La Pacificazione – un contratto che spegne la discordia
fra due o più soggetti in contrasto fra loro (concordato
di pace fra due popoli). Pace – lo stato in cui
vivono i popoli che non hanno guerra; la calma dell’anima
e la serenità eterna; la dimensione di assoluta
concordia che non prevede l’offesa del prossimo.
Leggendo le frasi riportate, è possibile conciliare
i significati con le azioni di un Animale diverso dall’uomo,
ma se si riflette con un attimo di apertura mentale a
ciò che è insito in quelle parole, ci si
accorge quanto esse siano legate ad un concetto letteralmente
umano, ossia vissuto in maniera totalitaria dall’essere
umano, e di come un Animale possa concepire la cosa solo
da un punto di vista dettato dalla sopravvivenza del quotidiano.
Da che abbiamo cominciato ad elaborare concetti un pochino
più sofisticati del ‘’ho fame, ho sonno,
ho mal di pancia’’ e ad avere rapporti con
il mondo circostante (socialità), i nostri genitori,
ci hanno insegnato il piacere del vivere in pace con il
prossimo, il disequilibrio dettato dal volere troppo,
la sensibilità di capire cosa possa significare
del bene e del male, del fare del bene e del male, del
riceverlo; ci hanno insegnato, in poche parole, il rispetto
per il prossimo e la bellezza del vivere in pace.
Purtroppo non è sempre facile andare d’accordo,
perché non tutti gli esseri umani sanno apprezzare
il giusto; sono molte, infatti, le persone che vogliono
di più, e lo vogliono anche a discapito di doverlo
togliere a qualcun altro rubandolo di sottecchi o deliberatamente;
ma il volere di più non è il solo spunto
per mancare di rispetto al prossimo, lo è anche
il non assumere un comportamento socialmente equilibrato,
litigare.
Che nel mondo si discuta, non c’è dubbio,
e anche che le discussioni, se fatte in un certo modo,
portano a crescite positive è cosa nota. Non sempre
però, le persone chiariscono i propri concetti
in maniera equilibrata e si finisce a volte per assumere
comportamenti esageratamente negativi l’uno verso
l’altro e, se non intervenisse la ragione o un terzo
individuo a pacificare, è possibile che degenerino
in qualcosa di più grave di un semplice battibecco.
Negli anni ‘80, la signora Turid Rugaas, fece uno
studio approfondito sui modelli di pacificazione dei Cani,
elencando modalità e impieghi dei segnali di calma
– calming signals – che essi mandano a persone
e Animali per comunicare il non desiderio ad entrare in
conflitto, il non essere intenzionato a nuocere e, quando
occorre, a riportare la tranquillità fra chi si
ostina a mantenere un atteggiamento pericolosamente conflittuale.
E in ultimo, non per importanza ma per semplice problematica
di scrittura che necessita un susseguirsi di parole, annotò
anche che un Cane utilizza i segnali calmanti pure per
rassicurare se stesso in occasioni da lui ritenute stressanti
(odori, rumori, stimoli visivi che gli procurano disagi).
Quali sono questi segnali?
Eccoli:
Girare la testa
Voltarsi di lato e di spalle
Sedersi
Leccarsi il naso
Socchiudere gli occhi
Battere le palpebre
Sbadigliare
Muoversi molto lentamente
Annusare
Curvare
Mettersi in mezzo (fra due soggetti ostili fra loro)
Sono in grado di proporre i segnali calmanti, anche i
cuccioli, e possono essere espressi pure nel primo giorno
di vita.
Quel che dobbiamo considerare nell’osservazione
dei segnali comunicativi del Cane è: perché
si attivano e su che base.
Che il Cane non desideri entrare in conflitto con qualcuno,
suo simile o no, e che non voglia rimanere ferito in un
conflitto, è di facile comprensione e sappiamo
bene da cosa questa linea di pensiero è attivata
– istinto di conservazione – ma cosa significano
realmente quei segnali, non a tutti gli esseri umani è
noto.
L’uomo tende ad interpretare tutto ciò che
vede, seguendo la sua logica e la sua capacità
comprensiva, sottovalutando alcuni aspetti delle cose
che osserva e sopravvalutandone altri.
La sua grande pecca è infatti quella di dare un
significato a tutto ciò che vede seguendo la sua
modalità di intendere e non quella dell’Animale
che sta osservando.
