Lo Sport è una delle attività
più importanti, a livello personale e sociale, che un
Individuo possa praticare per affinare la propria crescita fisica
e psichica in perfetto equilibrio.
Nello Sport, se la scelta della disciplina seguita non è
condizionata da altri all’infuori di noi stessi (della
nostra volontà), abbiamo la possibilità di esprimerci
per quel che siamo e, senza veli, possiamo mostrarci nella maniera
più spontanea e naturale.
Tramite lo Sport, educhiamo la nostra speciale ‘’nota
distintiva’’ – quel particolare ‘’nonsoché’’
che ci differenzia, e fa di noi un Elemento unico – al
fine di poterla esprimere senza danneggiare la nostra ‘’figura’’
(senza farci del male) né quella di coloro con cui veniamo
in contatto,
Lo Sport ci educa nel rispetto delle regole (regolamento peculiare
della disciplina scelta), nel rispetto verso coloro con i quali
condividiamo la passione (fornendoci quella particolare educazione,
durante l’allenamento, che ci insegna il significato di
collettività – comunicazione e collaborazione);
ci educa nel rispetto delle norme sociali che impongono giustamente
un limite d’azione dando un tempo e un luogo per poter
entrare in ‘’gioco’’, come anche un
tempo e un luogo dove saper attendere, e un tempo e un luogo
dove non sarà possibile esprimerci in maniera completa
bensì educati alla circostanza (senza per questo però,
infliggerci un comportamento castrante, diverso solo come intenzione,
tensione ed eccitazione).
Lo Sport ci unisce e ci fortifica sia caratterialmente che socialmente,
lo Sport ci appaga nell’intimo e ci dà la possibilità
di partecipare ad iniziative solamente distensive o importanti
in quanto utili al pubblico ufficio. Ci impedisce pertanto di
cadere nei viziosi meandri della frustrazione e della depressione,
poiché anche se solo per un tempo limitato o in una forma
circoscritta, possiamo essere noi stessi in pieno appagamento,
esprimendoci educatamene per quel che siamo e non per quello
che gli altri ci impongono di essere.
- Dignità, rispetto fiducia stima sacrificio impegno
valore della sconfitta e della vittoria conoscenza del negativo
e uso del negativo come spinta per risorgere o migliorare, tutto
questo lo possiamo trovare nello Sport. - … e non
solo questo …
- Fin da piccoli siamo attratti da alcuni sport. Basta
un video, una ripresa in un programma televisivo, un film, e
a volte anche solo una pubblicità, oppure un accenno
visto di sfuggita per strada mentre correvamo via a fare chissà
cosa di tanto importante da non permetterci di fermarci anche
solo per un istante. … E fin da quel primo magico momento
ne rimaniamo completamente assorbiti. -
Ricordo quando vidi le Olimpiadi di Ginnastica Artistica e
quelle di Pattinaggio su ghiaccio, e poi vidi il nuoto (i classici
stili) e il nuoto sincronizzato. Mi piaceva molto anche lo sci
e del Pianeta Neve rimasi fortemente affascinata dal Free-style.
Avrei voluto farli tutti, ero molto portata per i movimenti
coordinati e avevo un’elasticità corporea davvero
impressionante. I casi della vita mi hanno portata poi a fare
‘’quello’’ che davvero non mi coinvolgeva
emotivamente tanto quanto potevano farlo le ‘’altre’’
discipline.
Rimasi poi, per un lungo periodo nel limbo, fino al giorno in
cui non conobbi lo Sport con il Cane.
A quel punto ero abbastanza grande da poter decidere autonomamente
senza dover chiedere il permesso a nessuno, e fu così
che mi perdetti in tutto ciò che abbracciava quel Mondo
tanto particolare.
Vittima come tutti di tante credenze popolari, tramite lo Sport,
riuscii ad uscire dall’emisfero sapiens, imparai a conoscere
veramente il Cane e capii quanto, anche per Lui, fosse importante
lo Sport per esprimersi in tutta la sua individualità.
