LO SPORT COME FONTE DI ESPRESSIONE PERSONALE ED EDUCAZIONE SOCIALE

Lo Sport è una delle attività più importanti, a livello personale e sociale, che un Individuo possa praticare per affinare la propria crescita fisica e psichica in perfetto equilibrio.
Nello Sport, se la scelta della disciplina seguita non è condizionata da altri all’infuori di noi stessi (della nostra volontà), abbiamo la possibilità di esprimerci per quel che siamo e, senza veli, possiamo mostrarci nella maniera più spontanea e naturale.
Tramite lo Sport, educhiamo la nostra speciale ‘’nota distintiva’’ – quel particolare ‘’nonsoché’’ che ci differenzia, e fa di noi un Elemento unico – al fine di poterla esprimere senza danneggiare la nostra ‘’figura’’ (senza farci del male) né quella di coloro con cui veniamo in contatto,
Lo Sport ci educa nel rispetto delle regole (regolamento peculiare della disciplina scelta), nel rispetto verso coloro con i quali condividiamo la passione (fornendoci quella particolare educazione, durante l’allenamento, che ci insegna il significato di collettività – comunicazione e collaborazione); ci educa nel rispetto delle norme sociali che impongono giustamente un limite d’azione dando un tempo e un luogo per poter entrare in ‘’gioco’’, come anche un tempo e un luogo dove saper attendere, e un tempo e un luogo dove non sarà possibile esprimerci in maniera completa bensì educati alla circostanza (senza per questo però, infliggerci un comportamento castrante, diverso solo come intenzione, tensione ed eccitazione).
Lo Sport ci unisce e ci fortifica sia caratterialmente che socialmente, lo Sport ci appaga nell’intimo e ci dà la possibilità di partecipare ad iniziative solamente distensive o importanti in quanto utili al pubblico ufficio. Ci impedisce pertanto di cadere nei viziosi meandri della frustrazione e della depressione, poiché anche se solo per un tempo limitato o in una forma circoscritta, possiamo essere noi stessi in pieno appagamento, esprimendoci educatamene per quel che siamo e non per quello che gli altri ci impongono di essere.
- Dignità, rispetto fiducia stima sacrificio impegno valore della sconfitta e della vittoria conoscenza del negativo e uso del negativo come spinta per risorgere o migliorare, tutto questo lo possiamo trovare nello Sport. - … e non solo questo …

- Fin da piccoli siamo attratti da alcuni sport. Basta un video, una ripresa in un programma televisivo, un film, e a volte anche solo una pubblicità, oppure un accenno visto di sfuggita per strada mentre correvamo via a fare chissà cosa di tanto importante da non permetterci di fermarci anche solo per un istante. … E fin da quel primo magico momento ne rimaniamo completamente assorbiti. -

Ricordo quando vidi le Olimpiadi di Ginnastica Artistica e quelle di Pattinaggio su ghiaccio, e poi vidi il nuoto (i classici stili) e il nuoto sincronizzato. Mi piaceva molto anche lo sci e del Pianeta Neve rimasi fortemente affascinata dal Free-style. Avrei voluto farli tutti, ero molto portata per i movimenti coordinati e avevo un’elasticità corporea davvero impressionante. I casi della vita mi hanno portata poi a fare ‘’quello’’ che davvero non mi coinvolgeva emotivamente tanto quanto potevano farlo le ‘’altre’’ discipline.
Rimasi poi, per un lungo periodo nel limbo, fino al giorno in cui non conobbi lo Sport con il Cane.
A quel punto ero abbastanza grande da poter decidere autonomamente senza dover chiedere il permesso a nessuno, e fu così che mi perdetti in tutto ciò che abbracciava quel Mondo tanto particolare.
Vittima come tutti di tante credenze popolari, tramite lo Sport, riuscii ad uscire dall’emisfero sapiens, imparai a conoscere veramente il Cane e capii quanto, anche per Lui, fosse importante lo Sport per esprimersi in tutta la sua individualità. Capii che come noi, il Cane, attraverso lo Sport, attraverso l’educazione delle sue espressioni più profonde, emergeva in sicurezza completandosi nella crescita. Capii anche che attraverso lo Sport, era possibile creare con lui un binomio più forte, più unito. E infine capii che lo Sport poteva far superare a molti Cani che avevano vissuto esperienze negative piuttosto forti, le loro paure, affrontando quegli Spettri senza più fuggirli.

