Tratto dal libro "Similitudini tra Cani e Lupi" di Barbara Tullio e Paolo Caldora - La Pacificazione

 

La Pacificazione – un contratto che spegne la discordia fra due o più soggetti in contrasto fra loro (concordato di pace fra due popoli). Pace – lo stato in cui vivono i popoli che non hanno guerra; la calma dell’anima e la serenità eterna; la dimensione di assoluta concordia che non prevede l’offesa del prossimo.

Leggendo le frasi riportate, è possibile conciliare i significati con le azioni di un Animale diverso dall’uomo, ma se si riflette con un attimo di apertura mentale a ciò che è insito in quelle parole, ci si accorge quanto esse siano legate ad un concetto letteralmente umano, ossia vissuto in maniera totalitaria dall’essere umano, e di come un Animale possa concepire la cosa solo da un punto di vista dettato dalla sopravvivenza del quotidiano.

Da che abbiamo cominciato ad elaborare concetti un pochino più sofisticati del ‘’ho fame, ho sonno, ho mal di pancia’’ e ad avere rapporti con il mondo circostante (socialità), i nostri genitori, ci hanno insegnato il piacere del vivere in pace con il prossimo, il disequilibrio dettato dal volere troppo, la sensibilità di capire cosa possa significare del bene e del male, del fare del bene e del male, del riceverlo; ci hanno insegnato, in poche parole, il rispetto per il prossimo e la bellezza del vivere in pace.
Purtroppo non è sempre facile andare d’accordo, perché non tutti gli esseri umani sanno apprezzare il giusto; sono molte, infatti, le persone che vogliono di più, e lo vogliono anche a discapito di doverlo togliere a qualcun altro rubandolo di sottecchi o deliberatamente; ma il volere di più non è il solo spunto per mancare di rispetto al prossimo, lo è anche il non assumere un comportamento socialmente equilibrato, litigare.
Che nel mondo si discuta, non c’è dubbio, e anche che le discussioni, se fatte in un certo modo, portano a crescite positive è cosa nota. Non sempre però, le persone chiariscono i propri concetti in maniera equilibrata e si finisce a volte per assumere comportamenti esageratamente negativi l’uno verso l’altro e, se non intervenisse la ragione o un terzo individuo a pacificare, è possibile che degenerino in qualcosa di più grave di un semplice battibecco.

Negli anni ‘80, la signora Turid Rugaas, fece uno studio approfondito sui modelli di pacificazione dei Cani, elencando modalità e impieghi dei segnali di calma – calming signals – che essi mandano a persone e Animali per comunicare il non desiderio ad entrare in conflitto, il non essere intenzionato a nuocere e, quando occorre, a riportare la tranquillità fra chi si ostina a mantenere un atteggiamento pericolosamente conflittuale. E in ultimo, non per importanza ma per semplice problematica di scrittura che necessita un susseguirsi di parole, annotò anche che un Cane utilizza i segnali calmanti pure per rassicurare se stesso in occasioni da lui ritenute stressanti (odori, rumori, stimoli visivi che gli procurano disagi).

Quali sono questi segnali?

Eccoli:
Girare la testa
Voltarsi di lato e di spalle
Sedersi
Leccarsi il naso
Socchiudere gli occhi
Battere le palpebre
Sbadigliare
Muoversi molto lentamente
Annusare
Curvare
Mettersi in mezzo (fra due soggetti ostili fra loro)

Sono in grado di proporre i segnali calmanti, anche i cuccioli, e possono essere espressi pure nel primo giorno di vita.

Quel che dobbiamo considerare nell’osservazione dei segnali comunicativi del Cane è: perché si attivano e su che base.
Che il Cane non desideri entrare in conflitto con qualcuno, suo simile o no, e che non voglia rimanere ferito in un conflitto, è di facile comprensione e sappiamo bene da cosa questa linea di pensiero è attivata – istinto di conservazione – ma cosa significano realmente quei segnali, non a tutti gli esseri umani è noto.

L’uomo tende ad interpretare tutto ciò che vede, seguendo la sua logica e la sua capacità comprensiva, sottovalutando alcuni aspetti delle cose che osserva e sopravvalutandone altri.
La sua grande pecca è infatti quella di dare un significato a tutto ciò che vede seguendo la sua modalità di intendere e non quella dell’Animale che sta osservando.