Capii che come noi, il Cane, attraverso lo Sport, attraverso
l’educazione delle sue espressioni più profonde,
emergeva in sicurezza completandosi nella crescita. Capii anche
che attraverso lo Sport, era possibile creare con lui un binomio
più forte, più unito. E infine capii che lo Sport
poteva far superare a molti Cani che avevano vissuto esperienze
negative piuttosto forti, le loro paure, affrontando quegli
Spettri senza più fuggirli.
Nel rispetto del Cane e di quel che è, attraverso lo
Sport le persone imparano a guardarlo sotto il suo vero aspetto:
Individuo, Amico, Compare, Fratello.
Lo Sport rappresenta per noi e per il nostro Cane, una
scuola di vita.
E come per noi è indispensabile andare a scuola per imparare
l’a, b, c, al fine di educare la nostra modalità
comunicativa, il nostro comportamento a livello sociale, al
fine di imparare le basi del ‘’sapere’’
per meglio affrontare l’esterno e meglio interagire con
il prossimo, e al fine di trovare l’indirizzo che più
ci permette di essere chi siamo, così anche per loro
(per i Cani) dovrebbe essere. Sfruttando la saggezza inclusa
negli insegnamenti dello Sport, i Cani potrebbero vivere la
nostra stessa esperienza per crescere in equilibrio, fiduciosi
in loro stessi e sicuri nella Famiglia (appagati nella certezza
di se e della collaborazione).
… la scuola come istruzione di vita, educa e completa
gli Individui.
Tratto dal libro: ‘’Lupi allo Specchio
– Ascoltando la Natura’’
– ‘’…La vita con Fratello Cane può
sembrare bizzarra o pazzesca solo se non si rispetta il suo
‘io’ interiore.
Essendo stato selezionato dall’uomo per dividere con lui
le fatiche dell’esistenza, è giusto e naturale
che egli partecipi attivamente alle attività del Branco,
rimanendo nella logicità che tutto debba essere rapportato
alla sua capacità e alle sue possibilità senza
sfruttarne l’operato per fini secondari.
Quando un Cane entra nella nostra vita, deve farne parte a pieno
ritmo, deve vivere con noi e mai, per nessuna ragione, deve
confondersi con la tappezzeria. Senza arrivare all’isolamento,
anche la semplice vita parallela porta allo squilibrio.
Il Cane deve avere, con la sua
Famiglia, quel magico feeling che unisce le essenze in un’unica
sostanza.
Il Cane, Animale sociale, non può concepire una
vita in solitaria. Se non farà parte di una famiglia
umana, sicuramente ne avrà una canina o comunque con
un altro Animale. Ma che il suo Branco sia intraspecifico o
conspecifico, seguirà l’impulso di cooperare attivamente
in esso al fine di renderlo efficiente ed equilibrato.
Non sfruttando il nostro Amico per accrescere il nostro
portafoglio, trattandolo sempre come un Figlio, o un Fratello,
o comunque come un Membro importante della Famiglia, dovremo
necessariamente dedicargli del tempo per educarlo nella sua
operatività. …’’ –
Lo sport con Fratello Cane
Lo Sport come scuola per accrescere la sicurezza e la conoscenza
fra Cani e uomini (i componenti della Famiglia); come istruzione
affinché sia possibile acquisire la coscienza di se e
si possa educare la singola peculiarità nell'equilibrio.
Lo sport per non soffocare o lasciare in balia di se stesso
un Infante che vorrebbe vivere in collaborazione e invece vive
in una strana forma/ampolla di solitudine. Lo Sport come espressione
dell’io. Lo Sport per recuperare deficit psichici dati
da esperienze che hanno insegnato una reazione sbagliata compromettendo
la crescita. Lo Sport nel rispetto delle razze e dei ruoli (rispetto
degli individui). Lo Sport per insegnare all'uomo un'apertura
sociale nell'accettazione della diversità.
Le razze sono caratterizzate dalle loro diversità fisiche
e psichiche. Questo ci dice quanto sia importante relazionarci
con i vari soggetti, per alcuni versi in maniera similare, e
dissimile per molti altri, adeguatamente alla situazione/circostanza/individualità.
