Il problema è sempre quello: il Branco e le gerarchie!
Che si chiamino Famiglie o si chiamino Branchi, esiste
una catena di individui che compone una scala per anzianità;
abbiamo due genitori e a seguire i figli. Se parliamo di
una Famiglia di uomini, i figli sono di età diverse,
ma possono essere anche della stessa età nei saltuari
casi di parti gemellari (due gemelli nella norma, di più
sono rari). In una Famiglia di Lupi o di Cani, abbiamo tutti
parti gemellari (per così dire), sono rari i casi
di una nascita con un solo cucciolo.
Nella Famiglia umana, può accadere che un nuovo figlio
arrivi per vie non naturali, ossia venga adottato, ma egli
sarà amato e accudito come se fosse stato generato
all’interno del nucleo, anzi a volte può capitare
che sia più amato degli altri perché i genitori
adottivi a volte uniscono l’amore al pietismo e quindi
coprono l’orfanello di cure maggiori quasi volessero
appagarlo nei torti subiti.
Nella famiglia di un Lupo o di un Cane, può accadere
lo stesso, che sopraggiunga cioè l’arrivo di
altri piccoli o di uno solo, così come può
accadere che i cuccioli vengano presi in affido dalla Balia
qualora la Mamma venisse a mancare o non avesse latte sufficiente
per nutrirli... e, a meno che ciò non avvenga per
sperimentazione scientifica (in cattività) o in Natura
non sia dovuto a causa di un cucciolo malformato o gravemente
malato, mai una Mamma ucciderà un piccolo.
Si è vero ci sono stati anche casi di uccisioni
di cuccioli sani, ma se i cuccioli sono stati uccisi (direttamente
o indirettamente) è stato per colpa dell’uomo
che ha fatto esperimenti fra Lupe di rango diverso, oppure,
in Natura, ed esattamente nel Parco di Yellowstone, è
accaduto quando il grande Branco dei Druid si è trovato
senza leader e, un Clan limitrofo, ha sconfinato nel loro
territorio, cacciando i Druid e ponendosi davanti alla grotta
dove erano i piccoli, impedendo così agli adulti
di andare da loro.
- Quello stesso Branco dopo poco, è stato annientato
da tre misteriosi Lupi, apparsi dal nulla e nel nulla tornati
dopo aver completato il loro compito … sembra una
favola ma non è così, e ci sono immagini di
documentari che attestano la veridicità del fatto!
–
E quando un cucciolo estraneo entra nel Branco adottante,
avrà, in Natura lo stesso trattamento dei figli legittimi,
e nel momento in cui sarà adulto, si comporterà
esattamente come un reale membro del Gruppo, resterà
se deciderà di restare, se ne andrà se quello
è il suo destino.
E parlando di gerarchie, un cucciolo di Cane che entra
in una Famiglia umana, non è vero che deve occupare
necessariamente il ruolo di ‘’ultimo’’
… oppure deve assumerlo quando sopraggiungerà
un figlio della coppia umana.
Se il nostro Cane ha un carattere da ultimo, sarà
ultimo, e noi non dovremo far altro che accettare il suo
ruolo; se sarà un gregario di medio rango, tale resterà
… quel che non potrà mai essere è un
leader, e non perché noi vogliamo che non lo sia,
ma perché un Cane non arrivando a completare il suo
livello di crescita, rimane (a seconda della razza di appartenenza
o mix di razze) di fatto, un gregario.