Quelli che vengono elencati come segnali calmanti o di
pacificazione, sono in realtà delle forme espressive
che comunicano una tensione o uno stato d’animo,
positivo o negativo, e le azioni conseguenti ad esso sono
dettate da una memoria esperienziale ed educativa che
nulla ha a che fare con evoluti presupposti di una specie
diversa, che non ha la stessa semplicità sociale
e concettualità di pensiero di Animali meno evoluti.
I comportamenti elencati, non sono privi di fondamento,
solo non vanno interpretati come viene consigliato, perché
depistano la visione, travisando origini ed effetti.
Analizziamo ora il concetto dal punto di vista del Cane
e analizziamo i comportamenti elencati.
Innanzi tutto facciamo chiarezza sul fatto che il concetto
di rispetto per il sociale, in un Cane, è un po’
diverso dal nostro, vuoi anche solo perché il sociale
per un Animale diverso dall’uomo, è racchiuso
nella 4 mura della Famiglia, non intendendo con questo
che il nostro Cane non abbia piacere ad incontrare un
amichetto, ma che per lui, tutto ruota attorno al suo
Branco, esattamente come è per il suo progenitore
‘’Mister Lupo’’ (leggi ‘’La
socialità’’).
Il rispetto è quindi circoscritto, per il Cane,
all’interno della Famiglia. Ed è infatti
in Famiglia che egli si esprime in maniera molto naturale
(logicamente parto dal presupposto che il Cane viva in
una famiglia socialmente equilibrata sia nei rapporti
che nell’educazione).
Mamma Cane insegna ai piccoli il comportamento fin dai
primissimi giorni di vita, pulendoli (bocca, orecchie,
schiena, pancino, genitali e sederino) e assistendoli
in maniera accurata e ferma. I piccoli ben si lasciano
accudire, e fra un bacio e una musatina, apprendono le
prime regole di vita. Mano a mano che il tempo passa,
essi continuano a crescere ricevendo dalla Genitrice,
adeguati insegnamenti educativi che una volta adulti procureranno
loro un degno biglietto di presentazione.
Ricordiamo sempre però, che i comportamenti assunti
dagli Animali per affrontare il sociale, sono molti diversi
nella motivazione da quelli degli esseri umani, visto
che un Animale diverso dal sapiens, non è in grado
di concepire molti disegni della ‘’specie
evoluta’’ e fra questi, quello della Pace
nel Mondo! … un Animale come il Cane, impara dalla
Mamma e dal suo Branco d’origine atteggiamenti che
gli permettono di non rimanere ferito in alcune circostanze
disagevoli e gli permettono di vivere un’esistenza
senza o quantomeno con scarsi, conflitti corporali, per
tutto il tempo che gli verrà concesso di vivere,
ma non impara l’evoluzione del ‘’litigare
porta a problematiche per la sopravvivenza’’
trasformandola in ‘’facciamo pace’’
o ‘’fate pace’’. È proprio
il concetto di pace che non sa. Per lui c’è
equilibrio e disequilibrio, positivo e negativo, non altro.
Rileggiamo attentamente queste parole riportate all’inizio
dello scritto ‘’… i nostri genitori,
ci hanno insegnato il piacere del vivere in pace con il
prossimo, il disequilibrio dettato dal volere troppo,
la sensibilità di capire cosa possa significare
del bene e del male, del fare del bene e del male, del
riceverlo; ci hanno insegnato, in poche parole, il rispetto
per il prossimo e la bellezza del vivere in pace.’’
Per far si che ciò sia possibile, ogni qualvolta
ci troviamo di fronte ad un scompenso conflittuale, abbiamo
la coscienza e la conoscenza di capire a cosa può
portare l’alterazione non solo nel senso di danno
fisico, oltre a sapere come porre fine alla cosa permettendo
anche al prossimo, con una sana persuasione, di ragionare
sulla sciocchezza dell’operato!
Ciò che differisce nella visione della questione
fra noi e un Animale diverso da noi è la ‘’prospettiva’’
che noi abbiamo e loro no.
Quando un Cane mette in atto i segnali elencati alcune
righe fa, mette in luce un egoistico istinto di sopravvivenza.
Da non interpretare questo in un comportamento volto a
salvare solo la propria pelle, ma come un qualcosa che
induce ad agire per mantenere un equilibrio senza il quale
la sopravvivenza è labile.
