Neuroni Specchio, Comportamentismo e Cognitivismo

tratto dal libro ''Similitudini fra e Cani e Lupi'' di Barbara Tullio e Paolo Caldora (Gennaio 2013)

All’Università di Parma, il Professor Giacomo Rizzolatti e alcuni suoi colleghi della divisione di neuroscienze, verso la metà degli anni ’90, hanno individuato l’esistenza dei ‘’neuroni specchio’’.
Dopo l’accurata osservazione di diversi Macachi, hanno individuato particolari neuroni che si ponevano in attivo, non solo al momento dello svolgimento di talune azioni degli Animali, ma anche quando questi erano in osservazione di qualcun altro che eseguiva le stesse azioni.
In successione a ciò, studi sono stati fatti anche sul genere umano, dimostrandone l’esistenza ugualmente nella nostra specie.

Ma cos’è un neurone specchio?
È quel particolare neurone che permette di ripetere un’azione compiuta da un altro individuo, e di riconoscere questa stessa azione nel momento in cui è un'altra persona ancora a compierla.
È per questo motivo che riusciamo a capire con facilità il comportamento del nostro prossimo, perché si riaccende in noi una scena vissuta/compiuta del nostro passato.
L’importanza di questa affermazione sta nel fatto che prova che il ricordo dell’azione viene chiamato in attivo, solo nel momento in cui assistiamo alla scena e mai in altre situazioni (conoscenza/riflessa) – bellissimo un esempio che ho letto su un articolo: ‘’ in un ballerino di danza classica, i neuroni specchio si attivano esclusivamente se egli assiste ad un’esibizione di danza classica, e non si attivano invece, di fronte ad un’esibizione di danza moderna, e viceversa’’.

Ma altro ancora è stato dedotto durante gli studi, e forse anche più affascinante, ed è che forse, è possibile rapportare tale effetto anche al linguaggio e alle emozioni.

Assistendo ad una manifestazione di piacere, noi siamo in grado di capire l’emozione che sta vivendo la persona che osserviamo, così come siamo in grado di capire una sensazione dolorosa, poiché i neuroni specchio si attivano richiamando alla nostra memoria la stessa emozione vissuta precedentemente nella nostra vita, ovviamente se questa esperienza l’abbiamo vissuta, altrimenti, rimarremmo impassibili alla scena! Così come non sono in grado di riconoscere, tali sensazioni, quelle persone colpite da patologie neurologiche, che compromettono la capacità di provare emozioni, causandone la perdita del ricordo: assistendo queste persone a visioni raffiguranti ‘’tali particolari emozioni’’ (in loro perdute), non sono più in grado di riconoscerle, ed è per questo motivo, che appaiono agli occhi di chi osserva il loro atteggiamento, insensibili!

Tornando un attimo al nostro discorso sui Lupi e sui Cani, vorrei riportare un esempio per far luce sull’argomento: vi ricordate quando abbiamo parlato del primo lamento del cucciolo in occasione dei primi studi del comportamento fra fratellini nella cassa parto e/o nella tana? Il primo ‘’ahia’’ e il relativo ‘’stop’’ all’azione offensiva?

‘’…Mano a mano che i cuccioli crescono, in loro si sviluppa la consapevolezza dell’importanza di una forma di comunicazione leggermente più complessa. Non ci sarà più solo un contatto per scaldarsi, o un sorpasso per la conquista della pappa, a questo si aggiungerà l’interazione fra fratellini necessaria per la futura vita sociale. Sto parlando delle piccole lotte per la supremazia e per la conoscenza della proprie forze.
Senza curarsi del dolore che possono provocare, provano ad assaggiare quel piedino che sta lì, ad un tiro di naso. Subito il piedino, chiuso nella morsa, si anima; un guaito per un attimo esorta l’assalitore a mollare, ma non capendone il significato, ecco che nuovamente riprova.
Adesso però, il proprietario del piedino è pronto a difendersi e, mordendo a sua volta, afferra il naso dell’assalitore, il quale guaendo, capisce il significato del vocalizzo.
Stiamo parlando della prima inibizione, conosciuta attraverso un’esperienza associata a qualcosa di negativo, il dolore. Di certo queste piccole scaramucce non saranno vissute in maniera drammatica, ma solo con quel pizzico di negatività che sarà per i piccoli, motivo di riflessione – prefazione utile per arrivare alle interazioni nelle zone rendez-vous…’’ pag. 95

Da questo breve esempio riportato, possiamo ricavare il duplice raccordo fra riconoscimenti di una sensazione spiacevole e un riconoscimento del vocalizzo. Emozione e linguaggio.

La scoperta dei neuroni specchio, comporta la revisione della attuale concezione sul funzionamento della mente visto dal cognitivismo in disaccordo con il comportamentismo.
Il cognitivismo è basato sulla funzionalità dei calcolatori, ossia la capacità decisionale sull’attivarsi in una o in un’altra direzione, seguendo la logicità delle valutazioni ipotetiche; il comportamentismo invece, si basa sull’esperienza corporea legata al comportamento motorio.