Un passo dagli appunti del libro ‘’il Bambino
e il Cane’’ di Silvia Bonavita e Barbara Tullio:
‘’…quando Andrea piange, ed io sono
in un’altra stanza della casa, Akuna (la mia femmina
mix di Cane Lupo Cecoslovacco) subito si alza a và
da lui, annusa la culla e torna a chiamarmi, e per attirare
la mia attenzione emette dei leggerissimi vocalizzi; se
non vado appena lei torna da me, Akuna comincia il suo avanti
e indietro fino a che non vede che mi sto dirigendo verso
la stanza di Andrea. La culla è alzata, lei non può
toccare il piccolo, ma con uno sforzo si impegna ad arrivare
ad una sua manina, delicatamente s’avvicina e la annusa;
a quel punto, prendo Andrea in braccio e, se andiamo in
un’altra stanza, Akuna si incammina ponendosi al mio
fianco, mentre se rimaniamo lì, si mette quieta e
assume il suo normale atteggiamento da tranquillo Cane di
casa…’’
Questo è solo un episodio che riporta i tanti atteggiamenti
di Akuna nei confronti del piccolo e di Silvia, ma già
solo con questo brevissimo scritto, è possibile certificare
che sarà sempre la Balia di Andrea; e ci sarà
anche quando lui crescerà, e sarà lui ad occuparsi
di lei, della sua vecchia Balia un po’ avanti con
gli anni, che non avrà più l’ardore
per provvedere al suo cucciolo; Andrea, il cucciolo del
tempo che fu, provvederà ad Akuna, esattamente come
accade in un Famiglia vera!
– Chiunque pensi che nel Branco selvaggio il Capo
che non ha più forza venga maltrattato, si sbaglia
di grosso, perché se egli non se ne andrà,
è possibile che diventerà quello che definiscono
un pari di Omega… diventare Omega, vuol dire assumere
il secondo ruolo più importante del Branco: Omega
è colui che provvede al rilassamento psicologico
del Branco; i Dutcher ci hanno mostrato come il Branco di
Sawtooth, sia caduto nello sconforto nel momento in cui
Motoki, la Lupa Omega, è stata uccisa dal Puma! …
un adulto che a suo tempo è stato un Alfa, retrocedendo
a Nonno del Clan, arricchirà la sua Famiglia di valore
e conoscenza, saggezza ed equilibrio –
Nella vita naturale, i ruoli ogni tanto vengono ribaltati,
o meglio, esiste uno scambio di opinioni per migliorare
l’assetto della struttura. Difficilmente si mette
in discussione il leader, più facilmente i chiarimenti
avvengono nei ranghi inferiori che siano questi Branchi
Naturali o Branchi in cattività. Quello che differisce
fra i due Branchi (Branco Naturale e Branco in cattività)
sta nel fatto che non ci sono le stesse motivazioni per
interferire fra i ruoli, fra i quali, il più incisivo,
forse è ‘’la caccia’’ …
il cibo viene servito dagli inservienti, non esistono prove
di sopravvivenza, il luogo ove vivono è sempre lo
stesso e le situazioni del quotidiano non cambiano (sono
le novità e i fattori esterni che danno l’indirizzo
al comportamento che in un luogo può essere uno e
in un altro luogo può essere un altro, il che determina
la varietà delle azioni che induce gli osservatori
superficiali a dare una definizione della condotta, generalizzandola
come uguale per tutti – ossia tutti i soggetti possono
fare tutto e niente!); inoltre, difficilmente le Lupe in
cattività (normalmente parliamo di uno zoo o piccole
tenute) vanno in estro, perché ‘’l’estro’’
ha necessità di esserci laddove serve forza lavoro,
se il cibo è servito e il riparo è assicurato
e i nemici stanno al di là della rete, a cosa servirebbero
dei cuccioli? … non crederete mica che i Lupi si accoppiano
non per istinto, ma per un sentimento amoroso unito al desiderio
di avere un piccolo dalla compagna amata?!?
Chi sostiene che esiste una grande differenza fra un Branco
naturale (genitori e progenie) e un Branco in cattività
(individui messi lì alla rinfusa) non tiene conto
dei fattori di adattamento e di compatibilità, lasciando
completamente fuori dai discorsi le riflessioni sulle reali
esigenze.
Sia nel Branco Naturale che in quello creato dall’uomo,
i vari soggetti (siano questi messi insieme nel parchetto/riserva
o zoo, o siano figli e genitori), non è detto che
vadano necessariamente tutti d’accordo, perché
anche fra gli Animali due teste dello stesso livello non
possono vivere insieme.
