Un cane felice è quello
che ha un padrone accondiscendente.
…Ma che stai a di’!!!...
È questa una delle affermazioni più
stupide che abbia mai sentito.
Un padrone accondiscendente permette al suo cane ogni libertà.
Libertà. Mi piace la libertà.
Sono sempre stata a favore della libertà. La mia libertà
inizia dove finisce quella del mio prossimo, la libertà
del mio prossimo inizia dove finisce la mia. Non è
un giro di parole, ma un semplice pensiero che spiega come
ogni libertà abbia un inizio e una fine.
Se qualcuno, durante la mia crescita, non si fosse preso la
briga di spiegarmi il semplice concetto del rispetto per la
legge della sopravvivenza, oggi non sarei qui a filosofeggiare
sulla libertà.
Il mio papà e la mia mamma, mi hanno insegnato, tramite
l’educazione, a portar loro rispetto e, nel contempo,
a rispettare il mio prossimo. Con il loro amore, che non si
è mai trasformato in pietismo o in menefreghismo, mi
hanno insegnato quale era il mio posto di bambina, come accettare
i miei doveri e come godere della piccole gioie. Una volta
cresciuta, ho trovato molto utili quegli insegnamenti. Comportandomi
in maniera educata riesco a conferire con il mio prossimo
e a sopravvivere in questo mondo.
Se il cane venisse cresciuto dalla sua famiglia naturale,
è un’educazione come quella che ho avuto io,
che riceverebbe. Un’educazione che insegna qual è
il proprio posto nel branco.
L’equilibrio ci permette di saper riconoscere le nostre
debolezze e le nostre forze. Se non abbiamo ricevuto un’educazione
equilibrata, come potremmo imparare la stabilità psicologica?
Mi piace correre a perdifiato, urlare a squarciagola,
giocare ore e ore con i miei amici più cari…
ma se non conoscessi il limite del sentiero e non sapessi
che al di là della curva la strada finisce o qualcun
altro è in arrivo… come potrei salvarmi dal burrone
o dall’incidente con un altro essere vivente, incidente
nel quale è possibile lasciarci la vita?... se non
sapessi che esiste un mio vicino, molto malato o solo molto
impaziente, e urlassi fino a finire la voce, determinando
per lui un grave problema... come potrei vivere con il rimorso
o con la sensazione di essere considerata una persona da evitare
in quanto nociva e sgradevole?... se non facessi altro nella
vita che giocare e divertirmi, come potrei provvedere al mio
sostentamento?... se non ci fosse qualcuno che provvedesse
a tutte le mie mancanze, come potrei provare gioia per il
mio modo di essere?... e come farei, il momento che questo
qualcuno venisse a mancare o semplicemente si stancasse del
mio modo di essere e mi abbandonasse?...
L’equilibrio è la conoscenza
del saper cosa posso fare e cosa non posso. Se fossi a conoscenza
solo di ciò che posso fare, non saprei mai quando sto
invadendo gli altrui spazi, non saprei relazionarmi con il
prossimo e questo mi porterebbe ad essere esiliata, allontanata
da coloro che, invece, possiedono l’equilibrio .
In verità potrei anche essere considerata una folle
che sa come godersi la vita… ma se, chi mi considera
tale e quindi, accondiscende a tutte le mie follie, un giorno
battesse i piedi e dicesse basta alla mia follia senza limite,
come reagirei a quel voltafaccia?... urlerei e inveirei, perché
ho la proprietà della parola… se fossi un cane
morderei e ringhierei.
Qual è il nesso, sento già dire!
Un cane che riceve un’educazione equilibrata, un’educazione
sulla conoscenza del ‘qui posso, lì no’,
un’educazione sul rispetto per la mano che lo accudisce
e per gli esseri viventi con i quali vive, sicuramente vivrà
nell’armonia del branco… un cane che non conosce
l’equilibrio, no.
Permettetemi ancora una similitudine con
l’essere umano: ‘un bambino non educato, come
vive nel contesto del suo ambiente?... come viene accettato
dai suoi coetanei?... il bambino maleducato di oggi, cosa
sarà domani?... un uomo equilibrato o un essere scapestrato?...
Perché un essere intelligente, dovrebbe
crescere sano, ricevendo un’educazione senza regole?