Spesso noi umani non ci rendiamo conto dell’importanza
di queste diversità e, sposando una teoria di crescita,
ci comportiamo con tutti nello stesso modo.
Lo Sport, ci aiuta a conoscere, a capire, a vivere in un modo
più idoneo il rapporto con il nostro Compagno Cane. Lo
Sport ci aiuta a svelare le peculiarità della razza a
cui appartiene (se è un mix, ci aiuta a capire le diverse
caratteristiche delle razze che in lui sono comprese e quale
fra loro è quella che spicca maggiormente), e ci aiuta
a capire la sua specifica individualità.
Lo Sport non è solo competizione, anzi … lo Sport
è soprattutto educazione. La nostra educazione a capire
come crescere il nostro Amico e la sua educazione ad interagire
con il prossimo senza soffocare il proprio ‘’io’’
ma senza per questo ostentarlo senza equilibrio.
Lo Sport è anche un magico qualcosa che ci
permette di recuperare i tanti danni che ignorantemente gli
procuriamo.
Nel mondo cinofilo nasco nel 1989. Mi innamoro perdutamente
della disciplina sportiva ‘Utilità e Difesa’
e allo scoccare dei trent’anni sono ancora perduta per
lei.
È uno Sport attraverso il quale si ha la possibilità
di conoscere Fratello Cane nella sua globalità e, senza
sposare tecniche e metodologie (seppur dovuta è la loro
conoscenza), puoi accostarti al mondo del naturale e viverlo
con e attraverso di lui. Certo è che non tutti i Cani
possono praticarlo, a conferma delle diversità di razza
per cui sono stati creati, ma essendo questo Sport completo
in tutte le sue sfaccettature, ci dà la possibilità
di toccare con mano e vivere con il cuore e la mente tutti i
vari passaggi di crescita che hanno determinato la stabilità
(appunto) delle razze. Si articola infatti in tre fasi dove
vengono chiamate in atto qualità naturali e istinti che
altrimenti rimangono un po’ sopite/i e non capite/i.
Lavoro di ricerca, lavoro di obbedienza, lavoro di difesa, nel
loro insieme chiamano personalità, soggettività
e spirito collaborativo.
Sapendo riconoscere esattamente quello a cui stiamo assistendo
quando guardiamo un Cane o più Cani insieme, possiamo
interagire con lui/loro parlando nella sua/loro stessa lingua
(che poi è stata anche la nostra qualche millennio fa),
e possiamo capire quali stati emotivi lo/li spingono ad assumere
certi comportamenti invece di altri.
Liberare nell’educazione una peculiarità che differenzia
facendo di ognuno (di loro, di noi) un elemento speciale e indispensabile,
credo sia altamente appagante per tutti gli Animali sociali.
Riconoscendo tale particolarità anche in chi ha dovuto
sopirla o disequilibrarla per ‘’non soccombere’’
in esperienze vissute in forma negativa, attraverso lo Sport
è possibile farla riemergere riconducendola all’equilibrio
e restituendo al contempo perciò, l’equilibrio
all’Individuo (senza dover far lui rivivere nella stessa
maniera quel che gli ha causato l’alterazione). Nella
simulazione di atti coinvolgenti che trascinano in piena serenità,
nel rispetto della riflessione e della decisione, il Cane affronta
e supera i suoi drammi.
L’Utilità e Difesa, non è l’unico
Sport al quale possiamo accedere, ma è di certo il più
completo. Affiancandogliene alcuni che riflettono espressioni
più particolari di una stessa facciata, è possibile
far raggiungere all’Individuo una crescita ancor più
espressiva.
Nel mio piccolo ho vissuto la positività de: l’Agility,
l’Obedience, l’Heel work to music, discipline che
aiutano l’intesa stemperando un poco la tensione ‘’della
cosa seria’’ fra un salto, una piroetta e un esercizio
che sollecita anche una certa precisione ma soprattutto chiede
una particolare elasticità mentale; discipline queste,
che se per praticarle non si entra nel meccanismo del condizionamento,
aumentano l’intesa nel rapporto di coppia, fortificandolo.
