La differenza fra: addestramento e condizionamento sta
nella motivazione che un cane ha nell’eseguire un
comando.
Cos’è un comando?
È un ordinamento delle cose. È una disposizione
data o eseguita per il mantenimento dell’ordine.
E l’educazione?
È il saper vivere gli uni accanto agli altri senza
invadere gli spazi degli uni o degli altri. È l’insieme
degli insegnamenti che si impartiscono agli alunni, ai figli,
ai componenti della comunità, per formarne la personalità,
svilupparne e affinarne le doti caratteriali. È la
conoscenza del proprio ruolo all’interno del branco.
L’essere educati comporta la conduzione di una vita
armonica. Senza l’educazione non può esserci
addestramento. L’addestramento non è l’insegnamento
dell’educazione familiare, ma l’affinamento
dell’insegnamento dell’educazione comunicativa.
Se il soggetto non è educato socialmente, non è
a conoscenza della correttezza, base della vita con il prossimo,
e nello specifico, non è capace di comunicare in
maniera corretta e rispettosa con chi ha di fronte.
Noi esseri umani, prima di iniziare la scuola, riceviamo
dai nostri genitori, l’educazione corretta che ci
permette di relazionarci con chi è all’interno
della famiglia e, un domani, con chi troveremo al di fuori
della nostra porta di casa.
Una volta usciti dall’uscio, se sapremo comportarci
in maniera equilibrata non avremo problemi a collocarci
nella piccola società scolastica; avendo conosciuto
il rispetto per le persone più grandi, il saper ascoltare
chi è in grado di provvedere a noi, accetteremo di
buon grado gli insegnamenti del maestro.
Rapportando il tutto alla vita di un cane, potremo dire
che la nostra mamma e il nostro papà sono gli educatori
del cucciolo così come lo sono stati per noi, e l’addestramento
è ciò che imparerà il cucciolo ormai
cresciutello, nella scuola.
Inutile sottolineare che l’uomo e il cane non sono
uguali, ma se non li guardiamo solo dal punto di vista fisico,
e non affianchiamo i nostri livelli evolutivi, potremo scoprire
che, invece, tanto di quel che è naturale e istintivo,
ci accomuna.
Il cane è un animale sociale, vive in branco e ne
accetta le leggi.
L’uomo è un animale sociale, vive in branco
e ne accetta le leggi. (Con qualche eccezione!)
Cosa differenzia il cane dall’uomo?... la semplicità
e la coerenza.
Il cane viene educato dalla famiglia a cui appartiene e
accetta ogni tipo di insegnamento. Se l’uomo offrirà
lui un’educazione senza l’uso del condizionale,
il cane crescerà equilibrato, come se l’avessero
educato i suoi veri genitori, e avrà bisogno di una
scuola di addestramento, successiva alla sua educazione
domestica, solo per imparare, con i suoi familiari, ‘il
di più’.
Cos’è ‘il di più’?
È la magia di saper parlare con lui nella sua stessa
lingua; è il capire i messaggi che il cane ci invia;
è l’imparare a decodificare il codice antico.
La differenza fra l’addestramento e il condizionamento
è proprio qui.
L’addestramento avviene tramite la comunicazione naturale,
il condizionamento tramite l’uso di un metodo.
L’addestramento porta alla comprensione dei perché,
il condizionamento porta alla conoscenza della guida di
un burattino.
Tramite l’addestramento è possibile parlare
la stessa lingua, tramite il condizionamento è possibile
comunicare attraverso delle meccanizzazioni.
Una persona ordinata secondo i criteri dell’addestramento,
può aiutare un familiare nell’educazione di
base. Spiegando e dimostrando, rapportando al naturale i
comportamenti del cane, riuscirà a far rendere stabile
un equilibrio nel piccolo branco.
Una persona sposata alle metodologie, al contrario, non
sapendo uscire dal bozzolo della regola, non potrà
che insegnare degli esercizi circensi.
La facilità nella realizzazione del compito di educare
il proprio cane, e di addestrarlo in seguito, sta nel riuscire
a comportarsi con lui, sempre in maniera lineare e semplice,
senza pensare a stralunatezze psicologiche proprie dell’essere
umano (stralunatezze che poi vanno complicandosi nel momento
in cui raggiunge una certa età). Se ci facciamo caso,
possiamo notare che la maggior parte dei bambini cresciuti
con metodologie psico-educative, presentano patologie psicologiche,
al contrario di quelli cresciuti nell’armonia di una
famiglia semplicemente naturale.
Potremmo trarre dei meravigliosi vantaggi sociali osservando
la crescita educativa di un branco naturale.
Quel che di stupendo esiste nella natura è che tutto
avviene senza esagerazione di intendimenti e scopi, tutto
avviene solo ed esclusivamente per il benessere comune.
Se per l’essere umano – animale capace di ragionare
per astrazione – è negativa un’educazione
psico-metodologica, perché dovrebbe essere positiva
per un cane, animale incapace di vedere oltre la punta del
naso?
So che non è facile capire, riconoscere, decifrare
le grandi parole degli strateghi, ma non sarà più
facile educare i propri piccoli seguendo i loro consigli…
scoprite dentro voi stessi la vostra parte più vera,
fatela emergere e forse tante brutte cose cambieranno.