Quelli che vengono elencati come segnali calmanti o di pacificazione, sono in realtà delle forme espressive che comunicano una tensione o uno stato d’animo, positivo o negativo, e le azioni conseguenti ad esso sono dettate da una memoria esperienziale ed educativa che nulla ha a che fare con evoluti presupposti di una specie diversa, che non ha la stessa semplicità sociale e concettualità di pensiero di Animali meno evoluti.

I comportamenti elencati, non sono privi di fondamento, solo non vanno interpretati come viene consigliato, perché depistano la visione, travisando origini ed effetti.

Analizziamo ora il concetto dal punto di vista del Cane e analizziamo i comportamenti elencati.

Innanzi tutto facciamo chiarezza sul fatto che il concetto di rispetto per il sociale, in un Cane, è un po’ diverso dal nostro, vuoi anche solo perché il sociale per un Animale diverso dall’uomo, è racchiuso nella 4 mura della Famiglia, non intendendo con questo che il nostro Cane non abbia piacere ad incontrare un amichetto, ma che per lui, tutto ruota attorno al suo Branco, esattamente come è per il suo progenitore ‘’Mister Lupo’’ (leggi ‘’La socialità’’).
Il rispetto è quindi circoscritto, per il Cane, all’interno della Famiglia. Ed è infatti in Famiglia che egli si esprime in maniera molto naturale (logicamente parto dal presupposto che il Cane viva in una famiglia socialmente equilibrata sia nei rapporti che nell’educazione).
Mamma Cane insegna ai piccoli il comportamento fin dai primissimi giorni di vita, pulendoli (bocca, orecchie, schiena, pancino, genitali e sederino) e assistendoli in maniera accurata e ferma. I piccoli ben si lasciano accudire, e fra un bacio e una musatina, apprendono le prime regole di vita. Mano a mano che il tempo passa, essi continuano a crescere ricevendo dalla Genitrice, adeguati insegnamenti educativi che una volta adulti procureranno loro un degno biglietto di presentazione.

Ricordiamo sempre però, che i comportamenti assunti dagli Animali per affrontare il sociale, sono molti diversi nella motivazione da quelli degli esseri umani, visto che un Animale diverso dal sapiens, non è in grado di concepire molti disegni della ‘’specie evoluta’’ e fra questi, quello della Pace nel Mondo! … un Animale come il Cane, impara dalla Mamma e dal suo Branco d’origine atteggiamenti che gli permettono di non rimanere ferito in alcune circostanze disagevoli e gli permettono di vivere un’esistenza senza o quantomeno con scarsi, conflitti corporali, per tutto il tempo che gli verrà concesso di vivere, ma non impara l’evoluzione del ‘’litigare porta a problematiche per la sopravvivenza’’ trasformandola in ‘’facciamo pace’’ o ‘’fate pace’’. È proprio il concetto di pace che non sa. Per lui c’è equilibrio e disequilibrio, positivo e negativo, non altro.

Rileggiamo attentamente queste parole riportate all’inizio dello scritto ‘’… i nostri genitori, ci hanno insegnato il piacere del vivere in pace con il prossimo, il disequilibrio dettato dal volere troppo, la sensibilità di capire cosa possa significare del bene e del male, del fare del bene e del male, del riceverlo; ci hanno insegnato, in poche parole, il rispetto per il prossimo e la bellezza del vivere in pace.’’
Per far si che ciò sia possibile, ogni qualvolta ci troviamo di fronte ad un scompenso conflittuale, abbiamo la coscienza e la conoscenza di capire a cosa può portare l’alterazione non solo nel senso di danno fisico, oltre a sapere come porre fine alla cosa permettendo anche al prossimo, con una sana persuasione, di ragionare sulla sciocchezza dell’operato!

Ciò che differisce nella visione della questione fra noi e un Animale diverso da noi è la ‘’prospettiva’’ che noi abbiamo e loro no.
Quando un Cane mette in atto i segnali elencati alcune righe fa, mette in luce un egoistico istinto di sopravvivenza.
Da non interpretare questo in un comportamento volto a salvare solo la propria pelle, ma come un qualcosa che induce ad agire per mantenere un equilibrio senza il quale la sopravvivenza è labile.