Altamente accrescitivo e fortemente appagante è preparare
‘’Insieme’’ (mediante il ‘’pot-pourri’’)
la costruzione delle fasi, affrontando le difficoltà
e le ‘’laboriosità’’ dello Sport
per eccellenza (con i Cani idonei tutte le fasi o, nello specifico,
una sola fase o anche due). Sorprendente è scoprire quanto,
tutto questo, ci dia la possibilità di accostarci ad
un ideale che accompagna verso una vita migliore a livello intimo
e sociale.
... Non da ultimo per classificazione ma solo per comodità
espositiva, più che degno di essere citato è il
Mondioring, altra disciplina molto affascinante e diversamente
completa.
Sono molte le persone che sentendo parlare di ‘’Utilità
e Difesa’’ e di ‘’Mondioring’’
storcono il naso, perché queste discipline abbracciano
una specifica del comportamento che tutti identificano come
dannosa. Sto parlando logicamente della fase del morso. Non
pensando che l’educazione del morso, favorisce intesa
e controllo.
Il morso non è altro che un gesto che blocca un’azione
di offesa o di gioco.
Prevenendo e smorzando subito la risposta di polemica che già
aleggia nell’aria, vorrei si tenesse bene a mente il vero
significato di ‘’aggressività’’
ossia quella qualità naturale che chiunque identifica
negativamente nell’atto del mordere – "L’origine
della parola Aggressività deriva dall’unione di
‘’ad’’ e ‘’gredi’’
– andare verso; andare verso ‘’persone, oggetti,
Animali, avventure altro…’’; andare verso
‘’dirigersi, dirigere o ridirigere verso chi o cosa’’.
È quella forza che spinge l’energia del corpo e
della mente a comunicare. La comunicazione può essere:
verbale, posturale, tattile. Per inciso, con tattile non si
intende altro che ‘’toccare, tenere, afferrare’’,
nulla di più. È quindi, contrariamente a quel
che si pensa, una spinta ad interagire.’’ Dal
libro ‘’Diario: Similitudini fra Cani
e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’ –
Perciò, ogni volta che ragioniamo sul morso del Cane
e sulle motivazioni per cui viene messo in pratica, cancelliamo
il nostro antropocentrismo emotivo-culturale e cerchiamo di
vedere cosa accade veramente!
Le attività ludo-didattiche che circondano ‘’l’aggressività’’
dell’interazione materiale, sono stimolate esclusivamente
dal piacere di muoversi in un certo modo con ‘’l’Altro’’.
Le risposte che si ottengono sono la risultante della canalizzazione
di un’energia attiva che prende vita da istinti e/o qualità
naturali che sfruttano la forza contraente in un primo momento
alimentandola, ma il fine ultimo è quello di disinnescarla
per non subirla, prevalendo’ su di lei.
Nel mondo umano basta pensare alle arti marziali che non giocano
sull’offesa ma sulla difesa; arti il cui traguardo da
raggiungere è quello dell’atterramento dell’avversario
(resa totale - immobilità).
Nelle discipline dove, invece, materialmente il contatto fisico
non deve esserci, provocazione e disputa (offesa e difesa) le
possiamo trovare in quelle espressioni collettive in cui il
contatto è addirittura proibito.
Porto l’esempio di uno Sport, il cui regolamento comportale
include solo il movimento: il ciclismo.
Ogni membro del Gruppo è in antagonismo con l’altro;
fra di loro si sprigiona una forma di predazione alternativa
rispetto a quella a cui siamo abituati a pensare, ma di fatto
non c’è nulla di diverso poiché la predazione
fine a se stessa si articola in una rincorsa che si conclude
con l’arrivo sulla preda e suo arresto. In questo Sport
la preda è rappresentata dal traguardo, chi prima arriva
a preda, cioè a meta, ha vinto la preda (la coppa)!
