L’oggetto può
scatenare la possessività in ambedue le creature
e, mentre il fanciullo, cercando di espugnare l’elemento
di sfida, si limiterà a tirarlo a se e ad
urlare contro il contendente: “è mio,
lascialo”; il cane che, certamente, non è
in grado di capire il significato di tali parole,
ma conosce bene un atteggiamento visivo di dominanza
e di disputa, si sentirà provocato e in lui
si accenderà la contesa. Ora se il cane è:
di indole mansueta, obbediente e assolutamente non
combattivo, tutto questo non sfocerà nel
dramma; ma se, al contrario, risponderà attivamente,
poiché nessuno è in grado di porre
fine alla sua azione, o, non gli ha insegnato cosa
è lecito e cosa no, il dramma ha inizio.
Purtroppo, quale bambino attanagliato dal terrore,
sarà mai conscio del fatto che se smetterà,
lui stesso, l’atto e non emetterà più
un lamento, l’avversità del cane avrà
fine. Purtroppo la paura, porta il bimbo ad urlare,
e quell’urlo, invece di spaventare il cane,
lo istiga maggiormente… lo interpreta come
un vocalizzo minaccioso, o peggio, come il lamento
di panico di una preda che si sente spacciata e,
non potendo aggredire a sua volta per inferiorità
nella forza, non riuscendo a scappare perché
intrappolata, conosce bene la sua fine; questo lamento
sta dicendo al cane: stai vincendo!
Tutto ciò per uno stupido giochino o un biscotto!...
A volte però, può capitare che il
cane stia placidamente dormendo o stia per i fatti
suoi, un bimbo con fare furtivo gli si avvicina
per fargli uno scherzo, tipo: BUH!... così,
tanto per mettergli un attimo paura, solo per il
gusto di fargli fare uno scatto… il cane,
ignaro delle intenzioni del bimbo, sentendosi aggredire,
anche se solo verbalmente, reagisce in maniera più
volente del necessario – vorrei fare solo
un piccolo appunto: i cani, il più delle
volte, non comprendono i vocalizzi e le azioni umane
e, può capitare, che esse vengano fraintese
o ingigantite, d’altronde è lo stesso
per noi con loro, a volte siamo capaci di costruire
castelli per una loro piccola azione – reagendo
male verso il bimbo, questi può rimenare
accidentalmente ferito. Di chi è la colpa?
Sono dell’idea che la prima cosa da insegnare
ad un bambino è il rispetto verso gli altri,
animali e cose. Non è detto che, solo per
il fatto che l’animale è considerato
da molti un essere inferiore all’uomo, debba
subire le angherie di quest’ultimo, né
uomo, né fanciullo di debbono permettere
di mancare di rispetto ad un altro essere vivente.
E il cane?... anche lui deve crescere educato e
rispettoso. In una famiglia equilibrata non avvengono
i drammi, di nessun genere.
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