Sono nata a Roma, la Città Eterna, vi ho vissuto per trent’anni
e poi mi sono trasferita in campagna. Ho mantenuto
alcuni contatti con gli amici di allora e molti
ne ho maturati da dieci anni ad oggi.
Sia gli uni che gli altri, mi raccontano le difficoltà
che affrontano giornalmente per far accettare,
ai concittadini, la presenza dei loro beniamini
a quattro-zampe.
Le lamentele più comuni sono quelle per
i bisogni in strada: “anche se sei munito
di buste di tutte le grandezze, giornali, fazzolettini,
palette e secchielli, c’è sempre
quel qualcuno che borbotta.”
Si, è vero alcuni bipedi compagni di quadrupedi,
sono davvero irriverenti verso il prossimo e,
immancabilmente, mancano alla pulizia dei ricordini,
però da qui, ad aggredire indistintamente
questi, e quelli bustine-dipendenti, ce ne passa!
“E che dire dei passanti che vorrebbero
i nostri fidi tutti carcerati dietro alle museruole?...
o al contrario, simil agnelli per poterli toccare
in ogni momento?...”
Ma chi l’ha detto che si debbano toccare
forzatamente i cani in passeggiata?... ma che
le persone, in strada, a seconda di come gli gira
si mettono ad accarezzare lo sconosciuto?... o
a scompigliargli i capelli?... o a grattargli
il fondo-schiena?...
“Per non parlare del discorso parco. In
alcuni di questi luoghi, sono state adeguatamente
recintate, alcune aree per poter lasciar libero
il nostro compagno, ma… a patto che: accetti
di essere totalmente perlustrato dai presenti,
accetti di sottomettersi ai boss, accetti di farsi
rubare palline e biscottini elargitigli dal suo
compagno bipede, e via discorrendo.”
Sono pienamente d’accordo che tutti debbano
convivere in armonia, ma dove sta scritto che
i cani debbano per forza essere tutti amici?...
o debbano essere tutti di gran carattere e avere
il coraggio di farsi annusare in ogni dove?...
o al contrario, non debbano reagire a un atto
di dominanza non richiesto?
Credo che di fondo, oltre ad un problema di poco
rispetto e considerazione verso gli animali, ma
questa è una questione più profonda,
ci sia un problema di spazi. Intanto si potrebbe
iniziare con il realizzare, nei parchi, più
recinti, semmai leggermente più piccoli,
in modo tale che anche gli attaccabrighe o i solitari
abbiano la possibilità di sgranchirsi.
Avendo poi, a disposizione un giardinetto vicino
casa, non ci sarebbe più nemmeno il dramma
della ”popò” sul marciapiede.
E inoltre… esistono molte aree verdi a
Roma, private e del comune, perché se quelle
del comune non sono sufficienti a soddisfare il
bisogno di libertà dei cittadini a quattro-zampe,
non si chiede il permesso ai proprietari dei grandi
parchi, di cederne una parte?... magari scontando
un po’ le tasse!?... perché, essendo
molti di questi terreni lasciati cadere un po’
in disgrazia dai padroni di casa, a causa dell’enorme
costo del mantenimento, non vengono chiesti in
usufrutto?... per farne cosa?... strutture atte
ad ospitare i cani sfortunati e non... strutture
complete e ben organizzate ove un cane incidentato
può trovare assistenza; un cane non più
desiderato può trovare un ricovero, non
sarebbe male come idea che un proprietario di
un cane, che vuole disfarsi del non più
amato fido, qualunque sia la ragione, non si liberi
la coscienza mollandolo al canile municipale inventando
le frottole più assurde pur di ottenere
un posto gratuito, avesse la possibilità
di usufruire a pagamento, visto che prendere con
se un cane vuol dire “per tutta la vita”
e non fino a quando ti va a genio, di un luogo
ospitale e adeguato alle esigenze individuali;
oppure un cane che abbia bisogno di un periodo
di pensione vacanziera, una pensione allestita
con criterio: box coperto, giardino antistante,
assistenza di personale qualificato e veterinario;
un cane che ha bisogno di assistenza per un post-operatorio,
non tutti i proprietari sono in grado di effettuare
le cure ai loro beniamini e un’assistenza
vicino a casa non la disprezzerebbero affatto;
un cane e un proprietario che abbiano bisogno
di imparare le buone maniere, allestire quindi
una scuola all’interno e … via discorrendo.
Non sottovalutiamo poi, il fatto che strutture
del genere hanno bisogno di forza lavoro, ergo
“posti”.
Come realizzare tutto ciò?... magari con
alcuni di quei soldini dei contribuenti che non
finiscono in spese inutili!!!
Signori che avete qualche santo in paradiso che
vi protegge, vi rivolgo una preghiera: rendiamo
ospitali le zone verdi di Roma, i tanti parchi,
giardini, ville inutilizzate dai proprietari,
e lasciate morire così, sfruttiamole a
fin di bene per trovare una casa ad un cane sfortunato.
Che venga proposta un’esenzione dal pagare
le tasse, risparmiare mette sempre tutti d’accordo,
in cambio di un usufrutto. Pensate anche solamente
in maniera egoistica e illuminatevi del favoritismo
della popolazione formando posti di lavoro, imbellendo
la città, limitando il randagismo…
rendendo ospitali quei terreni lasciati cadere
in malora, per posizionarvi strutture che possano
accogliere trovatelli, cani incidentati, figli
di mamma e figli di nessuno, farete un’opera
buona e vi assicurereste la simpatia degli elettori
animalisti e non, gli uni per aver fatto qualcosa
per i loro beniamini, gli altri per averglieli
tolti da…lle scatole!
Sono solo alcune idee, ma non lasciamole morire
come i parchi.
Grazie