Parlando di Cani e di Lupi quindi, i giochi di lotta e i giochi
di rincorsa (predazione) che si attivano nell’intimo della
tana e nelle zone rendez-vous, fanno parte di quelle attività
ludiche che istruiscono sui comportamenti mansionali educando
le qualità e gli istinti che vengono chiamati. E non
sono altro che la rappresentazione di quel che avviene sul palcoscenico
dello Sport, simulazioni di atti.
Alcuni Individui rispondono a questi giochi in maniera molto
attiva e il loro fine ultimo è quello di bloccare. Ricordate:
bloccare non vuol dire ferire e provare piacere nell’aver
arrecato dei danni ad altrui esseri viventi, ma significa solo
‘’fermare l’atto/azione’’,
fermarlo per poi ricominciare il gioco a parti inverse o terminarlo
lì. Nulla che colleghi al male e al disequilibrio.
- Un esempio: Real, Cane Lupo di Saarloos, forse il Cane
più buono che abbia mai conosciuto; la sua caratteristica
principale (caratterialmente parlando) è quella di tenere
forte le cose in bocca (piacere del morso e possesso del ‘’bene
conquistato’’). Analizzando la sua prerogativa,
lui possiede un’aggressività che per un comune
mortale umano sarebbe ‘’fuori dalle righe’’,
e invece non lo è assolutamente, è solo un qualcosa
che parla di lui, di quello che sarebbe stato il suo compito
in un Branco nel momento in cui bisognava ‘’fermare
un qualcosa’’. Real non ha mai vissuto esperienze
che hanno portato la sua prerogativa ad attuarsi per sopravvivere,
ma non ha neanche mai vissuto la castrazione di tale espressione,
per cui è cresciuto nell’educazione della modalità
comunicativa. Il suo morso è forte e sicuro, e non prevarica
mai l’eccitazione. Real si attiva sulle fasi di rincorsa
o più piacevolmente di lotta, seguendo quel che scappa
con il solo intento di arrestarlo e/o afferrarlo - se la preda
è un Animale, quando lo ha raggiunto si limita a musarlo
spronandolo ad immobilizzarsi (arresto), e se invece è
un oggetto, la mira è la cattura e il tenerlo poi ben
serrato in bocca
Aggressività non riconosciuta nel morso, può
essere manifestata anche in un percorso ad ostacoli. Non parlando
di Sport che trattano direttamente la tipica espressione che
‘’tutti’’ conoscono, con un ‘’fare
aggressivo’’ si può affrontare un percorso
di Agility. E qui potrei elencare una serie di Cani che, praticamente
‘’mangiano gli ostacoli’’!!
;) :D, a partire dal Border Collie
per continuare con razze in cui più facilmente (per tutti)
è possibile riconoscerla. Importante è non focalizzare
l’atto aggressivo esclusivamente su ‘’un’offesa’’,
e prenderlo in considerazione anche come un’espressione
determinata, rapida, carica di energia.
Esprimi quello che sei anche attraverso il morso e nelle azioni
connesse al morso, intese in un modello di gioco e come istruzione
della particolarità soggettiva.
Nello splendore delle diversità, in questo atto tanto
criticato, è possibile riconoscere il ruolo dell’Individuo
nel Branco. Esistono infatti ‘’prese’’
di solo arresto, ‘’prese’’
collegate al possesso, ‘’prese’’
di sollecito, ognuna delle quali mette in luce l’interiorità
specifica di chi l’attua.
Tramite lo Sport, si ha la possibilità di esprimersi,
di conoscersi, di completarsi e di completare un legame.
Lo Sport come scuola per accrescere la sicurezza e la conoscenza
Annotazione importante: all’origine
della formazione di ogni binomio e suo affiatamento, si deve
entrare in uno stadio che mai si dovrà/potrà abbandonare.
Sto parlando della più intima forma sociale che, unica
nel suo genere, rimane sempre viva fra due Individui che hanno
la fortuna di svilupparla, perché nasce nel primo istante
in cui i Due materialmente si incontrano unendosi così
nel cuore, nella mente e nel fisico. – non sto parlando
di sesso ‘’!!!’’ ma della forma di collegamento
che vincola Genitore e Figlio e, nel corso della crescita, amplia
il loro rapporto fortificandosi nella fiducia, nel rispetto,
nell’attaccamento che mai oltrepassa lo squilibrio dello
stato d’animo per cui si attiva … un legame privo
di falsità e di dissesti emozionali!
