Cani e bambini

Che cosa bella vedere un cane e un bambino insieme…

Due creature che giocano, corrono, si fanno compagnia
senza chiedersi null’altro che affetto e sincerità.

Un binomio tanto fantastico, quanto pericoloso!

In questi giorni, oltre alle solite sciocchezze intorno alla politica e ai politicanti, non si sente parlar d’altro, che di disgrazie accadute a bambini venuti in contatto con alcuni cani. Subito il grido di terrore e orrore viene lanciato contro la bestia impazzita, causa della menomazione o peggio, della morte, del fanciullo. Nessuno che si chieda il perché o il percome… no, tutti pronti, solo, ad inveire contro l’animale.
I cani non impazziscono da un momento all’altro, la colpa dell’orrido misfatto non è da attribuire ai quadrupedi fuori usciti di senno, ma ai loro gestori; a coloro che l’hanno cresciuti ed educati, e, spesso, quegli stessi gestori che stanno crescendo ed educando gli sventurati bambini.
Cani e bambini sono splendidi insieme. È bello vederli sonnecchiare l’uno chino sull’altro; vederli mentre si godono le coccole l’uno dell’altro; mentre dividono un boccone di pane; mentre giocano in maniera placida e tranquilla; ma sono anche una mina, pronta ad esplodere in qualsiasi momento. Mai, dovrà essere lasciato un bimbo in compagnia di un cane senza il vigile, attento occhio di un adulto; mai, si dovrà lasciarli giocare senza la persona che più di tutti gli altri componenti della famiglia è in grado di gestire il cane in questione, tanto meno se fra loro c’è un giochino o un bocconcino prelibato
L’oggetto può scatenare la possessività in ambedue le creature e, mentre il fanciullo, cercando di espugnare l’elemento di sfida, si limiterà a tirarlo a se e ad urlare contro il contendente: “è mio, lascialo”; il cane che, certamente, non è in grado di capire il significato di tali parole, ma conosce bene un atteggiamento visivo di dominanza e di disputa, si sentirà provocato e in lui si accenderà la contesa. Ora se il cane è: di indole mansueta, obbediente e assolutamente non combattivo, tutto questo non sfocerà nel dramma; ma se, al contrario, risponderà attivamente, poiché nessuno è in grado di porre fine alla sua azione, o, non gli ha insegnato cosa è lecito e cosa no, il dramma ha inizio. Purtroppo, quale bambino attanagliato dal terrore, sarà mai conscio del fatto che se smetterà, lui stesso, l’atto e non emetterà più un lamento, l’avversità del cane avrà fine. Purtroppo la paura, porta il bimbo ad urlare, e quell’urlo, invece di spaventare il cane, lo istiga maggiormente… lo interpreta come un vocalizzo minaccioso, o peggio, come il lamento di panico di una preda che si sente spacciata e, non potendo aggredire a sua volta per inferiorità nella forza, non riuscendo a scappare perché intrappolata, conosce bene la sua fine; questo lamento sta dicendo al cane: stai vincendo!
Tutto ciò per uno stupido giochino o un biscotto!...
A volte però, può capitare che il cane stia placidamente dormendo o stia per i fatti suoi, un bimbo con fare furtivo gli si avvicina per fargli uno scherzo, tipo: BUH!... così, tanto per mettergli un attimo paura, solo per il gusto di fargli fare uno scatto… il cane, ignaro delle intenzioni del bimbo, sentendosi aggredire, anche se solo verbalmente, reagisce in maniera più volente del necessario – vorrei fare solo un piccolo appunto: i cani, il più delle volte, non comprendono i vocalizzi e le azioni umane e, può capitare, che esse vengano fraintese o ingigantite, d’altronde è lo stesso per noi con loro, a volte siamo capaci di costruire castelli per una loro piccola azione – reagendo male verso il bimbo, questi può rimenare accidentalmente ferito. Di chi è la colpa?
Sono dell’idea che la prima cosa da insegnare ad un bambino è il rispetto verso gli altri, animali e cose. Non è detto che, solo per il fatto che l’animale è considerato da molti un essere inferiore all’uomo, debba subire le angherie di quest’ultimo, né uomo, né fanciullo di debbono permettere di mancare di rispetto ad un altro essere vivente. E il cane?... anche lui deve crescere educato e rispettoso. In una famiglia equilibrata non avvengono i drammi, di nessun genere.

 

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