Quanto è utile la mano di mamma o
quella di papà che trasmette sicurezza al bimbo timido,
quando, alla presenza di un estraneo, si ritrae fino a voler
scomparire… quanto calore infonde quella voce soave,
quando alla vista di un nuovo probabile compagno di giochi,
che arriva con fare baldanzoso, ti dice “stai tranquillo,
è solo un bimbo che vuole giocare”… come
è rasserenante la presenza di mamma o papà quando
hai un problema, tanto più grande di te, e non sai
come affrontarlo…
I cani non sono diversi dai bambini quando entrano in ballo
le emozioni, la loro vita è tutta basata sulla trasmissione
delle emozioni, tanto più saranno equilibrate, tanto
più serene le loro vite trascorreranno… perché
devo lasciare il mio cane libero dal guinzaglio, quando sono
sicura che, così facendo, verrebbe a mancargli la sicurezza
di cui ha necessità?... non è vero che non crescerà
mai e non acquisterà mai sicurezza se non proverò
mai a liberarlo, perché se nel momento in cui ciò
dovesse avvenire, lui incontrasse un altro cane che, invece
di voler giocare, vuole sottometterlo - in quanto più
insicuro del mio - la mia bestiola imparerà che solo
con la fuga o con l’aggressione per non soccombere,
può risolvere i suoi problemi… NO… non
è vero che i cani devono risolvere le loro questioni
da soli, perché purtroppo le persone che li educano
non sanno trasmettergli la serenità dell’equilibrio,
e perciò queste povere creature crescendo insicure,
dominatrici e paurose, vivono un’esistenza disagiata,
non sanno qual è il loro posto nel branco, non sanno
riconoscere gli atteggiamenti, quegli atteggiamenti non più
naturali…
“Cosa dici: ‘lascia libero quel cane altrimenti
istiga il mio ad aggredire’
Cosa stai dicendo, ignorante!... non lo vedi che il tuo cane
libero, ci gira intorno nervoso con il pelo dritto e poi,
lanciando abbai isterici, si ritrae?… non lo vedi, sciocca
che sei, che ha bisogno di un punto di riferimento che gli
spieghi che nel nostro atteggiamento tranquillo e rilassato
deve riconoscere degli esseri inoffensivi?... ma cosa ne puoi
sapere tu, povera insicura, che hai bisogno più di
lui di essere tranquillizzata, tu vuoi che io liberi il mio
cane perché sai che in quel modo il tuo tornerebbe
immediatamente sui suoi passi e tu potresti uscire da questa
sciocca situazione a testa alta… guarda dentro te stessa
e prova a guarire dalle tue mancanze caratteriali… guarisci
e poi potrai pensare di essere una guida per un altro essere
vivente… cosa può imparare da te questa povera
bestiola se non insicurezza e isteria… sei tu il problema
del tuo cane non noi e tanto meno il mio cane tranquillo e
inoffensivo.” Fatto realmente accadutomi pochi giorni
fa mentre ero in compagnia di un’amica, e con i nostri
cani passeggiavamo tranquilli al parco.
- Questo è ciò che normalmente,
oggi, accade nei parchi al passaggio di estranei… e
se al posto mio ci fosse stato un anziano nonnino con il suo
nipotino?... come avrebbero reagito all’avvicinarsi
di un cane con un simile atteggiamento?... e poi si leggono
le storiacce sui cani!... e la maldicenza , e l’ignoranza
dilagano. -
I cani non possono essere lasciati vivere
in balia di loro stessi, se non sanno riconoscere i ruoli
nel branco, perché mai nessuno glieli ha mostrati,
non possono sapere quando possono fare una cosa e quando no,
non possono sapere ciò che lecito e ciò che
non lo è, non sanno distinguere la tranquillità
dalla provocazione…
Un’educazione equilibrata è
l’unica cosa che permette una vita serena.
Mi accorgo che il mio filosofeggiare appartiene
ad un mondo diverso. Il mondo degli uomini non è così…
ovunque vedo egoismo, malvagità, corruzione. Dietro
l’angolo non c’è più il chiosco
dei fiori, ma una persona che vende un altro tipo di erba…
nei giardini del quartiere non ci sono più bambini
che giocano a campana, ma strani piccoli esseri con le mani
incollate a video-giochi elettronici… non ci sono più
le allegre famigliole di mamme, bimbi e inseparabili cani
che interagiscono fra loro senza oltrepassare la linea del
rispetto reciproco… e dove sono quei proprietari di
cani che non portano i loro beniamini al parchetto solo per
scaricarsi la coscienza, mollandoli, una volta giunti a destinazione,
abbandonandoli alle loro più disperate espressioni
di creature…
Perché l’umanità ha perso
il gusto per le cose semplici?... perché l’umanità
scarica le proprie ansietà sugli esseri inferiori,
riducendoli in animaletti squilibrati?... perché l’umanità
confonde la libertà con l’anarchia?... perché
questi maleducati non lasciano in pace il prossimo che vuole
uscire da questa brutta realtà?...
potrebbe interessarti anche l'articolo Venditori
di farmaci
potrebbe interessarti anche l'articolo Cosa
vuol dire andare a scuola
|