Se parliamo di atteggiamenti ipoteticamente pacificatori,
messi assunti nell’ambito del proprio Branco, questi
non sono altro che l’espressione di una forma di
rispetto e di docilità che nulla hanno a che vedere
con ‘’la Pace nel Mondo’’ o del
quartiere o del parchetto.
Per quanto riguarda il cucciolo appena nato poi, vorrei
precisare che, se ci si riferisce al girare il capo, allo
sbadiglio o al non procedere in linea retta ma operando
con delle curve … beh, cari lettori, sappiate che
il piccolo gira il capo per seguire l’emanazione
odorosa proveniente dalla Mamma, lo sbadiglio è
un atteggiamento involontario che enuncia una carenza
fisica di ossigenazione, e solo l’uomo, però
non davvero a quell’età, è in grado
di provocarlo volontariamente o di scimmiottarlo; e il
procedere non in linea retta è un andamento normale
visto che il piccolo non ha coscienza della cassa parto
(dello spazio e del luogo), non vede e non sente.
Vediamo ora di riconoscere gli insegnamenti dell’Amico
Cane e il loro reale significato pur prendendo ad esempio
quelli elencanti dalla signora Turid e da tutti coloro
che hanno sposato la teoria senza approfondirla.
- Girare la testa:
due Cani si incontrano, uno dei due gira la testa. Sta
pacificando!
No! … sta dicendo ‘’non esisti’’
oppure ‘’non esisto’’ oppure ‘’esitiamo,
ma non ho intenzione di sapere chi sei’’ oppure
‘’non mi serve di guardarti per sapere chi
sei’’ … qualunque sia il vero pensiero
del Cane che ‘’gira la testa’’
uno e uno soltanto è il significato, e cioè
quello di non voler interagire; che sia per il momento
non idoneo, che sia per un fattore di insicurezza, che
sia per una forma di non considerazione, la cosa non cambia,
il Cane che gira la testa dice ‘’non voglio
conoscerti’’ o ‘’ non posso conoscerti’’;
la pacificazione – il voler mettere pace (pace per
cosa che non esiste conflitto!!!) – non ha alcun
significato per il Cane, tanto meno in questo frangente!
- Voltarsi di lato e di spalle:
stesso discorso di cui sopra.
Solitamente viene messo in atto durante il gioco per parare
una bordata o per dare una spallata invitante, sfidando
il compagno a farsi rincorrere.
Un Cane che mostra il fianco, può anche dire a
chi si sta avvicinando ‘’mi giro, non ti affronto
in figura piena’’, ma non sta dicendo facciamo
pace, semmai ‘’non ti sfido’’
o ‘’non accolgo la tua sfida’’
o ‘’mi paro per ammortizzare la tua rincorsa
verso di me’’ se l’altro arriva in maniera
veloce; oppure vuol dire ‘’ non sei nessuno,
non ti calcolo, speronami pure, non mi fai niente in quanto
non esisti’’ … dal punto di vista della
logica possiamo interpretare l’atto, come un comportamento
per non farsi male o farsi poco male, o come uno sbeffeggiare
chi arriva (se un Cane fosse in grado di concepire l’ironia).
Avete presente due navi che si incontrano in Mare aperto?
… se non vogliono entrare in collisione, variano
la rotta quel tanto che basta; se sono in conflitto, e
si affrontano muso a muso, è certo che entrambe
si faranno male, perciò, se una si gira, può
essere che tenti di invertire la rotta per fuggire, come
può essere che, mostrando la fiancata, colga l’occasione
per sferrare delle cannonate all’avversaria.
Da parte di un Cane, voltarsi completamente senza volersi
allontanare, come segnale calmante, lo trovo assurdo,
poiché chi lo fa non dice altro che ‘’baciami
il culetto, please!’’, tradotto in linguaggio
canino, annusa il mio odore!
A meno che non si intenda il voltarsi in senso di copertura
delle parti vulnerabili tipo ‘’il collo’’,
ma allora parliamo di sottomissione e non di pacificazione
(che mi ripeto il Cane non sa neanche dove sta di casa
il concetto).
Abbiamo quindi una manifestazione di ‘’neanche
ti calcolo, senti chi sono’’ e ‘’
non ti voglio calcolare, mi sono già sottomesso’’
… dove sta il concetto ‘’facciamo pace?’’
il conflitto non c’è!
