La telepatia è un collegamento invisibile fra
menti lontane, una connessione fra concetti, un’esportazione
astratta di un’attività cerebrale propria
della mente con la quale si formano immagini e idee.
Dopo venticinque anni di vita passati insieme Paolo ed
io ci cogliamo spesso a pensare alla stessa cosa; per
pura necessità di espressione, continuiamo i nostri
discorsi formulando verbalmente i concetti dei nostri
pensieri, ma questo non vuol dire che siamo telepatici.
Credo che una vita passata a condividere le proprie emozioni,
a lavorare insieme, a spendere ogni minuto della giornata
insieme, porti ad avere un certo tipo di rapporto.
Nella nostra vita da molti anni sono entrati i cani, pur
essendo tante le creature che sono con noi, non conducono
una vita all’esterno o parallela alla nostra, nossignore,
sono parte della famiglia. Come accade fra coloro che
vivono insieme, conosciamo gli uni degli altri, tutti
gli atteggiamenti, le espressioni, i cambiamenti umorali,
le emozioni, le mutazioni di benessere, e quindi non serve
parlare per sapere cosa passa nella mente di ciascuno,
ma questo non vuol dire che siamo telepatici.
Da qualche tempo si è affacciata nel mondo animale
(sapiens a parte) l’ipotesi della telepatia. In
un articolo nel quale viene esposta l’espressione
scientifica della formazione di un’immagine nella
mente, (il logico corso della fissazione di un’esperienza
vissuta in prima persona e non per sentito dire, anche
perché sennò i ciechi – non vedenti,
pardon – vedrebbero come i portatori di vista e
non per pura immaginazione) si fa accenno alla telepatia
negli animali. Il primo esempio è la sensazione
di non essere soli.
Avvertire la presenza : “…Anche
gli animali sono sensibili all'essere osservati dalle
persone, e le persone dagli animali. Questa sensibilità
agli sguardi sembra molto diffusa nel regno animale e
potrebbe essersi evoluta nel contesto delle relazioni
predatore-preda: un animale che si fosse accorto quando
un predatore nascosto lo stesse osservando avrebbe avuto
una probabilità migliore di sopravvivere di un
animale senza questo senso…”
Ma allora perché: ‘i predatori si preoccupano
ancora tanto di mettersi sottovento quando vanno a caccia
se tanto la preda è in grado di avvertire telepaticamente
la loro presenza??
La nostra non è assolutamente una critica distruttiva
agli studi effettuati dall’autore dell’articolo
(Rupert
Sheldrake: Una mente estesa - che consigliamo a tutti
di leggere), vuole essere solo una riflessione sulla casualità
degli ulteriori esempi riportati (più espletativi
forse) dall’autore sempre nell’articolo appena
citato. La casualità non è la regola. Esiste
un’energia che collega la vita, esiste un legame
profondo fra chi vive nella sincerità dei sentimenti,
esiste un collegamento mentale fra chi vive in simbiosi,
che siano questi ‘chi’ uomini/uomini, uomini/animali,
animali/animali, animali/uomini, ma non è una magia
che s’impara in un corso, è la Forza che
è generata dall’Unione.
Non confondiamo il legame profondo con la possibilità
di spostare i bicchieri o indirizzare le azioni di chi
sta dall’altra parte del filo o la capacità
di influenzare una fotografia o la certezza di parlare
con i defunti.
Se si desidera avere un legame particolare con
un essere vivente, bisogna cercare negli abissi della
nostra anima e vivere nel rispetto.
“Gli Anziani Lakota
erano saggi. Sapevano che il cuore di ogni essere umano
che si allontana dalla Natura si inasprisce. Sapevano
che la mancanza di profondo rispetto per gli esseri viventi
e per tutto ciò che cresce, conduce in fretta verso
la mancanza di rispetto per gli uomini. Per questa ragione
il contatto con la Natura, che rende i giovani capaci
di sentimenti profondi, era un elemento importante della
loro formazione” *Orso in Piedi* - Lakota -
Consigliamo a tutti di leggere il libro ‘l’Anima
degli Indiani’ di Marcus Parisini, dal
quale abbiamo tratto quest’ultimo paragrafo.
Da leggere anche l’articolo: ‘Me
l’ha detto un elefante’ di Massimo Introvigne'.
E se credete nella verità delle favole, da non
perdere: ‘La
Valle di Lestla e il Leggendario Popolo di Ekra e Faal’,
un racconto al limite dell’immaginario dove è
possibile ristabilire l’equilibrio - Barbara Tullio.
“Se il Grande Spirito ci avesse voluto
tutti uguali, non avrebbe affidato la creazione a MadreNatura”
Akera