoi amici quando siamo con loro.
Ogni volta che mi accuccio a coccolarli un po’ più
intimamente, ecco che si avvicina fino a sfiorarmi, poi,
come cerco di allungare una mano verso di lui, niente, si
allontana.
Eppure dal modo in cui ci accoglie, tutte le volte, non
si direbbe proprio che ancora non si fida.
18
luglio
Passeggiatina pomeridiana. Dory e Zio Albert non ci pensano
proprio a fare due passi, troppo caldo, ma gli altri tre
non sono dello stesso parere: dove andiamo?... sembrano
dire… dai ragazzi, andiamo a dare un’occhiata
di là. E tutti baldanzosi e saltellanti accolgono
di buon grado la proposta. Nel saltellarmi vicino, Chucky
mi prende la mano in bocca. Vuoi che venga da te?... non
lo saprò mai. Anche questa volta si è trattato
di un attimo, però, penso di essere ad un giro di
boa.
21
luglio
Credo che il nostro Goldenino si senta proprio a casa. Poco
fa l’ho visto dare la caccia alla solita, povera lucertola.
Fra un balzo e un agguato, la bestiola è riuscita
ad infilarsi fra la catasta di legna. Chucky dietro. Nonostante
io fossi lì, a due passi da lui, non si è
minimamente preoccupato e ha continuato imperterrito nel
suo intento. Infilato per metà corpo sotto i legni,
lasciava fuori solo il sederotto; la coda mi diceva quando
era di punta e quanto si stesse divertendo. Ho provato a
fare un po’ di rumore, niente da fare, con la coda
al vento rimaneva lì.
È molto bello vedere queste scene, ancor di più
se il protagonista è un personaggio con il suo passato.
23
luglio
Chuck ha fatto i suoi bisognini in mia presenza. Fino ad
oggi, pipì a parte, non si era mai sentito così
“tranquillo” e rilassato da fare qualcos’altro
in presenza di umani.
24
luglio – 4 agosto
In questi giorni si sta trasformando in un vero anarchico.
Non si fa prendere, non si fa spazzolare se non per pochi
istanti (credo abbia, ancora, troppa voglia di muoversi),
si degna di ascoltarti solo se hai le pappe in mano, abbaia
agli estranei e… gioca, gioca come un pazzo…
non lo ferma neanche il caldo.
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5
agosto
Al mio arrivo, la mattina con le pappe, solite feste: giriamo
di qua, torniamo di là, un saltello qui, una zampatina
addosso a te e una addosso a me, e via discorrendo.
Allungo la mano, per toccarlo, ce l’ho a un tiro di
carezza… SI AVVICINA MI TOCCA LA MANO!
Ci guardiamo per un istante e rimaniamo così, la mia
mano sul suo naso, gli occhi negli occhi… magico momento.
6
agosto
Dopo quel che è accaduto ieri, mi sento di poter
dire: quasi ci siamo.
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8
agosto
Piove come non faceva da anni. Corri, corri al riparo. E si
infilano tutti nel box di Zio Albert. Chucky si comporta esattamente
come gli altri, mi gira intorno alla ricerca del biscotto.
Visto che siete stati tutti bravissimi, eccovi un premetto;
ora state buoni, quando il temporale sarà passato,
torniamo in giardino. 9
agosto
Il tempo non si è rimesso del tutto, così,
senza star lì a perder istanti preziosi, li faccio
mangiare tutti insieme nel box di Zio Albert. La ciotola
di Chuck è accanto a quella di Alberto, io sono vicino
ad Alberto. Chuck si tuffa sulla pappa, poi si avvicina
a me, mi annusa tutta la schiena, dopo alcuni attimi torna
a mangiare.
11
agosto
Bisogna dare una pulita alle ciotole. Ne porgo una Dory
e una Brisby, una Mirò e una Zio Albert, ce n’è
una d’avanzo, Chuck timidamente si avvicina, porgo
la ciotola anche a lui, mi guarda leggermente timoroso,
poi supera il problema e pulisce tutto sena lasciare più
traccia del contenuto. STUPENDO!
15
agosto - riflessioni
Don Chuck matura giorno dopo giorno, piccoli, impercettibili
passi in avanti, ora:
mi tocca la mano sinistra (sono mancina per nascita, ambidestra
per necessità); raccoglie cibo davanti a me in qualunque
parte del giardino ci troviamo; preferisce, per le spazzolatine
e le cure igenico-sanitarie (applicazione di antiparassitari,
pulizia delle orecchie, vaccinazioni…), sempre il
suo angolino, ma al di fuori di esso inizia ad accettare
e soprattutto a richiedere delle attenzioni; accetta la
ciotola dalle mie mani; mi fa le feste quando mi vede, mi
segue a distanza ravvicinata quando cammino in giardino,
e appena trova una scusa valida mi viene a toccare; se non
si era accorto che stavo in giardino da un po’, mi
viene a salutare contento; annusa tutti i miei passi quando
vado via; mi tocca la mano prima di prendere il biscotto
della buonanotte, e non perde occasione per darmi una leccatina;
scodinzola se apro il cancello per portarli nella prima
parte terreno appena fuori del giardino, gioca come un pazzo
con i suoi amici o da solo se gli altri non ne hanno voglia,
caccia le lucertole, rosicchia i legnetti, dorme tranquillo
all’ombra degli ulivi… è un guardiano
un po’ chiassoso, una sentinella, un campanello d’allarme:
quando un estraneo si avvicina alla recinzione di confine,
inizia ad abbaiare e a richiamare l’attenzione del
branco, dopodiché nel momento in cui l’intruso
si allontana, inizia una corsa a coda roteante per tutto
il perimetro del giardino; dai nostri amici se ne tiene
lontano.
Conclusione?... con i suoi simili non mostra incertezze
di alcun genere, con l’essere umano ancora molte.
La confidenza descritta con me, l’ha con me e basta,
con mio marito mostra un atteggiamento che definirei di
tolleranza, con gli estranei cerca di evitare il problema.
Tutto sommato però, credo stia prendendo coscienza
del fatto che, ha trovato una casa, un branco nel quale
completarsi.
Stai tranquiilo Chucky, sei a casa
<3
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