- Sedersi:
il detto vuole ‘’ siediti e aspetta che ti
passi’’.
Cos’è allora un invito ad emulare il detto?
.. non saprei, tutto è possibile se è in
campo umano!
Il seduto per un Cane ha un significato di ‘’attesa/attenzione’’.
È una posizione di fermo che trasmette un’intenzione
di stasi, ma non di resa o di piena tranquillità,
altrimenti si metterebbe sdraiato; è una posizione
assunta per capire cosa accade attorno; il soggetto che
la mostra ci dice che ha un certo carattere, altrimenti
sarebbe rimasto in piedi (posizione più facile
per una eventuale fuga); se alla posizione di seduto,
il Cane aggiungesse, al sopraggiungere del soggetto con
cui sta dialogando, una alzata di mano, il Cane in questione
metterebbe in atto una postura infantile ‘’che
non vuol dire !pacifichiamo!’’ ma sono un
cucciolo che ha bisogno di latte. Mostra quindi la sua
inferiorità e il bisogno di cure.
Oh! Ma forse chi crede in questo segnale come un complesso
segnale di pacificazione, non sa che spesso i cuccioli,
anche se oramai grandicelli, che hanno la fortuna di vivere
ancora con la Mamma, si mettono sotto di lei seduti con
una zampina in alto a premere sulla mammella per avere
più latte (lo fanno anche appena nati il gesto
della zampina , e forse per questo, pacificano con la
tettarella?!)
E seduto si mette il Cane davanti alla persona per ottenere
un biscottino.
Il seduto poi, è anche una posizione che assume
il Cane da utilità e difesa, davanti al figurante
dopo aver eseguito il lascia dal morso della manica…
vuol dire forse che sta pacificando col figurante? …
No! Sta aspettando che si muova di nuovo per morderlo!
- Leccarsi il naso:
chiaro segno di appetibilità, ugualmente al nostro
quando ci lecchiamo tutte le labbra godendo in anticipo
di qualcosa che stuzzica di molto i nostri desideri mangerecci.
Ma a volte è anche un pregustare qualcosa che scatena
in noi astio o desiderio di vendetta.
Nel cane, se scaturito da positività, è
un atteggiamento che viene mostrato quando qualcosa piace:
essere carezzato, essere spazzolato, ricevere della particolari
attenzioni.
Se il Cane però nel leccarsi, fa uscire solo una
puntina della lingua, o anche velocemente arriva fin su
al naso, questo segnale mostra l’esatto opposto,
ossia è un avvertimento a non indurre nell’azione
poiché lo scontro può essere prossimo.
In entrambi i casi viene mostrata appetibilità,
nel primo caso è espressa in maniera positiva,
nel secondo no.
In nessuna delle due manifestazioni, troviamo motivo
di pacificazione!
L’assurdità nell’assurdo della questione
è che: gli esempi riportati sulla positività
dell’espressione è, dai tecnici che sposano
i segnali calmanti, interpretato come un ‘’viviamo
in pace’’ meglio tradotto come un ‘’pacifichiamo’’
… quando il mostrare più o meno tutta la
lingua, è un dire ‘’mi piace da matti
quello che mi stai facendo’’oppure ‘’
se non te ne vai o ti metti giù quieto, ti mordo’’.
E per finire, sempre inerente al discorso ‘’leccarsi
la lingua’’, viene riportato che il Cane nero,
lo fa più degli altri perché la lingua rosa
spicca su di lui, è in contrasto ben visibile,
con il nero del mantello!!! – quest’ultima
osservazione, secondo me, dovrebbe aggiungere una ulteriore
nota di ‘’emerita sciocchezza’’
sulla questione segnali calmanti, pacificazione e capacità
conoscitive astratte, del Cane – non si può
pensare che un Cane conosca il colore del suo mantello
e che la lingua rosa sia il suo segnalino preferenziale!
- Socchiudere gli occhi:
Pacificare mostrando un segnale non ostile, non diretto.
Ossia?
Non lo so! Bisognerebbe chiedere a loro, visto che non
danno altra spiegazione oltre a quella citata.