Se parliamo di atteggiamenti ipoteticamente pacificatori, messi assunti nell’ambito del proprio Branco, questi non sono altro che l’espressione di una forma di rispetto e di docilità che nulla hanno a che vedere con ‘’la Pace nel Mondo’’ o del quartiere o del parchetto.

Per quanto riguarda il cucciolo appena nato poi, vorrei precisare che, se ci si riferisce al girare il capo, allo sbadiglio o al non procedere in linea retta ma operando con delle curve … beh, cari lettori, sappiate che il piccolo gira il capo per seguire l’emanazione odorosa proveniente dalla Mamma, lo sbadiglio è un atteggiamento involontario che enuncia una carenza fisica di ossigenazione, e solo l’uomo, però non davvero a quell’età, è in grado di provocarlo volontariamente o di scimmiottarlo; e il procedere non in linea retta è un andamento normale visto che il piccolo non ha coscienza della cassa parto (dello spazio e del luogo), non vede e non sente.

Vediamo ora di riconoscere gli insegnamenti dell’Amico Cane e il loro reale significato pur prendendo ad esempio quelli elencanti dalla signora Turid e da tutti coloro che hanno sposato la teoria senza approfondirla.

- Girare la testa:
due Cani si incontrano, uno dei due gira la testa. Sta pacificando!

No! … sta dicendo ‘’non esisti’’ oppure ‘’non esisto’’ oppure ‘’esitiamo, ma non ho intenzione di sapere chi sei’’ oppure ‘’non mi serve di guardarti per sapere chi sei’’ … qualunque sia il vero pensiero del Cane che ‘’gira la testa’’ uno e uno soltanto è il significato, e cioè quello di non voler interagire; che sia per il momento non idoneo, che sia per un fattore di insicurezza, che sia per una forma di non considerazione, la cosa non cambia, il Cane che gira la testa dice ‘’non voglio conoscerti’’ o ‘’ non posso conoscerti’’; la pacificazione – il voler mettere pace (pace per cosa che non esiste conflitto!!!) – non ha alcun significato per il Cane, tanto meno in questo frangente!

- Voltarsi di lato e di spalle:
stesso discorso di cui sopra.
Solitamente viene messo in atto durante il gioco per parare una bordata o per dare una spallata invitante, sfidando il compagno a farsi rincorrere.
Un Cane che mostra il fianco, può anche dire a chi si sta avvicinando ‘’mi giro, non ti affronto in figura piena’’, ma non sta dicendo facciamo pace, semmai ‘’non ti sfido’’ o ‘’non accolgo la tua sfida’’ o ‘’mi paro per ammortizzare la tua rincorsa verso di me’’ se l’altro arriva in maniera veloce; oppure vuol dire ‘’ non sei nessuno, non ti calcolo, speronami pure, non mi fai niente in quanto non esisti’’ … dal punto di vista della logica possiamo interpretare l’atto, come un comportamento per non farsi male o farsi poco male, o come uno sbeffeggiare chi arriva (se un Cane fosse in grado di concepire l’ironia).
Avete presente due navi che si incontrano in Mare aperto? … se non vogliono entrare in collisione, variano la rotta quel tanto che basta; se sono in conflitto, e si affrontano muso a muso, è certo che entrambe si faranno male, perciò, se una si gira, può essere che tenti di invertire la rotta per fuggire, come può essere che, mostrando la fiancata, colga l’occasione per sferrare delle cannonate all’avversaria.
Da parte di un Cane, voltarsi completamente senza volersi allontanare, come segnale calmante, lo trovo assurdo, poiché chi lo fa non dice altro che ‘’baciami il culetto, please!’’, tradotto in linguaggio canino, annusa il mio odore!
A meno che non si intenda il voltarsi in senso di copertura delle parti vulnerabili tipo ‘’il collo’’, ma allora parliamo di sottomissione e non di pacificazione (che mi ripeto il Cane non sa neanche dove sta di casa il concetto).
Abbiamo quindi una manifestazione di ‘’neanche ti calcolo, senti chi sono’’ e ‘’ non ti voglio calcolare, mi sono già sottomesso’’ … dove sta il concetto ‘’facciamo pace?’’ il conflitto non c’è!