Voglio dire con ciò che, essendo il Branco formato
da elementi singoli che si completano per il raggiungimento
della perfezione, non è possibile che in esso possano
coesistere due elementi con lo stesso ruolo, sarebbe uno
spreco di elementi e di energie; e, anche se gli addetti
ai lavori non fanno girare le notizie, è d’uso
che, se lo spazio non è sufficiente e il cibo scarseggia,
dopo il primo periodo di adattamento i due uguali decidano
della propria vita. Le diatribe ci sono e, a meno che uno
dei due non si pieghi all’altro, o non vengano divisi,
la Natura farà il suo corso; riflettendo sulla eventuale
capitolazione di uno, traiamo una conclusione: egli era
meno forte (non meno robusto, meno forte di testa, meno
determinato nell’intenzione), per cui di fatto non
all’altezza del ruolo che credeva di dover coprire,
e così si è piegato all’evidenza con
tutta la dignità di un Lupo!
Da precisare una cosa importantissima:
- la Dominanza non è un Bestia immonda che cattura
i Bambini per mangiarli, la Dominanza non è sinonimo
di cattiveria : ‘’…è dominante
la Mamma con i piccoli quando li volta e li rivolta per
assicurarsi che stiano bene, è dominante quando li
educa o quando li redarguisce per un’azione non giusta;
è dominante il leader che rimane in piedi sopra al
sottoposto in segno di protezione, o quando è su
di lui per rassicurarsi che non sia rimasto ferito dopo
un incidente, , o quando lo esamina da cima a fondo per
capire cosa lo ha portato a lanciare un grido d’allarme
(quando risponde alla sua richiesta d’aiuto); è
dominante la balia quando obbliga il suo pupillo ad interminabili
pulizie. In nessuno di questi casi, coloro che appongono
dominanza, segnano minimamente il soggetto a cui viene espressa,
sia dal punto di vista fisico che psicologico, anzi, stanno
manifestando un chiarissimo segnale di attenzione e considerazione
nei suoi riguardi. E neanche in situazioni di chiarimenti,
il Lupo si appresta a ferire qualcuno, perché la
sua saggezza lo porta a salvaguardare il proprio corpo e
quello del suo compagno di Branco. La dominanza può
essere anche solo messa in atto a simboleggiare la propria
possanza ‘’far mostra di se presentandosi in
atteggiamenti fieri e forti, montando simbolicamente un
altro individuo oppure solo attuando il movimento della
monta..’’ dal libro ‘’Similitudini
fra Cani e Lupi’’ di Barbara Tullio e Paolo
Caldora.
Gli atti dei chiarimenti, non sono dettati dalla cattiveria;
una volta per tutte, smettiamo di confondere le azioni maligne
dell’uomo, con gli equilibri degli altri Animali!
Cos’è che porta a definire alcuni termini
cattivi e altri buoni? Le ideologie degli uomini.
Ancora nel 2000 e passa, si parla con spavento di doveri
e di capi, ancora si vive sotto lo spauracchio del ‘’regime’’,
che è poi sempre quello tedesco, quasi mai quello
russo e assolutamente mai quello americano, ad essere preso
in considerazione; ancora oggi si addita chi vive con disciplina
e rispetto, a favore di un finto parallelismo o orizzontalità.
Si accusa chi insegna prendendo per mano l’allievo,
mostrando ciò che è bene e ciò che
è male, come avviene in tutte le Famiglie dove si
ha a cuore il completamento dell’essere, solo perché
questo tipo di educazione va contro la richiesta delle masse
che, soggiogate per mentalità da una condizione di
vita interiore disagevole, cercano un faro (una scusa) che
le tolga dall’oppressione del proprio io, mostrando
loro la bellezza del bene nel mondo dei senza legge.