Nel rispetto del Cane e di quel che è, attraverso lo Sport le persone imparano a guardarlo sotto il suo vero aspetto: Individuo, Amico, Compare, Fratello.

Lo Sport rappresenta per noi e per il nostro Cane, una scuola di vita.
E come per noi è indispensabile andare a scuola per imparare l’a, b, c, al fine di educare la nostra modalità comunicativa, il nostro comportamento a livello sociale, al fine di imparare le basi del ‘’sapere’’ per meglio affrontare l’esterno e meglio interagire con il prossimo, e al fine di trovare l’indirizzo che più ci permette di essere chi siamo, così anche per loro (per i Cani) dovrebbe essere. Sfruttando la saggezza inclusa negli insegnamenti dello Sport, i Cani potrebbero vivere la nostra stessa esperienza per crescere in equilibrio, fiduciosi in loro stessi e sicuri nella Famiglia (appagati nella certezza di se e della collaborazione).

… la scuola come istruzione di vita, educa e completa gli Individui.


Tratto dal libro: ‘’Lupi allo Specchio – Ascoltando la Natura’’
– ‘’…La vita con Fratello Cane può sembrare bizzarra o pazzesca solo se non si rispetta il suo ‘io’ interiore.
Essendo stato selezionato dall’uomo per dividere con lui le fatiche dell’esistenza, è giusto e naturale che egli partecipi attivamente alle attività del Branco, rimanendo nella logicità che tutto debba essere rapportato alla sua capacità e alle sue possibilità senza sfruttarne l’operato per fini secondari.
Quando un Cane entra nella nostra vita, deve farne parte a pieno ritmo, deve vivere con noi e mai, per nessuna ragione, deve confondersi con la tappezzeria. Senza arrivare all’isolamento, anche la semplice vita parallela porta allo squilibrio.
Il Cane deve avere, con la sua Famiglia, quel magico feeling che unisce le essenze in un’unica sostanza.

Il Cane, Animale sociale, non può concepire una vita in solitaria. Se non farà parte di una famiglia umana, sicuramente ne avrà una canina o comunque con un altro Animale. Ma che il suo Branco sia intraspecifico o conspecifico, seguirà l’impulso di cooperare attivamente in esso al fine di renderlo efficiente ed equilibrato.

Non sfruttando il nostro Amico per accrescere il nostro portafoglio, trattandolo sempre come un Figlio, o un Fratello, o comunque come un Membro importante della Famiglia, dovremo necessariamente dedicargli del tempo per educarlo nella sua operatività. …’’ –

Lo sport con Fratello Cane

Lo Sport come scuola per accrescere la sicurezza e la conoscenza fra Cani e uomini (i componenti della Famiglia); come istruzione affinché sia possibile acquisire la coscienza di se e si possa educare la singola peculiarità nell'equilibrio. Lo sport per non soffocare o lasciare in balia di se stesso un Infante che vorrebbe vivere in collaborazione e invece vive in una strana forma/ampolla di solitudine. Lo Sport come espressione dell’io. Lo Sport per recuperare deficit psichici dati da esperienze che hanno insegnato una reazione sbagliata compromettendo la crescita. Lo Sport nel rispetto delle razze e dei ruoli (rispetto degli individui). Lo Sport per insegnare all'uomo un'apertura sociale nell'accettazione della diversità.

