Sabato pomeriggio 23 ottobre 2004.
Verso le cinque e mezzo circa, di ritorno dal campo, all’imbocco
della S.S. Salaria in direzione Roma, proprio nel punto
del grande incrocio che porta alla zona militare, vedo sul
ciglio della strada una cagnina annusare in modo strano
qualcosa vicino a lei; il suo atteggiamento mi appare confuso.
Non siamo ancora abbastanza vicine per poter capire chiaramente
cosa le stia accadendo.
Purtroppo dopo solo pochi metri mi rendo conto della triste
realtà.
Sta cercando di rianimare la sua amica lupetta che giace
a terra.
Tra me e me penso al solito stramaledetto incidente che
provoca la morte di questi esserini indifesi.
No aspetta, la lupetta si muove ancora… è viva!
Fermo la mia macchina incurante di chi è alle mie
spalle e mi lancio in suo soccorso, le uniche parole che
mi vengono in mente sono:” è viva, è
viva forse ce la faccio”.
Ma quando le sono accanto mi accorgo che… è
agonizzante… però il ventre non è gonfio,
forse non ha lesioni interne… non mostra ferite terribili
che giustifichino il suo stato...
Mentre la raccolgo e cerco di far mente locale su dove poter
trovare un veterinario nelle immediate vicinanze…
gli automobilisti mi sfrecciano vicino ad alta velocità,
incuranti di me del cane ferito che ho in braccio e della
sua amica che, invasa dal terrore, inconsapevole di ciò
che sta accadendo, cerca una via di fuga.
MALEDETTI BASTARDI… ANDATE PIANO…
MALEDETTI BASTARDI…
Ero in mezzo alla strada con l’esserino
in braccio… ho chiesto disperatamente aiuto… anche
ai vigili del fuoco che erano fermi all’incrocio sul
loro veicolo… continuavo ad urlare è viva è
viva aiutatemi…
Nessuno si è preoccupato di rispondere alle mie richieste.
Tutti mi hanno evitato e son fuggiti via.
Solamente una ragazza, vestita in maniera un po’ trasandata
e incurante del proprio aspetto, ha attraversato cercando
di calmarmi… pensandoci ora, con la mente più
lucida, una ragazza molto bella “dentro”.
Abbiamo messo la lupetta in un trasportino della mia macchina,
ci siamo salutate e subito ho chiamato Maura… il veterinario
di Maura ha lo studio a Passo Corese… forse non è
troppo tardi.
In un modo o nell’altro, seguendo le
sue indicazioni e un po’ a memoria logistica delle strade
del paese, dopo dieci minuti ero da lui. Come la sua troupe
mi ha sentito urlare “ho trovato un cane incidentato”
si è catapultata verso di me, mi ha offerto assistenza,
professionalità e… quanta dolcezza potevano raccogliere
in quel momento tragico nei confronti della cagnina, sembrava
avessero fra le braccia un oggetto di cristallo, tanto prezioso
e fragile…
Ma non c’è stato niente da fare.
La creaturina è morta per lo shock.
Non riesco a togliermi dalla mente la scena
della cagnina ferita, agonizzante… della sua compagna
che le è restata accanto e che poi è fuggita
terrorizzata… non riesco a non pensare agli automobilisti
che non si sono degnati di darci soccorso, anzi si son ben
guardati dal farlo evitandoci e dandosela a gambe levate…
non riesco a non odiare quell’assassino che vaga a piede
libero senza l’ombra di un rimorso, e quelle brave persone
che non l’hanno aiutata prima che io arrivassi.
Non riesco a non darmi la colpa per essere arrivata tardi…
forse bastavano pochi minuti… forse se non avessi trovato
traffico davanti a quel nuovo grande magazzino che hanno aperto
sulla via Tiberina, avrei potuto salvarla…
Non riesco a non pensare all’importanza dell’apparire:
una casa ben arredata, un vestito di classe, un’auto
super accessoriata, l’ultimo aggeggio iper-mega-elettronico,
il profumo più accattivante o il gioiello più
sfavillante… beni per i quali addirittura si litiga
o si è disposti ad aspettare per ore pur di averli…
per poi custodirli in un ambiente gelido, gelido come le persone
che non si scompongono di fronte ad un esserino che muore.
Forse se il popolo degli uomini non fosse così meschino
da fuggire davanti alle proprie responsabilità, non
fosse così misero da pensare solo alle cose terrene,
non fosse così avido da ingannare i suoi simili per
il gusto di governare, di accumulare ricchezze e potere giocando
con la vita degli altri…
Forse nel mondo non ci sarebbero le guerre, i popoli sottosviluppati,
i bambini venduti nei mercati, gli anziani abbandonati nei
dimenticatoi, gli animali gettati nei cestini dei rifiuti.
Questi miei pensieri purtroppo non cambiano
la triste realtà della lupetta investita e abbandonata
al suo destino, non cambiano il terrore dipinto negli occhi
della sua amica, non ridanno la speranza a chi è stato
abbandonato, non riconducono l’uomo avido “animale
superiore” sulla giusta via. Continueranno così
a morire i cani sulle strade e continueranno gli infidi a
godere del dio terreno.
Posso dire almeno “non è giusto”.
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