Il Cognitivismo nato verso la metà degli anni ’50, rifiuta la riduttiva concezione semplicistica del Comportamentismo, il quale concentra l’attenzione sullo stimolo-risposta, convogliando invece il pensiero, in una sequenza di valutazioni riflessive mediatiche fra sollecitazioni provenienti dall’esterno (input) e comportamenti posti in attivo dal soggetto stesso (output).
Il Cognitivismo, raccoglie nella sua ideologia, dati provenienti da aree di ricerca che contengono: filosofia, linguistica, antropologia, informatica, cibernetica, neuroscienze.

Dal vocabolario della lingua italiana ‘’De Agostini’’
- Filosofia: indagine della ragione rivolta alla conoscenza dei problemi fondamentali della vita per la loro soluzione.
- Linguistica: studio scientifico delle lingue - studio delle caratteristiche generali delle lingue umane, dei meccanismi di funzionamento che si riscontrano in tutte le lingue o in gruppi di esse.
- Antropologia: scienza che studia le caratteristiche organiche degli esseri umani dei diversi gruppi etnici / scienza umanistica che studia caratteristiche di comportamento e relazioni reciproche di diversi gruppi umani – antropologia culturale, economica.
- informatica: disciplina che, utilizzando i dati elaborati da un calcolatore elettronico, consente di organizzare in modo sistematico tutte le informazioni che si ritengono necessarie attorno a una scienza, a uno studio, a un’indagine, a una statistica.
- Cibernetica: scienza che studia i sistemi per ottenere dalle macchine elettroniche prestazioni simili a quelle del cervello umano ma molto più veloci.
- Neuroscienze : complesso degli studi del sistema nervoso.

La mente per il Cognitivismo è praticamente un calcolatore, non molto diverso dal modello di intelligenza artificiale, che valuta, spuntando tutte le possibilità, la miglior risposta alla domanda posta in attivo.
Quindi non causa effetto – prova ed errore, ma valutazione analitica, risposta dettata da un ragionamento per discernimento filosofico. Un calcolo matematico capace di estrapolare non dalla memoria dati, ma dall’elaborazione della deduzione, la risposta più idonea.
Sono quindi banditi la percezione, l'attenzione, il linguaggio, la memoria, il pensiero, la creatività come elementi capaci di precaria affidabilità.

Ora per ciò che riguarda il pensiero evoluto di un essere umano, a prescindere dalla scoperta dei neuroni specchio, possiamo anche accettare una così fredda e complessa spiegazione in merito alla capacità elaborativa della mente, ma per quel che riguarda la semplicità di un Animale incapace di formulare elaborazioni filosofiche- scientifiche, NO!

Non amo Pavlov, ma in questo frangente lo chiamo in causa a difesa dei diritti degli Animali!

Nel mondo degli Animali (intese le specie inferiori all’Homo Sapiens Sapiens), è molto in voga al momento la disciplina Cognitiva Zooantropologica. Coloro che si identificano in questa forma di pensiero, mettono in luce il fatto che il Comportamentismo riflette un’immagine degli Animali, nel caso specifico, il Cane, limitativa, ossia lo identifica a un piccolo robot in cui inserisci alcuni dati che lui, testé è pronto ad eseguire, al contrario della loro ideologia che lo vede capace di pensare.

Sinceramente a me sembra tutta una presa in giro, un modo per poter rimestare la zuppa sostenendo che manca un pizzico di sale! O addirittura confondendo la zuppa con il pan bagnato!

Il Comportamentismo non nega la presenza di una capacità di pensiero, solamente la presenta in maniera semplice: per andare da qui a lì se non posso andare dritto come ci arrivo?... aggirando l’ostacolo che divide il qui e il lì.

La mente del Cane * 1+ 1 si * 2 x 2 no *

Il Cane è posto davanti ad un quesito, deve raggiungere una pallina dentro una scatola, visibile da un lato solo poiché solo questo è fatto di materiale trasparente. Per prove ed errori il Cane verificherà praticamente tutte le scappatoie possibili per arrivare alla pallina – girerà dietro alla scatola, la agiterà, vi scaverà sopra, fino a quando ‘’tac’’ magicamente avrà trovato la soluzione.
Riproponendo l’esercizio, sempre meno tempo ci impiegherà ad arrivare alla soluzione, fino ad eseguire la mossa giusta in un lampo.
Tutto ciò avviene non perché egli è stupido, anzi, essendo dotato di un’intelligenza e quindi di una capacità di elaborazione, nel momento in cui avrà imparato dai suoi errori, compirà l’azione dettata dalla circostanza, espressione di pensiero semplice.
La prima volta che gli verrà presentata una tal prova da superare, non si porrà di fronte alla scatola, chiamando alla mente una serie di dati analitici per arrivare alla soluzione più idonea, rimanendo lì di fronte a fissare l’oggetto inanimato in attesa di giudizio. Assolutamente no. Se sarà azione già compiuta, è probabile che sia l’attivazione dei neuroni specchio che avendo immagazzinato l’esperienza fatta in precedenza, si attivano, chiamando il ricordo! La soluzione del problema sarà così a portata di zampa!... e se non è questa la volta del richiamo, lo sarà la prossima perché è oggi che è stata vissuta!

Ma la cosa più assurda è che i cognitivisti zooantropologici, addestrano il Cane con il metodo dello stimolo sonoro: il clicker! – Pavlov: prove ed errori!

 

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