Le razze sono caratterizzate dalle loro diversità fisiche e psichiche. Questo ci dice quanto sia importante relazionarci con i vari soggetti, per alcuni versi in maniera similare, e dissimile per molti altri, adeguatamente alla situazione/circostanza/individualità. Spesso noi umani non ci rendiamo conto dell’importanza di queste diversità e, sposando una teoria di crescita, ci comportiamo con tutti nello stesso modo.
Lo Sport, ci aiuta a conoscere, a capire, a vivere in un modo più idoneo il rapporto con il nostro Compagno Cane. Lo Sport ci aiuta a svelare le peculiarità della razza a cui appartiene (se è un mix, ci aiuta a capire le diverse caratteristiche delle razze che in lui sono comprese e quale fra loro è quella che spicca maggiormente), e ci aiuta a capire la sua specifica individualità.
Lo Sport non è solo competizione, anzi … lo Sport è soprattutto educazione. La nostra educazione a capire come crescere il nostro Amico e la sua educazione ad interagire con il prossimo senza soffocare il proprio ‘’io’’ ma senza per questo ostentarlo senza equilibrio.
Lo Sport è anche un magico qualcosa che ci permette di recuperare i tanti danni che ignorantemente gli procuriamo.

 

Nel mondo cinofilo nasco nel 1989. Mi innamoro perdutamente della disciplina sportiva ‘Utilità e Difesa’ e allo scoccare dei trent’anni sono ancora perduta per lei.
È uno Sport attraverso il quale si ha la possibilità di conoscere Fratello Cane nella sua globalità e, senza sposare tecniche e metodologie (seppur dovuta è la loro conoscenza), puoi accostarti al mondo del naturale e viverlo con e attraverso di lui. Certo è che non tutti i Cani possono praticarlo, a conferma delle diversità di razza per cui sono stati creati, ma essendo questo Sport completo in tutte le sue sfaccettature, ci dà la possibilità di toccare con mano e vivere con il cuore e la mente tutti i vari passaggi di crescita che hanno determinato la stabilità (appunto) delle razze. Si articola infatti in tre fasi dove vengono chiamate in atto qualità naturali e istinti che altrimenti rimangono un po’ sopite/i e non capite/i.
Lavoro di ricerca, lavoro di obbedienza, lavoro di difesa, nel loro insieme chiamano personalità, soggettività e spirito collaborativo.
Sapendo riconoscere esattamente quello a cui stiamo assistendo quando guardiamo un Cane o più Cani insieme, possiamo interagire con lui/loro parlando nella sua/loro stessa lingua (che poi è stata anche la nostra qualche millennio fa), e possiamo capire quali stati emotivi lo/li spingono ad assumere certi comportamenti invece di altri.
Liberare nell’educazione una peculiarità che differenzia facendo di ognuno (di loro, di noi) un elemento speciale e indispensabile, credo sia altamente appagante per tutti gli Animali sociali.
Riconoscendo tale particolarità anche in chi ha dovuto sopirla o disequilibrarla per ‘’non soccombere’’ in esperienze vissute in forma negativa, attraverso lo Sport è possibile farla riemergere riconducendola all’equilibrio e restituendo al contempo perciò, l’equilibrio all’Individuo (senza dover far lui rivivere nella stessa maniera quel che gli ha causato l’alterazione). Nella simulazione di atti coinvolgenti che trascinano in piena serenità, nel rispetto della riflessione e della decisione, il Cane affronta e supera i suoi drammi.