Coloro che non parlano di gerarchie familiari, sono le genti
che confondono con filosofia spicciola loro stessi e le
menti dei disadattati che li ascoltano, negano le gerarchie
per permettere ai poveracci di emergere almeno nel presunto
illuminante piattume del loro io, da riportare poi nel contesto
del proprio focolare domestico… e chi, meglio di un
conoscitore di psicologia umana, può riuscire nell’intento
usando, per di più, un Animaletto come terapeuta
comportale?
Le persone, che additano chi vive secondo Natura, rinnegano
anche la possibilità di espressione del Cane simile
a quella del suo Avo, il Lupo, giustificando l’affermazione
con la grande distanza evolutiva comportamentale che li
separa (quella del Cane maggiore di quella Lupo!).
A sostegno delle loro credenze, tirano fuori anche, tanto
per riportare un esempio, la doverosa cucciolata del Cane
per il compimento della sua crescita fisica e psicologica.
Questa credenza tutta umana, non ha nulla di reale con
ciò che avviene in Natura.
Ma è normale che venga fatta, visto che si rinnegano
i similari comportamenti con il Lupo sponsorizzando invece
tutto ciò che è riconducibile all’evoluto
pensiero umano (il Cane da millenni vive con l’uomo
e quindi è da lui che apprende e impara e per merito
suo – dell’uomo – evolve … si evolve,
ma non vuole dire questo che sarà mai in grado di
elaborare concetti umani! … sarà sempre il
suo ‘’io’’ Lupino ad aver ragione
sul suo evoluto).
(molte volte chi vuole far cucciolare i propri Cani, lo
fa per appagare un personale bisogno di avere figli, oppure
lo fa per profitto, oppure perché sposa l’idea
del completamento fisico psicologico visto che è
convinto che anche in umana è giusto che sia così)
Tralasciando per un attimo il dover far figliare per forza
il Cane, per raggiungere l’estasi dello sviluppo,
il problema da affrontare è anche un altro: non prestando
attenzione al fatto che non tutti i Lupi del Branco procreano,
anzi, di norma sono solo due, il Re e la Regina! …
e non perché si chiamano Re e Regina ma perché
sono di certo più completi rispetto agli altri, nel
mondo Pet le persone fanno riprodurre tutti i Cani, siano
questi forti o deboli, malaticci o sani, dando origine a
generazioni di soggetti molto spesso deboli e malati.
- sarà un caso che tutte queste persone che predicano
e sposano la teoria del cucciolo, sono propense al commercio
sul Cane?! – mercato di cuccioli, mercanzia di ogni
genere adeguata ad ogni età e bisogno, cibi per soggetti
sani e ancor di più per soggetti malati, studi medici
per malattie fisiche e mentali, scuole di pensiero addestrativo/educativo
… ecc. – e se non sono propensi sono superficiali,
tralasciando di pensare a che fine faranno quelle povere
Anime il giorno in cui ‘’il nuovo proprietario’’
sarà stanco di loro! -
Lascio i link di due video molto toccanti che presentano
molti casi della realtà conseguenti la superficialità
delle scelte:
- prima parte https://www.youtube.com/watch?v=MQTGTybHTTI
- seconda parte https://www.youtube.com/watch?v=Gb7LgP1mgOQ
Parlando dal punto di vista del pensiero, da anni Paolo
ed io diciamo che fare accoppiare il Cane di casa, è
una cosa che va contro le linea dell’ideologia naturale,
perché la procreazione segue, in Natura, un concetto
logico: ‘’la sopravvivenza’’; non
è una risposta ad un impulso e non è il completamento
dell’essere; negare un accoppiamento non vuol dire
castrare mentalmente e fisicamente un Animale, ma vuol dire
lasciare che ognuno copra i propri ruoli.
La teoria che nega la similarità fra PadreLupo e
FiglioCane, è molto diffusa purtroppo; su internet,
il mezzo di trasporto delle parole più veloce che
ci sia, si legge in quasi ogni dove questa credenza popolare;
recentemente è stata partorita una giustificazione
del concetto che riscuote parecchie adesioni: la similarità
fra Lupo e Cane non esiste, perché il Lupo Artico,
nel quale viene riconosciuto il solo progenitore (negando
addirittura la realtà delle nuove razze nate da incroci
fra Lupi Euroasiatici e Pastori tedeschi), è quasi
estinto, e il Lupo che vive nei boschi è frutto del
ripopolamento coatto.
