Addestramento…condizionamento…educazione… che gran confusione!

La differenza fra: addestramento e condizionamento sta nella motivazione che un cane ha nell’eseguire un comando.
Cos’è un comando?
È un ordinamento delle cose. È una disposizione data o eseguita per il mantenimento dell’ordine.
E l’educazione?
È il saper vivere gli uni accanto agli altri senza invadere gli spazi degli uni o degli altri. È l’insieme degli insegnamenti che si impartiscono agli alunni, ai figli, ai componenti della comunità, per formarne la personalità, svilupparne e affinarne le doti caratteriali. È la conoscenza del proprio ruolo all’interno del branco.
L’essere educati comporta la conduzione di una vita armonica. Senza l’educazione non può esserci addestramento. L’addestramento non è l’insegnamento dell’educazione familiare, ma l’affinamento dell’insegnamento dell’educazione comunicativa. Se il soggetto non è educato socialmente, non è a conoscenza della correttezza, base della vita con il prossimo, e nello specifico, non è capace di comunicare in maniera corretta e rispettosa con chi ha di fronte.
Noi esseri umani, prima di iniziare la scuola, riceviamo dai nostri genitori, l’educazione corretta che ci permette di relazionarci con chi è all’interno della famiglia e, un domani, con chi troveremo al di fuori della nostra porta di casa.
Una volta usciti dall’uscio, se sapremo comportarci in maniera equilibrata non avremo problemi a collocarci nella piccola società scolastica; avendo conosciuto il rispetto per le persone più grandi, il saper ascoltare chi è in grado di provvedere a noi, accetteremo di buon grado gli insegnamenti del maestro.

Rapportando il tutto alla vita di un cane, potremo dire che la nostra mamma e il nostro papà sono gli educatori del cucciolo così come lo sono stati per noi, e l’addestramento è ciò che imparerà il cucciolo ormai cresciutello, nella scuola.

Inutile sottolineare che l’uomo e il cane non sono uguali, ma se non li guardiamo solo dal punto di vista fisico, e non affianchiamo i nostri livelli evolutivi, potremo scoprire che, invece, tanto di quel che è naturale e istintivo, ci accomuna.

Il cane è un animale sociale, vive in branco e ne accetta le leggi.
L’uomo è un animale sociale, vive in branco e ne accetta le leggi. (Con qualche eccezione!)
Cosa differenzia il cane dall’uomo?... la semplicità e la coerenza.
Il cane viene educato dalla famiglia a cui appartiene e accetta ogni tipo di insegnamento. Se l’uomo offrirà lui un’educazione senza l’uso del condizionale, il cane crescerà equilibrato, come se l’avessero educato i suoi veri genitori, e avrà bisogno di una scuola di addestramento, successiva alla sua educazione domestica, solo per imparare, con i suoi familiari, ‘il di più’.

Cos’è ‘il di più’?
È la magia di saper parlare con lui nella sua stessa lingua; è il capire i messaggi che il cane ci invia; è l’imparare a decodificare il codice antico.

La differenza fra l’addestramento e il condizionamento è proprio qui.
L’addestramento avviene tramite la comunicazione naturale, il condizionamento tramite l’uso di un metodo.
L’addestramento porta alla comprensione dei perché, il condizionamento porta alla conoscenza della guida di un burattino.
Tramite l’addestramento è possibile parlare la stessa lingua, tramite il condizionamento è possibile comunicare attraverso delle meccanizzazioni.
Una persona ordinata secondo i criteri dell’addestramento, può aiutare un familiare nell’educazione di base. Spiegando e dimostrando, rapportando al naturale i comportamenti del cane, riuscirà a far rendere stabile un equilibrio nel piccolo branco.
Una persona sposata alle metodologie, al contrario, non sapendo uscire dal bozzolo della regola, non potrà che insegnare degli esercizi circensi.

La facilità nella realizzazione del compito di educare il proprio cane, e di addestrarlo in seguito, sta nel riuscire a comportarsi con lui, sempre in maniera lineare e semplice, senza pensare a stralunatezze psicologiche proprie dell’essere umano (stralunatezze che poi vanno complicandosi nel momento in cui raggiunge una certa età). Se ci facciamo caso, possiamo notare che la maggior parte dei bambini cresciuti con metodologie psico-educative, presentano patologie psicologiche, al contrario di quelli cresciuti nell’armonia di una famiglia semplicemente naturale.
Potremmo trarre dei meravigliosi vantaggi sociali osservando la crescita educativa di un branco naturale.
Quel che di stupendo esiste nella natura è che tutto avviene senza esagerazione di intendimenti e scopi, tutto avviene solo ed esclusivamente per il benessere comune.

Se per l’essere umano – animale capace di ragionare per astrazione – è negativa un’educazione psico-metodologica, perché dovrebbe essere positiva per un cane, animale incapace di vedere oltre la punta del naso?

So che non è facile capire, riconoscere, decifrare le grandi parole degli strateghi, ma non sarà più facile educare i propri piccoli seguendo i loro consigli… scoprite dentro voi stessi la vostra parte più vera, fatela emergere e forse tante brutte cose cambieranno.

 

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