- Sedersi:
il detto vuole ‘’ siediti e aspetta che ti passi’’.
Cos’è allora un invito ad emulare il detto? .. non saprei, tutto è possibile se è in campo umano!
Il seduto per un Cane ha un significato di ‘’attesa/attenzione’’. È una posizione di fermo che trasmette un’intenzione di stasi, ma non di resa o di piena tranquillità, altrimenti si metterebbe sdraiato; è una posizione assunta per capire cosa accade attorno; il soggetto che la mostra ci dice che ha un certo carattere, altrimenti sarebbe rimasto in piedi (posizione più facile per una eventuale fuga); se alla posizione di seduto, il Cane aggiungesse, al sopraggiungere del soggetto con cui sta dialogando, una alzata di mano, il Cane in questione metterebbe in atto una postura infantile ‘’che non vuol dire !pacifichiamo!’’ ma sono un cucciolo che ha bisogno di latte. Mostra quindi la sua inferiorità e il bisogno di cure.
Oh! Ma forse chi crede in questo segnale come un complesso segnale di pacificazione, non sa che spesso i cuccioli, anche se oramai grandicelli, che hanno la fortuna di vivere ancora con la Mamma, si mettono sotto di lei seduti con una zampina in alto a premere sulla mammella per avere più latte (lo fanno anche appena nati il gesto della zampina , e forse per questo, pacificano con la tettarella?!)
E seduto si mette il Cane davanti alla persona per ottenere un biscottino.
Il seduto poi, è anche una posizione che assume il Cane da utilità e difesa, davanti al figurante dopo aver eseguito il lascia dal morso della manica… vuol dire forse che sta pacificando col figurante? … No! Sta aspettando che si muova di nuovo per morderlo!

- Leccarsi il naso:
chiaro segno di appetibilità, ugualmente al nostro quando ci lecchiamo tutte le labbra godendo in anticipo di qualcosa che stuzzica di molto i nostri desideri mangerecci. Ma a volte è anche un pregustare qualcosa che scatena in noi astio o desiderio di vendetta.
Nel cane, se scaturito da positività, è un atteggiamento che viene mostrato quando qualcosa piace: essere carezzato, essere spazzolato, ricevere della particolari attenzioni.
Se il Cane però nel leccarsi, fa uscire solo una puntina della lingua, o anche velocemente arriva fin su al naso, questo segnale mostra l’esatto opposto, ossia è un avvertimento a non indurre nell’azione poiché lo scontro può essere prossimo.
In entrambi i casi viene mostrata appetibilità, nel primo caso è espressa in maniera positiva, nel secondo no.

In nessuna delle due manifestazioni, troviamo motivo di pacificazione!

L’assurdità nell’assurdo della questione è che: gli esempi riportati sulla positività dell’espressione è, dai tecnici che sposano i segnali calmanti, interpretato come un ‘’viviamo in pace’’ meglio tradotto come un ‘’pacifichiamo’’ … quando il mostrare più o meno tutta la lingua, è un dire ‘’mi piace da matti quello che mi stai facendo’’oppure ‘’ se non te ne vai o ti metti giù quieto, ti mordo’’.
E per finire, sempre inerente al discorso ‘’leccarsi la lingua’’, viene riportato che il Cane nero, lo fa più degli altri perché la lingua rosa spicca su di lui, è in contrasto ben visibile, con il nero del mantello!!! – quest’ultima osservazione, secondo me, dovrebbe aggiungere una ulteriore nota di ‘’emerita sciocchezza’’ sulla questione segnali calmanti, pacificazione e capacità conoscitive astratte, del Cane – non si può pensare che un Cane conosca il colore del suo mantello e che la lingua rosa sia il suo segnalino preferenziale!

- Socchiudere gli occhi:
Pacificare mostrando un segnale non ostile, non diretto.
Ossia?
Non lo so! Bisognerebbe chiedere a loro, visto che non danno altra spiegazione oltre a quella citata.