L’Utilità e Difesa, non è l’unico Sport al quale possiamo accedere, ma è di certo il più completo. Affiancandogliene alcuni che riflettono espressioni più particolari di una stessa facciata, è possibile far raggiungere all’Individuo una crescita ancor più espressiva.
Nel mio piccolo ho vissuto la positività de: l’Agility, l’Obedience, l’Heel work to music, discipline che aiutano l’intesa stemperando un poco la tensione ‘’della cosa seria’’ fra un salto, una piroetta e un esercizio che sollecita anche una certa precisione ma soprattutto chiede una particolare elasticità mentale; discipline queste, che se per praticarle non si entra nel meccanismo del condizionamento, aumentano l’intesa nel rapporto di coppia, fortificandolo.
Altamente accrescitivo e fortemente appagante è preparare ‘’Insieme’’ (mediante il ‘’pot-pourri’’) la costruzione delle fasi, affrontando le difficoltà e le ‘’laboriosità’’ dello Sport per eccellenza (con i Cani idonei tutte le fasi o, nello specifico, una sola fase o anche due). Sorprendente è scoprire quanto, tutto questo, ci dia la possibilità di accostarci ad un ideale che accompagna verso una vita migliore a livello intimo e sociale.
... Non da ultimo per classificazione ma solo per comodità espositiva, più che degno di essere citato è il Mondioring, altra disciplina molto affascinante e diversamente completa.

Sono molte le persone che sentendo parlare di ‘’Utilità e Difesa’’ e di ‘’Mondioring’’ storcono il naso, perché queste discipline abbracciano una specifica del comportamento che tutti identificano come dannosa. Sto parlando logicamente della fase del morso. Non pensando che l’educazione del morso, favorisce intesa e controllo.
Il morso non è altro che un gesto che blocca un’azione di offesa o di gioco.

Prevenendo e smorzando subito la risposta di polemica che già aleggia nell’aria, vorrei si tenesse bene a mente il vero significato di ‘’aggressività’’ ossia quella qualità naturale che chiunque identifica negativamente nell’atto del mordere – "L’origine della parola Aggressività deriva dall’unione di ‘’ad’’ e ‘’gredi’’ – andare verso; andare verso ‘’persone, oggetti, Animali, avventure altro…’’; andare verso ‘’dirigersi, dirigere o ridirigere verso chi o cosa’’. È quella forza che spinge l’energia del corpo e della mente a comunicare. La comunicazione può essere: verbale, posturale, tattile. Per inciso, con tattile non si intende altro che ‘’toccare, tenere, afferrare’’, nulla di più. È quindi, contrariamente a quel che si pensa, una spinta ad interagire.’’ Dal libro ‘’Diario: Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’ –

Perciò, ogni volta che ragioniamo sul morso del Cane e sulle motivazioni per cui viene messo in pratica, cancelliamo il nostro antropocentrismo emotivo-culturale e cerchiamo di vedere cosa accade veramente!

Le attività ludo-didattiche che circondano ‘’l’aggressività’’ dell’interazione materiale, sono stimolate esclusivamente dal piacere di muoversi in un certo modo con ‘’l’Altro’’. Le risposte che si ottengono sono la risultante della canalizzazione di un’energia attiva che prende vita da istinti e/o qualità naturali che sfruttano la forza contraente in un primo momento alimentandola, ma il fine ultimo è quello di disinnescarla per non subirla, prevalendo’ su di lei.
Nel mondo umano basta pensare alle arti marziali che non giocano sull’offesa ma sulla difesa; arti il cui traguardo da raggiungere è quello dell’atterramento dell’avversario (resa totale - immobilità).
Nelle discipline dove, invece, materialmente il contatto fisico non deve esserci, provocazione e disputa (offesa e difesa) le possiamo trovare in quelle espressioni collettive in cui il contatto è addirittura proibito.
Porto l’esempio di uno Sport, il cui regolamento comportale include solo il movimento: il ciclismo.
Ogni membro del Gruppo è in antagonismo con l’altro; fra di loro si sprigiona una forma di predazione alternativa rispetto a quella a cui siamo abituati a pensare, ma di fatto non c’è nulla di diverso poiché la predazione fine a se stessa si articola in una rincorsa che si conclude con l’arrivo sulla preda e suo arresto. In questo Sport la preda è rappresentata dal traguardo, chi prima arriva a preda, cioè a meta, ha vinto la preda (la coppa)!