La realtà dei fatti: si socchiudono gli occhi
quando si ha sonno, quando si sta godendo di qualcosa,
quando ci si vuole rilassare o quando si vuole mettere
a fuoco meglio un’immagine. È vero che non
è un atteggiamento ostile, e non è vero
che è espresso in maniera scientemente mirata a
qualcuno ... cioè, può esserlo come no,
può essere che non dica nulla come può essere
che dica molto. È un modo di dire ‘’sono
rilassato’’, il che vuol dire ‘’
non sono ostile’’ ma non vuol dire ‘’pacifichiamo’’;
è anche un modo per indagare su ‘’chi
sei?’’ (mettere a fuoco un’immagine
– studiare un’immagine) … non c’entra
niente la pacificazione niente di niente! … è
normale che chi vede un Cane in simile atteggiamento non
è invogliato a litigare, ma come ho già
detto più volte in precedenza, se non c’è
guerra, non ci può essere pacificazione …
‘’guerra e pace’’ un tomo di Tolstoj
se non erro … chissà forse un giorno si prenderà
in esame per ampliare il concetto di pacificazione nel
Cane.
‘’non disturbare il Can che dorme’’
potrei aggiungere anche
‘’non disturbare il Can che se ne sta quieto
da una parte a farsi i fatti suoi’’
Soprattutto se non lo conosci o non ha un buon rapporto
con te, se è diffidente per natura, se …
- Battere le palpebre:
si invia ad un soggetto un po’ nervosetto, per non
mostrare uno sguardo minaccioso!
Lo sguardo minaccioso lo fa l’intenzione. Lo sbattere
le palpebre è un atteggiamento civettuolo dell’essere
umano , in questo caso ‘’volontario’’,
se invece non è volontario, è un atteggiamento
di stress.
Non ha fattore camomilliaco se non negli esseri umani
che abboccano agli occhioni farfallini di una fanciulla,
e tanto meno lo ha se emesso in un momento di disagio.
- Sbadigliare:
non viene riconosciuto come un segnale involontario quale
è nella realtà e non viene riconosciuto
come un atteggiamento di noia o di sonno, ma esclusivamente
come il re dei segnali calmanti.
In realtà lo sbadiglio è una richiesta
inviata dall’organismo per incamerare più
ossigeno; il corpo, per una ragione ‘’x’’,
necessita di ossigeno e così si organizza per far
si che questo (l’ossigeno) posa essere fornito.
Né più né meno!!!
Interessanti queste frasi che identificano lo sbadiglio
– ‘’ Il corpo ordina più ossigeno
e noi spalanchiamo la bocca e facciamo un gran bel respiro,
se non è sufficiente sbadiglieremo ancora.’’
– ‘’ Attraverso lo sbadiglio inghiottiamo
una grande quantità di aria in un solo colpo, apportando
ossigeno al sangue e stimolando l’attività
delle nostre cellule, così da produrre energia
da usare come carburante, per compensare una carenza energetica.’’
– lo sbadiglio è anche – ‘’Lo
sbadiglio, simulazione di un atto aggressivo, è
un modo per scaricare tensione e permettere al corpo di
rilassarsi.’’ – ‘’ Non è
raro vedere un ghepardo sbadigliare prima di partire all'attacco
della preda, quasi fosse un modo per incamerare l'ossigeno
necessario all'imminente e violento sforzo fisico; l'ippopotamo
compie questo gesto in segno di minaccia, come se volesse
intimidire l'avversario mostrando la possente dentatura’’.
Detto ciò, cosa c’è di pacificatorio
in uno sbadiglio, quando esso stesso, oltre ad un bisogno
del copro, può essere un segnale di aggressività?
- Muoversi molto lentamente:
che i movimenti lenti e sinuosi non siano ostili è
cosa risaputa da tempo, così come lo è il
fatto che un movimento veloce o di scatto, non dica davvero
che la persona o l’Animale che lo attua è
tranquilla/o., anche se un movimento rapido può
essere una fase di un invito al gioco, solitamente però
giochi di tal genere vogliono esortare ‘l’altro’
a rincorre, per cui non è davvero un gioco, per
così dire ‘’da tavolo!’’.
Tornando ai movimenti lenti e sinuosi come messaggio di
serenità, non devono essere messi in forma diversa
da una serena, altrimenti il messaggio trasmesso è
tutt’altro che amichevole.
Muoversi lentamente dice ‘’ti sto studiando,
mentre tu studi me’’, ‘’mi muovo
piano così non scappi’’, il che può
essere che porti ad un finale positivo come l’esatto
opposto, per cui anche in questa circostanza non si può
dire ‘’è un segnale calmante’’
o ‘’ il soggetto (i soggetti) stanno pacificando’’
. No! Si stanno studiando!