Da libro ‘’A TE…’’
– ‘’ Fin dal momento della nascita, si
crea fra Madre e Figlio, un legame che diventa sempre più
saldo, minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno.
E questo accade fra tutte le Mamme che per natura crescono i
propri Piccoli e tutti i Figli che necessitano di tale assistenza
per sopravvivere.
È un legame che ha un inizio e non ha una fine, ed è
per tutti ugualmente importante, pur essendoci delle diversità
a seconda della Specie Animale di appartenenza.
Per la Specie a cui noi apparteniamo, si usa attribuire all’Attaccamento,
un ruolo di fondamentale rilevanza, nei primi tre anni della
nostra vita. In questo periodo, necessario per permettere la
particolare intesa fra noi e la nostra Mamma, germoglia una
speciale forma di unione che segnerà il nostro futuro
in maniera rimarchevole. Nella Specie Animale da noi osservata,
il Cane, possiamo dire senza dubbio che sono fondamentali i
primi due/tre mesi di vita del Cucciolo.
Questo non vuol dire che nel resto del tempo tutto verrà
da sé, ma solamente che senza tale periodo di assistenza,
possono svilupparsi alcuni comportamenti non equilibrati, sia
nel Fanciullo che nel Cucciolo.’’ –
A conferma di quanto appena detto, riporto alcune riflessioni
scritte da una specialista in tema di Bambini, la dottoressa
Anna Oliverio Ferraris, che ci lascia un’ottima traccia
per riflettere: ‘Per sopravvivere un neonato ha bisogno
di qualcuno che si occupi di lui a tempo pieno, non soltanto
per alimentarlo e coprirlo, ma anche per trasmettergli quella
sicurezza che deriva dalla presenza e dal contatto fisico. Un
neonato, da solo, è esposto ad ogni tipo di rischio,
ha perciò bisogno di qualcuno che si interponga fra lui
e il mondo…
È attraverso la vicinanza e il contatto fisico che un
neonato si sente protetto. Quando lo si tiene rannicchiato,
lo si culla, gli si parla o gli si canta una canzoncina, sa
che qualcuno si sta occupando di lui e a sua volta si ‘attacca’
a chi lo cura… La sicurezza interiore è, inizialmente,
un amalgama di temperamento, buona salute, carezze, odori, volti
familiari, azioni che si ripetono, movimenti, scoperte gradevoli,
sensazioni piacevoli… Qualcuno ha definito l’attaccamento:
la relazione fra le persone che consente di sentirsi significativi
agli occhi dell’altro.’
E concludo con Konrad Lorenz, il Padre dell’Etologia
- La Mamma è tutto per un Figlio!
Konrad Lorenz, nello studio degli Animali (nello specifico delle
Anatre), notò l’importanza nelle prime 24/48 ore
di vita degli Anatroccolini di avere una guida che li conducesse
a fare il primo salto nel mondo! Appena nati infatti, seguono
la loro Mamma in ogni spostamento, e, se ella dovesse venire
a mancare, i piccoli seguono un qualsiasi altro oggetto in movimento.
Viene chiamato questo atteggiamento legame primario, tradotto
in necessità di qualcuno che si occupi del Piccolo per
permettergli di sopravvivere. Il che non vuol dire solo nutrirlo,
lavarlo e metterlo a letto, ma anche e soprattutto trasmettergli
con la presenza e il contatto uno stato d’animo benevolo.
È infatti la vicinanza fra i due che alimenta un benessere
psicologico.
Fra noi e il nostro Cane, deve esistere quel certo tipo di
legame, che mai sfiora lo squilibrio della passione e che, forse
proprio per questo, è più forte e più sincero
di ogni altro legame. Un rapporto basato su fiducia e rispetto,
assistenza e collaborazione.
La ricerca dell’armonia è quel che induce due
Animali che decidono di vivere insieme, a completarsi.