La realtà dei fatti: si socchiudono gli occhi quando si ha sonno, quando si sta godendo di qualcosa, quando ci si vuole rilassare o quando si vuole mettere a fuoco meglio un’immagine. È vero che non è un atteggiamento ostile, e non è vero che è espresso in maniera scientemente mirata a qualcuno ... cioè, può esserlo come no, può essere che non dica nulla come può essere che dica molto. È un modo di dire ‘’sono rilassato’’, il che vuol dire ‘’ non sono ostile’’ ma non vuol dire ‘’pacifichiamo’’; è anche un modo per indagare su ‘’chi sei?’’ (mettere a fuoco un’immagine – studiare un’immagine) … non c’entra niente la pacificazione niente di niente! … è normale che chi vede un Cane in simile atteggiamento non è invogliato a litigare, ma come ho già detto più volte in precedenza, se non c’è guerra, non ci può essere pacificazione … ‘’guerra e pace’’ un tomo di Tolstoj se non erro … chissà forse un giorno si prenderà in esame per ampliare il concetto di pacificazione nel Cane.

‘’non disturbare il Can che dorme’’
potrei aggiungere anche
‘’non disturbare il Can che se ne sta quieto da una parte a farsi i fatti suoi’’
Soprattutto se non lo conosci o non ha un buon rapporto con te, se è diffidente per natura, se …

- Battere le palpebre:
si invia ad un soggetto un po’ nervosetto, per non mostrare uno sguardo minaccioso!

Lo sguardo minaccioso lo fa l’intenzione. Lo sbattere le palpebre è un atteggiamento civettuolo dell’essere umano , in questo caso ‘’volontario’’, se invece non è volontario, è un atteggiamento di stress.
Non ha fattore camomilliaco se non negli esseri umani che abboccano agli occhioni farfallini di una fanciulla, e tanto meno lo ha se emesso in un momento di disagio.

- Sbadigliare:
non viene riconosciuto come un segnale involontario quale è nella realtà e non viene riconosciuto come un atteggiamento di noia o di sonno, ma esclusivamente come il re dei segnali calmanti.

In realtà lo sbadiglio è una richiesta inviata dall’organismo per incamerare più ossigeno; il corpo, per una ragione ‘’x’’, necessita di ossigeno e così si organizza per far si che questo (l’ossigeno) posa essere fornito. Né più né meno!!!

Interessanti queste frasi che identificano lo sbadiglio
– ‘’ Il corpo ordina più ossigeno e noi spalanchiamo la bocca e facciamo un gran bel respiro, se non è sufficiente sbadiglieremo ancora.’’ – ‘’ Attraverso lo sbadiglio inghiottiamo una grande quantità di aria in un solo colpo, apportando ossigeno al sangue e stimolando l’attività delle nostre cellule, così da produrre energia da usare come carburante, per compensare una carenza energetica.’’ – lo sbadiglio è anche – ‘’Lo sbadiglio, simulazione di un atto aggressivo, è un modo per scaricare tensione e permettere al corpo di rilassarsi.’’ – ‘’ Non è raro vedere un ghepardo sbadigliare prima di partire all'attacco della preda, quasi fosse un modo per incamerare l'ossigeno necessario all'imminente e violento sforzo fisico; l'ippopotamo compie questo gesto in segno di minaccia, come se volesse intimidire l'avversario mostrando la possente dentatura’’.

Detto ciò, cosa c’è di pacificatorio in uno sbadiglio, quando esso stesso, oltre ad un bisogno del copro, può essere un segnale di aggressività?

- Muoversi molto lentamente:
che i movimenti lenti e sinuosi non siano ostili è cosa risaputa da tempo, così come lo è il fatto che un movimento veloce o di scatto, non dica davvero che la persona o l’Animale che lo attua è tranquilla/o., anche se un movimento rapido può essere una fase di un invito al gioco, solitamente però giochi di tal genere vogliono esortare ‘l’altro’ a rincorre, per cui non è davvero un gioco, per così dire ‘’da tavolo!’’.
Tornando ai movimenti lenti e sinuosi come messaggio di serenità, non devono essere messi in forma diversa da una serena, altrimenti il messaggio trasmesso è tutt’altro che amichevole.
Muoversi lentamente dice ‘’ti sto studiando, mentre tu studi me’’, ‘’mi muovo piano così non scappi’’, il che può essere che porti ad un finale positivo come l’esatto opposto, per cui anche in questa circostanza non si può dire ‘’è un segnale calmante’’ o ‘’ il soggetto (i soggetti) stanno pacificando’’ . No! Si stanno studiando!
Ricordiamo per un attimo le fasi della predazione, quelle che precedono l’arte della rincorsa della preda: i movimenti del predatore sono lenti e sinuosi ma le sue intenzioni no.