Oh! Oh!
Questi personaggi prendono in esame, come unico segnale
degno d’osservazione per capire degnamente quale sia
la realtà del pensiero del Cane, la vita dei Cani
ferali, sostenendo il ‘’non’’ bisogno
di vivere una gerarchia di Branco, mettendo in mostra il
saper vivere d’accattoni nei villaggi o poco lontano
da essi mantenendo una vita da barboni, elemosinando qua
e là un tozzo di pane (senza minimamente voler offendere
i Vagabondi che invece ammiriamo moltissimo), figliando
ogni qualvolta se ne ha voglia e convivendo fra loro (fra
Cani) in maniera molto simile a quella dei figli dei fiori.
Ma chi sono in realtà questi Cani ferali?
Sono i Cani dei villaggi in Africa, in Asia, nel Sud-America
che vivono in strada, sono amici di tutti, tutti danno loro
da mangiare e se non è l’uomo a provvedere,
se lo procurano fra i rifiuti. Sono Cani che sanno vivere
insieme e non si danno fastidio, non si mettono in discussione
perché di fatto a loro di fare ‘’comunella’’
con i propri simili, non importa nulla; non hanno bisogno
del Branco, hanno tutto ciò che desiderano vivendo
solitari nella comunità.
I grandi biologi odierni, prendono spunto da questi Cani
per giustificare l’orizzontalità sociale.
Per sociale è facile che intendano ‘’individui
che sanno coesistere’’.
Ma il Branco è tutta un’altra cosa.
I Cani ferali non sono una Famiglia, sono dei semplici compaesani
che abitano lo stesso luogo, pur essendoci fra loro genitori
e figli!
Sono personaggi che si dicono educatamente ‘’buongiorno
e buonasera’’; che si mettono educatamente in
fila alla mensa, e questo non vuol dire essere un Branco’’.
Un Branco oltre ad essere formato da individui tutti diversi,
che hanno una capacità di unione che solo le caselle
del Puzzle, possono avere simile alla loro, conoscono una
varietà di comportamento che li porta ad indossare,
a seconda della situazione che stanno affrontando, costumi
diversi, pur rimanendo stabili nei propri ruoli:
Arya, una femmina di Cane Lupo di Saarloos di quasi
due anni, forte nel carattere, più forte di tutti
gli altri componenti del suo Branco canino; nonostante abbia
un fiuto eccezionale, e sia leader nel suo Branco, se si
trova a dover affrontare una prova in traccia in compagnia
di Ezechiele, un maschio di Cane Lupo Cecoslovacco di 4
anni, decisamente inferiore di grado a lei, ma con una spiccata
predisposizione alla ricerca, mostra il suo disappunto e
il suo palpabile stress, se deve cimentarsi ad individuare
la pista al posto di lui.
Esattamente 8 mesi fa, accadeva l’esatto contrario:
Arya si mostrava tranquilla e conduceva la ricerca, mentre
Ezechiele fremeva ad ogni passo, sia in solitaria, che in
compagnia; di certo con Arya al fianco era più tranquillo
che non senza, e quello che mostrava non era irrequietezza
o incapacità, ma solo ed unicamente non conoscenza.
In pratica, non avendo coscienza del suo ruolo nel Branco,
Ezechiele non sapeva chi fosse e quale era il lavoro del
suo ruolo; si era già più volte mostrato una
splendida ‘’Balia’’, ma oltre a
questo, aveva altro dentro … oggi lui sa chi è,
e conosce il ruolo.
In questi 8 mesi i due Ibridi di Lupo sono cresciuti
e giorno dopo giorno mostrano il loro equilibrio caratteriale.
La sottigliezza di questo aneddoto sta nel riconoscere
un ruolo.