Tralasciando i vari personaggi che si cimentano nello Sport
solo per colmare lacune caratteriali, devo dire in tutta sincerità
che, osservando i binomi che si prestano in questa disciplina,
ho potuto constatare come sia importante il partner che ti accompagna
negli esercizi.
Esiste una sintonia di razza in ognuno di noi, ognuno di noi
ha un alter-ego ‘Fratello Cane’, e solo con lui,
si può dar vita ad una sequenza con creatività.
In molti, sposano teorie e teoremi, ma quel che appare è
solamente un ottimo addottrinamento; in molti cercano il Cane
vincente, ma più che ammaestrarlo non sanno fare…
in contrapposizione a quelle particolari coppie, che t’incantano
a vederle volteggiare.’’
Lo Sport ci aiuta a trovare la nostra intimità
e a trovare il modo di non soffocarla; lo Sport ci aiuta a ritrovarci.
Ci educa nel rispetto e accettazione delle regole che danno
equilibrio a noi e alla comunità. Ci insegna a saper
attendere, ad aiutare, a collaborare e ci indirizza verso le
forme più altruistiche della socialità.
L’educazione delle ‘’eloquenze’’
si chiama, oltre che educazione, canalizzazione della qualità
o dell’istinto ed espressione positiva della stessa/dello
stesso.
È così che si riesce ad avere una particolarissima
intesa con il Compagno, ed è così che gli Individui
accrescono la fiducia in loro stessi e nell’Altro, fortificano
i legami e fortificano le sicurezze. Accrescono l’equilibrio
interno e sociale, e si sentono appagati nel loro ruolo di collaboratore.
Educando quel certo ‘’qualcosa’’ che
altrimenti si attiverebbe non sempre entro certi canoni e spesso
in maniera esagerata, si educano i disagi e le insicurezze trasformandoli
in ricchezza interiore e benessere facendo così crescere
gli Individui. Nel momento in cui ‘’Essi’’
si troveranno ad affrontare situazioni legate ad esperienze
negative o scoraggianti, forse già vissute, che mettono
o hanno messo a dura prova la loro resistenza psichica, o situazioni
comunque non facilmente affrontabili (per loro), attraverso
le esperienze coltivate nello Sport e la dovuta consequenziale
crescita, è possibile superarle
Toccando altri Sport, mentre fantastico fra un volteggio e l’altro
e penso al significato della condotta, di con-ducere e di con-dividere,
penso anche a tutto quello che nello Sport (in generale) è
racchiuso. Ad esempio, riflettendo sull’Agility (una disciplina
molto apprezzata e molto poco capita nel suo aspetto più
naturale), trovo (in ‘’lei’’) tanti
aneddoti importanti che parlano di esternazione dell’io,
del connubio fra due Vite e della sinergia da loro sprigionata.
Nell’esecuzione dei percorsi e loro interpretazione, si
possono ammirare binomi che ‘’girano’’
in accordo e binomi che ‘’girano’’ per
pura meccanicità. Lasciando da parte i secondi che vivono
su un pianeta tutto sapiens, approfondiamo un attimo i primi
ed entriamo nel vivo di quelle sequenze di ostacoli.
Colui che vive l’Agility in maniera naturale, vive profondamente
il percorso con il suo Cane e, a seconda delle capacità
del Cane e perciò del suo muoversi fra gli ostacoli,
lo vive nelle diverse direttive che mostrano a chi guarda (e
sa guardare), indirizzi di predazione, indirizzi di perlustrazione,
oppure, puri e semplici indirizzi di gioco. … –
quando un Branco lavora insieme, ogni Individuo ha il suo specifico
compito e, nel modo in cui agisce svolgendo le sue ‘’pratiche’’,
possiamo dire se egli è un predatore che può guidare
fra i predatori oppure se è un gregario fra loro; se
è un difensore o se invece è colui che lavora
in equa responsabilità con chi dà le direttive;
o se è un meraviglioso Infante incurante delle responsabilità
che ha solo voglia di giocare e correre spensieratamente con
il suo Amico del cuore. –
Dal libro ‘’Negli Occhi del Cane’’
– ‘’Camminare con Fido non è solo
il trascorrere del tempo accanto a qualcuno che ti trascina
fuori dal marasma dell’umanità, è tornare
alle origini, è esprimersi a gesti, è esternare
ciò che di più intimo e naturale è dentro
di te, è agire con spontaneità, è rispondere
con sincerità, è guardare attraverso uno specchio
d’acqua, è farsi leggere nell’Anima. –
Il CaneLupo e lo Sport
Dopo un’assenza di molti anni dal Lavoro, nel 2016 sono
riuscita a calpestare nuovamente, per qualche giorno, un campo
diverso da quello di casa, sostenuta da chi come me è
appassionato dello Sport e nello Sport crede, Carlo Fagioli.