Ricordiamo per un attimo le fasi della predazione, quelle
che precedono l’arte della rincorsa della preda:
i movimenti del predatore sono lenti e sinuosi ma le sue
intenzioni no.
- Annusare:
con questo atteggiamento si identifica il Cane che, vivendo
un disagio, fa una cosa diversa per non dare importanza
a quella che lo disturba, nell’attesa che si chiarisca
la situazione.
Non vorrei che si intendesse però ‘’il
Cane fa finta di …’’ perché la
concezione del fingere, nel Cane è quanto mai assurda
(assumere comportamenti che portano il soggetto che compie
la finzione a vivere nell’immaginario di una situazione
parallela che non incontra quella che provoca disagio
ma certamente la tiene d’occhio’’).
Il senso dell’olfatto è il primo ad attivarsi,
per cui ogni qualvolta il Cane cerca una conferma, come
prima cosa, usa il naso.
- Curvare:
il soggetto che affronta una cosa aggirandola (non procedendo
in linea retta), dice a chi ascolta o guarda, di non essere
tanto sicuro della situazione. Viene interpretato come
un non voler essere offensivo nei riguardi del soggetto
o di ciò a cui comunque è inviato il tal
segnale.
Che sia un modo di non voler affrontare direttamente la
situazione è un dato di fatto, anche in Natura
è possibile notare questo atteggiamento in varie
circostanze, ma che sia un invito pacificatorio …
beh ce ne passa … anche perché la stessa
caccia inizia con un accerchiamento!
Il girare o curvare se preferite, è solo la dimostrazione
di non voler affrontare direttamente la circostanza, di
volerla studiare e dare il tempo all’avversario
o interloquente di studiare a sua volta. Ma il tutto non
nasce da uno stato di tranquillità e non è
tranquillità infatti quella che viene sprigionata,
anche se i soggetti non si dirigono l’uno verso
l’altro in maniera diretta (diretta non vuol dire
per forza ‘’spavalda e offensiva’’,
si può essere diretti perché si è
sicuri e perciò infondere sicurezza).
- Mettersi in mezzo:
è stato notato che quando ci sono degli alterazioni
umorali fra due persone o due Cani, ecco che un terzo
personaggio si mette in mezzo per esortare la pacificazione.
Egli può mostrar il suo intento sia in maniera
fanciullesca che in maniera decisa.
Dunque, qui la questione è particolare da spiegare
perché bisogna parlare di un lato del nostro amato
Compagno che non accettiamo: la forma approfittatrice
del suo volerci bene!
Un Cane che si mette in mezzo fra due soggetti nervosi
in maniera fanciullesca, lo fa per se stesso e non altro.
Certamente il Cane è in zona limitrofa, e se ha
una certa confidenza con gli attori, per non rimanere
offeso, anche solo occasionalmente e non per volontà
o ridirezione degli intenti, ecco che mostra l’aspetto
più intoccabile fra gli intoccabili ‘’l’essere
cucciolo’’ … nessun Animale provoca
danni ad un piccolo, soprattutto se è della sua
stessa specie … solo l’uomo è in grado
di mostrare avversità verso un cucciolo, che sia
questo un con specifico o un cucciolino di altra specie!
Se il terzo soggetto, invece si mostra in maniera decisa,
si mette in mezzo per riportare l’ordine solo se
i litiganti appartengono al suo Branco e lui ha un ruolo
importante in esso, ma è un’imposizione non
un invito pacifico!
Se questo accade fra il nostro Cane e noi, eliminiamo
le parole geloso e protettivo dal nostro vocabolario,
analizziamo bene il suo atteggiamento, e agiamo di conseguenza.
Concludendo:
I miei Saarloos:18 dicembre 2014
Eowyn e la piccola Ekra sono andate con Paolo a fare i
controlli del sangue in clinica.
Ogni volta che le tre femmine devono riunirsi è
sempre un problema.
