Sport cinofili: parliamo di "Utilità"

Tanto tempo fa…sembra l’inizio di una favola…ho avuto modo di familiarizzare con la disciplina sportiva per eccellenza: l’utilità. L’unica in grado di mettere in condizione l’uomo di conoscere il cane in tutti i suoi aspetti.
Divisa in tre sezioni distinte - ricerca in pista, obbedienza, difesa e attacco - rende possibile un lavoro globale con il fido compagno.

Come sempre il rapporto di fiducia fra il binomio è la base sulla quale depositare il primo mattone; essendo un compito di notevole impegno, molto lungo e da svolgere con molta pazienza, se fra l’uomo e il cane non esistesse il rispetto e la fede reciproca, i risultati sarebbero disastrosi. Gli esercizi da insegnare al ns. collega sono molteplici, le qualità da esternare devono essere segno di forza caratteriale, gli istinti che vengono chiamati in gioco sono la chiave di accesso per entrare nel mondo del naturale.
Iniziare con il cucciolino permette di procedere passo passo sulle orme di papà e mamma cane. La ricerca in pista per esempio, diventa un’occasione di osservazione, sfruttando l’innata attitudine dell’ amico quattro–zampe, rimanendo in silenzio e dando lui la possibilità di fiutare nel terreno alla ricerca…della pappa?…perché no…in un attimo ci troviamo catapultati in un documentario televisivo. Resterà utile per farlo maturare e prendere sicurezza nel suo lavoro, mutare l’ideale di ricerca e variare le situazioni: una volta sarà ancora il cibo, una volta un oggetto, una volta una persona; una volta sarà il terreno a cambiare: erba di pascolo, erba medica, arato fino, arato grosso, ecc. Seguirlo affidandosi alle sue doti prima, e alla sua esperienza dopo, vi darà l’impressione di partecipare ad una battuta di caccia o ad un’azione di salvataggio.
Nella sezione dell’obbedienza non troviamo degli esercizi particolarmente difficili, bensì di precisione, e dovranno essere presentati in maniera brillante e disinvolta.
La difesa e attacco è forse la prova che maggiormente fonde il lavoro di controllo (obbedienza) con il desiderio di esprimersi del cane.
Il bello dell’utilità sta nell’osservare i piccoli cambiamenti che giorno dopo giorno l’amico di pelo ci presenta e nel crescere insieme. Trovo di fondamentale importanza procedere in questo sport con estrema lentezza, bruciare le tappe potrebbe rovinare in maniera irreversibile “l’io” del ns. compagno. Solo un affiatamento sincero fra cane e uomo, non dipendente dalla sottomissione dell’uno all’altro può rendere possibile tutto questo.
Purtroppo l’impegno, la costanza e la pazienza, per dirla in una sola parola - la passione – non è dote per tutti gli uomini. Spesso capita che dopo la prima competizione o solo dopo la prima partecipazione da spettatore ad una gara di campionato, ecco che esce da alcuni apprendisti conduttori la voglia di protagonismo. Invece di continuare a seguire umilmente i consigli di coloro che fino a quel momento li han seguiti spiegando diligentemente le fasi della crescita, questi personaggi sproloquieranno a destra e a manca di tecniche addestrative, e a pagarne le conseguenze?… I soliti quadrupedi malcapitati che verranno sottoposti a digiuni forzati per la perfetta chiusura di una pista – l’unica via di accesso al cibo sarà la traccia da seguire con estrema attenzione; verranno adornati da collari di costrizioni per essere soggiogati senza il minimo sforzo; verranno malmenati e minacciati con taniche di plastica e frustate per ottenere un abbaio e un morso ricco di cattiveria (nella migliore delle ipotesi).
Un’espressione similmente adorante, uno sguardo rivolto in maniera meccanica o implorante e sottomessa verso il volto del suo conduttore, una coda portata rasente al corpo con l’estremità appena piegata da un lato (come il gregario con il suo superiore), e una smisurata voglia di esprimersi (come se nella vita non facessero altro che lavorare), saranno alcuni atteggiamenti che vi permetteranno di riconoscere i fedeli animali di questi scellerati.
Ma se tutto questo non dovesse bastare e il cane fosse ancora recalcitrante o peggio non avesse resistito al trattamento, il rimedio sarà quello di gettarlo via e di comprarne uno già addestrato. E qui parliamo di un mercato con molti zeri dopo la prima cifra.
Da questi ultimi arrivati l’unica cosa che ci si può aspettare è che funzionino come una macchina. Te li consegnano con tanto di libretto per le istruzioni e telecomando.
E se non funzionano?… Via, altra monetina, altro giro, altro cane.
A conclusione di ciò la sola cosa che mi viene in mente è una frase di Gerome:
“non si cura di chiedervi se avete ragione o torto, se siete ricco o povero, ignorante o istruito, peccatore o santo. Siete il suo compagno e ciò gli basta: sarà accanto a voi per confortarvi e proteggervi. Vi sarà fedele nella fortuna e nella miseria…è un cane”.

 

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