- Annusare:
con questo atteggiamento si identifica il Cane che, vivendo un disagio, fa una cosa diversa per non dare importanza a quella che lo disturba, nell’attesa che si chiarisca la situazione.

Non vorrei che si intendesse però ‘’il Cane fa finta di …’’ perché la concezione del fingere, nel Cane è quanto mai assurda (assumere comportamenti che portano il soggetto che compie la finzione a vivere nell’immaginario di una situazione parallela che non incontra quella che provoca disagio ma certamente la tiene d’occhio’’).
Il senso dell’olfatto è il primo ad attivarsi, per cui ogni qualvolta il Cane cerca una conferma, come prima cosa, usa il naso.

- Curvare:
il soggetto che affronta una cosa aggirandola (non procedendo in linea retta), dice a chi ascolta o guarda, di non essere tanto sicuro della situazione. Viene interpretato come un non voler essere offensivo nei riguardi del soggetto o di ciò a cui comunque è inviato il tal segnale.
Che sia un modo di non voler affrontare direttamente la situazione è un dato di fatto, anche in Natura è possibile notare questo atteggiamento in varie circostanze, ma che sia un invito pacificatorio … beh ce ne passa … anche perché la stessa caccia inizia con un accerchiamento!
Il girare o curvare se preferite, è solo la dimostrazione di non voler affrontare direttamente la circostanza, di volerla studiare e dare il tempo all’avversario o interloquente di studiare a sua volta. Ma il tutto non nasce da uno stato di tranquillità e non è tranquillità infatti quella che viene sprigionata, anche se i soggetti non si dirigono l’uno verso l’altro in maniera diretta (diretta non vuol dire per forza ‘’spavalda e offensiva’’, si può essere diretti perché si è sicuri e perciò infondere sicurezza).

- Mettersi in mezzo:
è stato notato che quando ci sono degli alterazioni umorali fra due persone o due Cani, ecco che un terzo personaggio si mette in mezzo per esortare la pacificazione. Egli può mostrar il suo intento sia in maniera fanciullesca che in maniera decisa.

Dunque, qui la questione è particolare da spiegare perché bisogna parlare di un lato del nostro amato Compagno che non accettiamo: la forma approfittatrice del suo volerci bene!
Un Cane che si mette in mezzo fra due soggetti nervosi in maniera fanciullesca, lo fa per se stesso e non altro. Certamente il Cane è in zona limitrofa, e se ha una certa confidenza con gli attori, per non rimanere offeso, anche solo occasionalmente e non per volontà o ridirezione degli intenti, ecco che mostra l’aspetto più intoccabile fra gli intoccabili ‘’l’essere cucciolo’’ … nessun Animale provoca danni ad un piccolo, soprattutto se è della sua stessa specie … solo l’uomo è in grado di mostrare avversità verso un cucciolo, che sia questo un con specifico o un cucciolino di altra specie!
Se il terzo soggetto, invece si mostra in maniera decisa, si mette in mezzo per riportare l’ordine solo se i litiganti appartengono al suo Branco e lui ha un ruolo importante in esso, ma è un’imposizione non un invito pacifico!

Se questo accade fra il nostro Cane e noi, eliminiamo le parole geloso e protettivo dal nostro vocabolario, analizziamo bene il suo atteggiamento, e agiamo di conseguenza.


Concludendo:

I miei Saarloos:18 dicembre 2014
Eowyn e la piccola Ekra sono andate con Paolo a fare i controlli del sangue in clinica.
Ogni volta che le tre femmine devono riunirsi è sempre un problema.
La piccola Ekra, a seconda di quello che si dicono le due grandi, si comporta diversamente. Se Arowen mantiene il punto della situazione su Eowyn, la piccola fa il cucciolo mettendosi in mezzo (teme le reazioni di Arowen su lei come ipotetica avversaria), se invece Eowyn tenta di dire la sua, Ekra con tutta la sua determinazione si mette in mezzo e spalleggia Eowyn (potenzialmente ha un carattere molto forte, fortunatamente Madre Natura l’ha fatta piccola e quindi è poco pericolosa!)… a quel punto sono io che subentro con fare deciso ma mai nervoso a spegner gli animi che si stanno scaldando e anche Faal e Real si fanno avanti … Faal e Real però arrivano in maniera fanciullesca e si strofinano sulle mie gambe come fossero due Gatti!