Parlando di Cani e di Lupi quindi, i giochi di lotta e i giochi di rincorsa (predazione) che si attivano nell’intimo della tana e nelle zone rendez-vous, fanno parte di quelle attività ludiche che istruiscono sui comportamenti mansionali educando le qualità e gli istinti che vengono chiamati. E non sono altro che la rappresentazione di quel che avviene sul palcoscenico dello Sport, simulazioni di atti.
Alcuni Individui rispondono a questi giochi in maniera molto attiva e il loro fine ultimo è quello di bloccare. Ricordate: bloccare non vuol dire ferire e provare piacere nell’aver arrecato dei danni ad altrui esseri viventi, ma significa solo ‘’fermare l’atto/azione’’, fermarlo per poi ricominciare il gioco a parti inverse o terminarlo lì. Nulla che colleghi al male e al disequilibrio.
- Un esempio: Real, Cane Lupo di Saarloos, forse il Cane più buono che abbia mai conosciuto; la sua caratteristica principale (caratterialmente parlando) è quella di tenere forte le cose in bocca (piacere del morso e possesso del ‘’bene conquistato’’). Analizzando la sua prerogativa, lui possiede un’aggressività che per un comune mortale umano sarebbe ‘’fuori dalle righe’’, e invece non lo è assolutamente, è solo un qualcosa che parla di lui, di quello che sarebbe stato il suo compito in un Branco nel momento in cui bisognava ‘’fermare un qualcosa’’. Real non ha mai vissuto esperienze che hanno portato la sua prerogativa ad attuarsi per sopravvivere, ma non ha neanche mai vissuto la castrazione di tale espressione, per cui è cresciuto nell’educazione della modalità comunicativa. Il suo morso è forte e sicuro, e non prevarica mai l’eccitazione. Real si attiva sulle fasi di rincorsa o più piacevolmente di lotta, seguendo quel che scappa con il solo intento di arrestarlo e/o afferrarlo - se la preda è un Animale, quando lo ha raggiunto si limita a musarlo spronandolo ad immobilizzarsi (arresto), e se invece è un oggetto, la mira è la cattura e il tenerlo poi ben serrato in bocca

Aggressività non riconosciuta nel morso, può essere manifestata anche in un percorso ad ostacoli. Non parlando di Sport che trattano direttamente la tipica espressione che ‘’tutti’’ conoscono, con un ‘’fare aggressivo’’ si può affrontare un percorso di Agility. E qui potrei elencare una serie di Cani che, praticamente ‘’mangiano gli ostacoli’’!! ;) :D, a partire dal Border Collie per continuare con razze in cui più facilmente (per tutti) è possibile riconoscerla. Importante è non focalizzare l’atto aggressivo esclusivamente su ‘’un’offesa’’, e prenderlo in considerazione anche come un’espressione determinata, rapida, carica di energia.

Esprimi quello che sei anche attraverso il morso e nelle azioni connesse al morso, intese in un modello di gioco e come istruzione della particolarità soggettiva.
Nello splendore delle diversità, in questo atto tanto criticato, è possibile riconoscere il ruolo dell’Individuo nel Branco. Esistono infatti ‘’prese’’ di solo arresto, ‘’prese’’ collegate al possesso, ‘’prese’’ di sollecito, ognuna delle quali mette in luce l’interiorità specifica di chi l’attua.

Tramite lo Sport, si ha la possibilità di esprimersi, di conoscersi, di completarsi e di completare un legame.
Lo Sport come scuola per accrescere la sicurezza e la conoscenza

Annotazione importante: all’origine della formazione di ogni binomio e suo affiatamento, si deve entrare in uno stadio che mai si dovrà/potrà abbandonare. Sto parlando della più intima forma sociale che, unica nel suo genere, rimane sempre viva fra due Individui che hanno la fortuna di svilupparla, perché nasce nel primo istante in cui i Due materialmente si incontrano unendosi così nel cuore, nella mente e nel fisico. – non sto parlando di sesso ‘’!!!’’ ma della forma di collegamento che vincola Genitore e Figlio e, nel corso della crescita, amplia il loro rapporto fortificandosi nella fiducia, nel rispetto, nell’attaccamento che mai oltrepassa lo squilibrio dello stato d’animo per cui si attiva … un legame privo di falsità e di dissesti emozionali!

