Non si fa altro che discutere di cani
pericolosi, di razze e derivati da eliminare in quanto
mordaci e non controllabili.
Ma quando arriverà il giorno in cui certa gente
smetterà di dire strafalcioni gratuitamente e a
pagamento? Quando avverrà che certi personaggi,
al mattino guardandosi allo specchio, oltre al contemplarsi
sull’aspetto fisico, scambieranno due paroline con
loro stessi? Quando si smetterà di sputare sugli
effetti senza approfondire le cause?
Da che mondo è mondo, si parla dell’ambiente
in cui si vive, dell’importanza del crescere in
luoghi sani, igienici in senso fisico e psicologico.
I cani, sono animali domestici, allevati dall’uomo
che plasma la loro personalità a proprio piacere,
spesso a sua immagine e somiglianza. Li priva della loro
naturalità istintiva, mutandoli nello spirito.
Prima di giudicare, di aprire bocca e dargli fiato, guardasse
questa gente meschina, oltre la punta del naso.
Non sto dicendo che esistono solo cani di indole bonaria,
ma teniamo bene a mente, che uno yorkshire può
divenire mille volte più pericoloso di un rottweiler
se allevato in maniera errata, o un coker di un pastore
tedesco, o un barboncino di un pit-bull. L’uomo
che crea in laboratorio le razze, e le miscela dando origine
ad esseri potenzialmente pericolosi, che gioca con la
vita di entità inferiori come se fossero liquidi
per provette (inferiore non per offendere, bensì
per elevare gli animali al di sopra dell’umanità),
l’uomo che confonde il cane con il suo fare machiavellico,
inducendolo a compiere azioni che nell’equilibrio
delle situazioni naturali sarebbero inconcepibili, azioni
stimolate su quell’istinto primario che è
la sopravvivenza, la legittima difesa, l’uomo dovrebbe
essere messo al bando.
Sento già dire: ”ma sono state le persone
ad essere state morse dai cani, e non viceversa”…
E chi può affermare che il cane in questione non
abbia aggredito per auto-difesa, per paura? Quella paura
che ti invade quando senti che la tua vita è in
pericolo. Da chi è stata stimolata questa paura?
Dal terrore di rimanere gravemente ferito se attaccato
da un altro animale, o di venir meno sotto le percosse
e le bastonate.
L’ignoranza regna sovrana.
L’uomo, logorato dalla sete di potere, inaridito
dalla cattiveria, impoverito dei valori morali, derubato
della dignità, alimenta il cane con la brutalità,
con la violenza, con la ferocia. Provate a crescere così
un bambino, un essere vivente intelligente capace di elaborare
ben oltre la misura del cane, e poi si vedrà cosa
ne uscirà fuori da adulto.
Non serve un addestramento sull’attacco al figurante,
come quelli che vengono praticati nelle scuole della polizia
di stato e nei campi sportivi, ove si praticano le discipline
riconosciute dall’E.N.C.I (Ente Nazionale Cinofilia
Italiana) e dalla F.C.I. (Federation Cynologique Internazionale),
per inferocire un cane, basta la follia che dilaga nell’umanità
senza controllo.
Il pianeta cane è semplice e privo di malvagità.
Per trascuratezza e non so che altro, troppo potere è
stato dato alla gente che ha reso questi animali TALI
DA…
Se l’uomo non vivesse solo in funzione della bramosa
rincorsa del dio denaro e del potere assoluto, celandosi
dietro a guerre sante, diritti e doveri, missioni umanitarie…
molti degli aspetti deplorevoli della nostra razza si
sperderebbero nel nulla. I cani farebbero i cani e non:
i figli non avuti, gli amanti perduti, i prolungamenti
degli attributi, l’esternazione di risentimento
verso un’esistenza avversa.
Il mio pensiero è rivolto ora alle conseguenze
che si avranno con l’attuazione della nuova legge
sul divieto di vivere tranquillamente in compagnia dell’amico
a quattro-zampe, relegato e minacciato come feccia, all’incremento
dell’abbondono da parte di quelle brave persone
che hanno dato origine a tutto ciò, al pericoloso
aumento del randagismo e allo smisurato sviluppo della
clandestinità.
Per poter mettere un freno a questa minaccia, non bisogna
limitarsi a notare l’effetto, ma curare …
l’uomo.