Sono comportamenti di convenienza e non di pacificazione e se avvengono è solo perché la situazione non è ancora drastica, altrimenti o spalleggerebbero per acquistare punti nel Branco o se ne starebbero ben lontani per non riportare ferite inutili!

***

Le mie Saarloos: 22 dicembre 2014
Siamo nel giardino grande. Dopo aver fatto una bella passeggiata, ci attardiamo ancora qualche minuto in quel lato di mondo incontaminato. Faal e i Rossi stanno per i fati propri, Eowyn è poco distante da Paolo e me, Arowen a metà della discesa degli ulivi (4, 5 metri dalla Sorella). Eowyn si mette a terra e punta Arowen; Arowen la guarda; mette il naso a terra e annusando il terreno sembra però che stia annusando l’arti; piano, con movimenti lenti si dirige verso la Sorella; sbadiglia; si bagna la punta del naso con la lingua; arriva ad un tiro da Eowyn; Eowyn socchiude appena le palpebre in modo che i suoi occhi sembrino più sottili; Arowen sposta appena il suo muso lateralmente a quello di Eowyn; Eowyn attacca; Arowen ruggisce ed Eowyn scappa via.

Beh i segnali c’erano tutti, ma davvero non si può dire che c’è stata pacificazione, né quelli di Arowen, erano per così dire, benevoli come li può intendere un sapiens.
Arowen, la leader, vedendo Eowyn in quell’atteggiamento, le ha detto dall’inizio alla fine ‘’non farlo’’ – ‘’non partirmi addosso che non te lo puoi permettere’’, e lo ha detto usando quei segnali tanto decantati. Quei segnali, non dicono facciamo pace, non esortano con la positività ad interrompere le azioni, dicono in maniera chiara e determinata ‘’smettila, la stai facendo fuori dal vaso!’’
Annusando per terra, non annusava il terreno ma prendeva l’emanazione dell’odore che stava arrivando dalla Sorella, e prendeva sicurezza da un comportamento che è il primo ad attivarsi dalla nascita; sbadigliando Arowen ha incamerata ossigeno, come capita a noi quando contiamo fino a tre respirando intensamente per non perdere la pazienza (per mantenere una condotta equilibrata); lo sbadiglio è stato chiamato dall’organismo per necessità e non per volontà dimostrativa; il muoversi in maniera lenta della Regina, ha detto alla Sfidante, ti do il tempo di rientrare nei ranghi, guardami bene in tutta la mia possanza e ripensaci; leccandosi il naso ha mostrato l’appetibilità del morso; scostando appena il muso dalla linea centrale fra lei e Eowyn, le ha detto ‘’vengo a pulirti l’orecchio e a metterti il mio odore sulla guancia’’; Eowyn ha risposto ‘’attaccati!’’ …
Fra loro ci sono spesso dei chiarimenti che ribadiscono i ruoli e li fortificano, accrescendo il gran legame che esiste fra le due … tutti i colloqui che avvengono fra le Saarloos, sono sempre sotto forma equilibrata e chiara, e difatti, dopo 8 anni di vita in comune e il subentro degli elementi nel loro Branco, le gerarchie sono rimaste immutate.

Ho voluto riportare questi momenti della loro vita, per mostrare l’illogicità del concetto di pacificazione in Animali che non siano persone, e per far capire che i segnali messi in atto nel voler interrompere un’azione che potrebbe degenerare, non dicono pacificamente ‘’dai su non litighiamo’’ ma dicono chiaramente ‘’ non ti permettere di comportarti in questo modo’’. Non è una domanda, è un’imposizione!
Diversamente accade nei rituali di gioco, totalmente diversi dai segnali di calma.
Ma attenzione, anche gli inviti al gioco non sono da ritenersi atti di pacificazione ma semplicemente atti di svago.

 

 

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