La piccola Ekra, a seconda di quello che si dicono le
due grandi, si comporta diversamente. Se Arowen mantiene
il punto della situazione su Eowyn, la piccola fa il cucciolo
mettendosi in mezzo (teme le reazioni di Arowen su lei
come ipotetica avversaria), se invece Eowyn tenta di dire
la sua, Ekra con tutta la sua determinazione si mette
in mezzo e spalleggia Eowyn (potenzialmente ha un carattere
molto forte, fortunatamente Madre Natura l’ha fatta
piccola e quindi è poco pericolosa!)… a quel
punto sono io che subentro con fare deciso ma mai nervoso
a spegner gli animi che si stanno scaldando e anche Faal
e Real si fanno avanti … Faal e Real però
arrivano in maniera fanciullesca e si strofinano sulle
mie gambe come fossero due Gatti!
Sono comportamenti di convenienza e non di pacificazione
e se avvengono è solo perché la situazione
non è ancora drastica, altrimenti o spalleggerebbero
per acquistare punti nel Branco o se ne starebbero ben
lontani per non riportare ferite inutili!
***
Le mie Saarloos: 22 dicembre 2014
Siamo nel giardino grande. Dopo aver fatto una bella passeggiata,
ci attardiamo ancora qualche minuto in quel lato di mondo
incontaminato. Faal e i Rossi stanno per i fati propri,
Eowyn è poco distante da Paolo e me, Arowen a metà
della discesa degli ulivi (4, 5 metri dalla Sorella).
Eowyn si mette a terra e punta Arowen; Arowen la guarda;
mette il naso a terra e annusando il terreno sembra però
che stia annusando l’arti; piano, con movimenti
lenti si dirige verso la Sorella; sbadiglia; si bagna
la punta del naso con la lingua; arriva ad un tiro da
Eowyn; Eowyn socchiude appena le palpebre in modo che
i suoi occhi sembrino più sottili; Arowen sposta
appena il suo muso lateralmente a quello di Eowyn; Eowyn
attacca; Arowen ruggisce ed Eowyn scappa via.
Beh i segnali c’erano tutti, ma davvero non si
può dire che c’è stata pacificazione,
né quelli di Arowen, erano per così dire,
benevoli come li può intendere un sapiens.
Arowen, la leader, vedendo Eowyn in quell’atteggiamento,
le ha detto dall’inizio alla fine ‘’non
farlo’’ – ‘’non partirmi
addosso che non te lo puoi permettere’’, e
lo ha detto usando quei segnali tanto decantati. Quei
segnali, non dicono facciamo pace, non esortano con la
positività ad interrompere le azioni, dicono in
maniera chiara e determinata ‘’smettila, la
stai facendo fuori dal vaso!’’
Annusando per terra, non annusava il terreno ma prendeva
l’emanazione dell’odore che stava arrivando
dalla Sorella, e prendeva sicurezza da un comportamento
che è il primo ad attivarsi dalla nascita; sbadigliando
Arowen ha incamerata ossigeno, come capita a noi quando
contiamo fino a tre respirando intensamente per non perdere
la pazienza (per mantenere una condotta equilibrata);
lo sbadiglio è stato chiamato dall’organismo
per necessità e non per volontà dimostrativa;
il muoversi in maniera lenta della Regina, ha detto alla
Sfidante, ti do il tempo di rientrare nei ranghi, guardami
bene in tutta la mia possanza e ripensaci; leccandosi
il naso ha mostrato l’appetibilità del morso;
scostando appena il muso dalla linea centrale fra lei
e Eowyn, le ha detto ‘’vengo a pulirti l’orecchio
e a metterti il mio odore sulla guancia’’;
Eowyn ha risposto ‘’attaccati!’’
…
Fra loro ci sono spesso dei chiarimenti che ribadiscono
i ruoli e li fortificano, accrescendo il gran legame che
esiste fra le due … tutti i colloqui che avvengono
fra le Saarloos, sono sempre sotto forma equilibrata e
chiara, e difatti, dopo 8 anni di vita in comune e il
subentro degli elementi nel loro Branco, le gerarchie
sono rimaste immutate.
Ho voluto riportare questi momenti della loro vita, per
mostrare l’illogicità del concetto di pacificazione
in Animali che non siano persone, e per far capire che
i segnali messi in atto nel voler interrompere un’azione
che potrebbe degenerare, non dicono pacificamente ‘’dai
su non litighiamo’’ ma dicono chiaramente
‘’ non ti permettere di comportarti in questo
modo’’. Non è una domanda, è
un’imposizione!
Diversamente accade nei rituali di gioco, totalmente diversi
dai segnali di calma.
Ma attenzione, anche gli inviti al gioco non sono da ritenersi
atti di pacificazione ma semplicemente atti di svago.