Da libro ‘’A TE…’’ – ‘’ Fin dal momento della nascita, si crea fra Madre e Figlio, un legame che diventa sempre più saldo, minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno. E questo accade fra tutte le Mamme che per natura crescono i propri Piccoli e tutti i Figli che necessitano di tale assistenza per sopravvivere.
È un legame che ha un inizio e non ha una fine, ed è per tutti ugualmente importante, pur essendoci delle diversità a seconda della Specie Animale di appartenenza.
Per la Specie a cui noi apparteniamo, si usa attribuire all’Attaccamento, un ruolo di fondamentale rilevanza, nei primi tre anni della nostra vita. In questo periodo, necessario per permettere la particolare intesa fra noi e la nostra Mamma, germoglia una speciale forma di unione che segnerà il nostro futuro in maniera rimarchevole. Nella Specie Animale da noi osservata, il Cane, possiamo dire senza dubbio che sono fondamentali i primi due/tre mesi di vita del Cucciolo.
Questo non vuol dire che nel resto del tempo tutto verrà da sé, ma solamente che senza tale periodo di assistenza, possono svilupparsi alcuni comportamenti non equilibrati, sia nel Fanciullo che nel Cucciolo.’’ –

A conferma di quanto appena detto, riporto alcune riflessioni scritte da una specialista in tema di Bambini, la dottoressa Anna Oliverio Ferraris, che ci lascia un’ottima traccia per riflettere: ‘Per sopravvivere un neonato ha bisogno di qualcuno che si occupi di lui a tempo pieno, non soltanto per alimentarlo e coprirlo, ma anche per trasmettergli quella sicurezza che deriva dalla presenza e dal contatto fisico. Un neonato, da solo, è esposto ad ogni tipo di rischio, ha perciò bisogno di qualcuno che si interponga fra lui e il mondo…
È attraverso la vicinanza e il contatto fisico che un neonato si sente protetto. Quando lo si tiene rannicchiato, lo si culla, gli si parla o gli si canta una canzoncina, sa che qualcuno si sta occupando di lui e a sua volta si ‘attacca’ a chi lo cura… La sicurezza interiore è, inizialmente, un amalgama di temperamento, buona salute, carezze, odori, volti familiari, azioni che si ripetono, movimenti, scoperte gradevoli, sensazioni piacevoli… Qualcuno ha definito l’attaccamento: la relazione fra le persone che consente di sentirsi significativi agli occhi dell’altro.’

E concludo con Konrad Lorenz, il Padre dell’Etologia - La Mamma è tutto per un Figlio!
Konrad Lorenz, nello studio degli Animali (nello specifico delle Anatre), notò l’importanza nelle prime 24/48 ore di vita degli Anatroccolini di avere una guida che li conducesse a fare il primo salto nel mondo! Appena nati infatti, seguono la loro Mamma in ogni spostamento, e, se ella dovesse venire a mancare, i piccoli seguono un qualsiasi altro oggetto in movimento.

Viene chiamato questo atteggiamento legame primario, tradotto in necessità di qualcuno che si occupi del Piccolo per permettergli di sopravvivere. Il che non vuol dire solo nutrirlo, lavarlo e metterlo a letto, ma anche e soprattutto trasmettergli con la presenza e il contatto uno stato d’animo benevolo. È infatti la vicinanza fra i due che alimenta un benessere psicologico.

Fra noi e il nostro Cane, deve esistere quel certo tipo di legame, che mai sfiora lo squilibrio della passione e che, forse proprio per questo, è più forte e più sincero di ogni altro legame. Un rapporto basato su fiducia e rispetto, assistenza e collaborazione.