Ma solo nel giugno del 2018 ho potuto concentrare il tempo per
dedicarmi (in un certo modo) alla Disciplina del cuore. E in
tre mesi sono riuscita a vivere alcune esperienze davvero interessanti
con Real, Akera e Akisni, per quel che riguarda il mondo Saarloos,
e con Teach, per il mondo del Cecoslovacco.
Aiutata dalla professionalità di un bravo tecnico del
lavoro nonché caro amico, Carlo Fagioli, sono entrata
nello Sport ‘’Utilità e Difesa’’
da una porta che, orgogliosamente dico, nessuno mai (a saper
mio) era riuscito ad accedervi in questo modo.
Lavoro e Saarloos, non sono mai andati d’accordo se non,
forse, nei primissimi anni della selezione della razza, ma le
notizie che circolano sono talmente poche e scarsamente tecniche,
che non si ha materiale sufficiente e chiaro che ne dia certezza
(ricordo per chi fosse estraneo al circolo sportivo, che per
‘’lavoro’’ si intende la disciplina
‘’Utilità e Difesa’’ e similare
impegno). Il Cane Lupo Cecoslovacco invece ha tutte le sue origini
nel settore, ma anche per lui, il destino ha piegato verso altre
vie, portandolo ad essere (a sembrare di essere) un altro peluche
da collezione.
Tornando al ‘’Lavoro’’, causa del mancato
o scarso impiego nell’impegno di discipline e attività
sociali di siffatto calibro, è da ricercarsi nella completa
non considerazione del fatto che davanti a noi, o al nostro
fianco, non ci sono dei normali Cani, ma Cani con un alto tasso
di influenza lupina, come già molte volte spiegato. Per
cui, se si vuole interagire con loro, la sola conoscenza metodologica
non è sufficiente; e lo è ancor meno (il metodo)
se non si possiede ‘’più di una normale infarinatura
di etologia’’ … senza inserire nel discorso
le varie selezioni caratteriali dei Cecoslovacchi (dei Saarloos
neanche a parlarne), che vertono unicamente nella direzione
morfologica e (attitudinalmente) volgono perdutamente verso
un carattere molto ma molto Bambolesco, smembrando in siffatto
modo, tutto il lavoro di selezione effettuato alla nascita di
questa razza (per non toccare il tasto del rispetto dell’individualità,
specificità necessaria nell’equilibrio collaborativo
del Branco / Coppia.
Occorre perciò possedere una qualcerta
esperienza e vera passione nonché dedizione, per poter
capire e aiutare permettendo uno sviluppo in equilibrio.
L'esperienza in campo e l'amore per il ''settore'' sono indispensabili!
La nostra scuola ‘’Stella Grigia’’,
offre l’approfondimento del discorso a coloro che hanno
desiderio di conoscere interamente il proprio Compagno al fine
di poter vivere in sincera armonia con lui, con la propria persona
e in un sincero ed espressivo rapporto di Coppia
Per informazioni rivolgersi
direttamente a Paolo e Barbara: http://www.stellagrigia.it
/ paolocaldora@gmail.com - http://www,canelupodisaarloos.eu
/ canelupodisaarloos@gmail.com - 338 7137206 / 347 6733744
Informazioni
sui libri citati