La ricerca dell’armonia è quel che induce due Animali che decidono di vivere insieme, a completarsi.
Tralasciando i vari personaggi che si cimentano nello Sport solo per colmare lacune caratteriali, devo dire in tutta sincerità che, osservando i binomi che si prestano in questa disciplina, ho potuto constatare come sia importante il partner che ti accompagna negli esercizi.
Esiste una sintonia di razza in ognuno di noi, ognuno di noi ha un alter-ego ‘Fratello Cane’, e solo con lui, si può dar vita ad una sequenza con creatività.
In molti, sposano teorie e teoremi, ma quel che appare è solamente un ottimo addottrinamento; in molti cercano il Cane vincente, ma più che ammaestrarlo non sanno fare… in contrapposizione a quelle particolari coppie, che t’incantano a vederle volteggiare.’’


Lo Sport ci aiuta a trovare la nostra intimità e a trovare il modo di non soffocarla; lo Sport ci aiuta a ritrovarci. Ci educa nel rispetto e accettazione delle regole che danno equilibrio a noi e alla comunità. Ci insegna a saper attendere, ad aiutare, a collaborare e ci indirizza verso le forme più altruistiche della socialità.

L’educazione delle ‘’eloquenze’’ si chiama, oltre che educazione, canalizzazione della qualità o dell’istinto ed espressione positiva della stessa/dello stesso.
È così che si riesce ad avere una particolarissima intesa con il Compagno, ed è così che gli Individui accrescono la fiducia in loro stessi e nell’Altro, fortificano i legami e fortificano le sicurezze. Accrescono l’equilibrio interno e sociale, e si sentono appagati nel loro ruolo di collaboratore.
Educando quel certo ‘’qualcosa’’ che altrimenti si attiverebbe non sempre entro certi canoni e spesso in maniera esagerata, si educano i disagi e le insicurezze trasformandoli in ricchezza interiore e benessere facendo così crescere gli Individui. Nel momento in cui ‘’Essi’’ si troveranno ad affrontare situazioni legate ad esperienze negative o scoraggianti, forse già vissute, che mettono o hanno messo a dura prova la loro resistenza psichica, o situazioni comunque non facilmente affrontabili (per loro), attraverso le esperienze coltivate nello Sport e la dovuta consequenziale crescita, è possibile superarle


Toccando altri Sport, mentre fantastico fra un volteggio e l’altro e penso al significato della condotta, di con-ducere e di con-dividere, penso anche a tutto quello che nello Sport (in generale) è racchiuso. Ad esempio, riflettendo sull’Agility (una disciplina molto apprezzata e molto poco capita nel suo aspetto più naturale), trovo (in ‘’lei’’) tanti aneddoti importanti che parlano di esternazione dell’io, del connubio fra due Vite e della sinergia da loro sprigionata. Nell’esecuzione dei percorsi e loro interpretazione, si possono ammirare binomi che ‘’girano’’ in accordo e binomi che ‘’girano’’ per pura meccanicità. Lasciando da parte i secondi che vivono su un pianeta tutto sapiens, approfondiamo un attimo i primi ed entriamo nel vivo di quelle sequenze di ostacoli.
Colui che vive l’Agility in maniera naturale, vive profondamente il percorso con il suo Cane e, a seconda delle capacità del Cane e perciò del suo muoversi fra gli ostacoli, lo vive nelle diverse direttive che mostrano a chi guarda (e sa guardare), indirizzi di predazione, indirizzi di perlustrazione, oppure, puri e semplici indirizzi di gioco. … – quando un Branco lavora insieme, ogni Individuo ha il suo specifico compito e, nel modo in cui agisce svolgendo le sue ‘’pratiche’’, possiamo dire se egli è un predatore che può guidare fra i predatori oppure se è un gregario fra loro; se è un difensore o se invece è colui che lavora in equa responsabilità con chi dà le direttive; o se è un meraviglioso Infante incurante delle responsabilità che ha solo voglia di giocare e correre spensieratamente con il suo Amico del cuore. –

Dal libro ‘’Negli Occhi del Cane’’‘’Camminare con Fido non è solo il trascorrere del tempo accanto a qualcuno che ti trascina fuori dal marasma dell’umanità, è tornare alle origini, è esprimersi a gesti, è esternare ciò che di più intimo e naturale è dentro di te, è agire con spontaneità, è rispondere con sincerità, è guardare attraverso uno specchio d’acqua, è farsi leggere nell’Anima. –

Il CaneLupo e lo Sport

Dopo un’assenza di molti anni dal Lavoro, nel 2016 sono riuscita a calpestare nuovamente, per qualche giorno, un campo diverso da quello di casa, sostenuta da chi come me è appassionato dello Sport e nello Sport crede, Carlo Fagioli.
Ma solo nel giugno del 2018 ho potuto concentrare il tempo per dedicarmi (in un certo modo) alla Disciplina del cuore. E in tre mesi sono riuscita a vivere alcune esperienze davvero interessanti con Real, Akera e Akisni, per quel che riguarda il mondo Saarloos, e con Teach, per il mondo del Cecoslovacco.
Aiutata dalla professionalità di un bravo tecnico del lavoro nonché caro amico, Carlo Fagioli, sono entrata nello Sport ‘’Utilità e Difesa’’ da una porta che, orgogliosamente dico, nessuno mai (a saper mio) era riuscito ad accedervi in questo modo.

Lavoro e Saarloos, non sono mai andati d’accordo se non, forse, nei primissimi anni della selezione della razza, ma le notizie che circolano sono talmente poche e scarsamente tecniche, che non si ha materiale sufficiente e chiaro che ne dia certezza (ricordo per chi fosse estraneo al circolo sportivo, che per ‘’lavoro’’ si intende la disciplina ‘’Utilità e Difesa’’ e similare impegno). Il Cane Lupo Cecoslovacco invece ha tutte le sue origini nel settore, ma anche per lui, il destino ha piegato verso altre vie, portandolo ad essere (a sembrare di essere) un altro peluche da collezione.
Tornando al ‘’Lavoro’’, causa del mancato o scarso impiego nell’impegno di discipline e attività sociali di siffatto calibro, è da ricercarsi nella completa non considerazione del fatto che davanti a noi, o al nostro fianco, non ci sono dei normali Cani, ma Cani con un alto tasso di influenza lupina, come già molte volte spiegato. Per cui, se si vuole interagire con loro, la sola conoscenza metodologica non è sufficiente; e lo è ancor meno (il metodo) se non si possiede ‘’più di una normale infarinatura di etologia’’ … senza inserire nel discorso le varie selezioni caratteriali dei Cecoslovacchi (dei Saarloos neanche a parlarne), che vertono unicamente nella direzione morfologica e (attitudinalmente) volgono perdutamente verso un carattere molto ma molto Bambolesco, smembrando in siffatto modo, tutto il lavoro di selezione effettuato alla nascita di questa razza (per non toccare il tasto del rispetto dell’individualità, specificità necessaria nell’equilibrio collaborativo del Branco / Coppia.

Occorre perciò possedere una qualcerta esperienza e vera passione nonché dedizione, per poter capire e aiutare permettendo uno sviluppo in equilibrio.
L'esperienza in campo e l'amore per il ''settore'' sono indispensabili!
La nostra scuola ‘’Stella Grigia’’, offre l’approfondimento del discorso a coloro che hanno desiderio di conoscere interamente il proprio Compagno al fine di poter vivere in sincera armonia con lui, con la propria persona e in un sincero ed espressivo rapporto di Coppia

Per informazioni rivolgersi direttamente a Paolo e Barbara: http://www.stellagrigia.it / paolocaldora@gmail.com - http://www,canelupodisaarloos.eu / canelupodisaarloos@gmail.com - 338 7137206 / 347 6733744

Informazioni sui libri citati

 

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