Arya, a cui Ezechiele riconosce una certa superiorità,
oggi lascia che sia il suo compagno ad espletare il compito
che per ‘’personalità’’ gli
spetta.
Osservando la scena da fuori, è facile vedere la
Saarloos e il Cecoslovacco, impacciati e contrariati, se
limitati nelle espressioni ed esortati ad assumere i ruoli
invertiti (che ugualmente rispettano, cioè Arya fiuta
la traccia e Ezechiele la segue), mentre sono completamente
appagati, se è lui a stare avanti e lei dietro o
di fianco.
L’apparenza del fatto pratico, mostra lui leader
e lei sottoposta.
Questo vuol dire che in situazioni diverse, i ruoli assunti
sono diversi.
Se i due si trovano in solitaria, ognuno dei due sa come
affrontare la prova, ma se sono insieme, a seconda del luogo
e della situazione, essi assumono il comportamento che naturalmente
e gerarchicamente, debbono assumere.
Possiamo quindi vedere come un soggetto in una certa situazione
può apparire, agli occhi dell’inesperto, un
mite e pauroso gregario, al contrario di un altro soggetto
che invece si mostra sicuro e forte, pur essendo un gregario;
la verità è, che quegli stessi individui,
in situazioni diverse mostrano l’esatto contrario
di quello che sono, ma lo mostrano solo a chi non sa vedere
quel che osserva. Non bisogna confondere questi atteggiamenti
con: tutti sanno comportarsi in tutti i modi!... oppure
additare uno o l’altro personaggio con etichette che
non gli appartengono: se Alfa non deve svolgere un’azione
che deve svolgere Beta o chi per lui, Alfa non la svolge,
ed è contrariato se deve andare contro la sua naturalità,
così come è contrariato colui a cui spetta
svolgerla.
È la situazione che dà la direttiva del comportamento:
Alfa rimane Alfa in tutti i frangenti e così pure
tutti gli altri e sono proprio i ruoli che hanno a dir loro
cosa fare e a permettere a noi che osserviamo di valutare
e capire la particolare unione di ruoli e la magica coesistenza
di cui sono capaci questi meravigliosi Animali.
Il Cane ferale non ha Branco, e quindi non può comportarsi
in altro modo che non sia quello del solitario. E inoltre:
quando in questi luoghi ove essi vivono, uno di loro mostra
un qual impercettibile segno di ben che minima aggressività
‘’QUESTO INIDIVIDUO VIENE ABBATTUTO’’
Detto ciò, chi si sente di sentenziare che ‘’NON
ESISTE IL BRANCO PER UN CANE, NON ESISTONO LEGGI, ESISTE
SOLO UN DOVER ESSERE COSI’ COME E’ ‘’UN
ACCATTONE!’’ non sa proprio guardare oltre il
proprio naso!
Un Branco naturale è formato da elementi ‘’Uno’’
tutti diversi – un Leader, una femmina e un maschio,
una Balia, una serie di Gregari con caratteristiche e compiti
diversi, un Omega.
Se c’è sovrabbondanza di ruoli e non c’è
adattamento del doppione in un ruolo diverso da quello dettato
dalla propria natura, l’Uno di troppo se ne va o forse
soccombe (non possiamo saperlo perché non abbiamo
video e/o esperienza personale, che possa darci ragione
su questo).
In un Branco artificiale, l’uomo inserisce elementi
certamente facendo attenzione, ma non essendo in grado di
leggere fra gli Uno, come sa fare Madre Natura, ecco che
nel Branco artificiale possono crearsi dissapori più
o meno marcati, più o meno spiacevoli, dettati non
dall’estraneità ma dalla sovrappopolazione
di doppini. Da ciò è facile capire che il
problema della convivenza in Armonia, non è nell’essere
un Branco formato in maniera naturale o meno, ma è
nel sovrannumero di numeri uguali che non possono andarsene
perché chiusi in un recinto – stessa cosa succede
nei canili lager dove non c’è sufficiente posto
per suddividere i Cani, e i Cani, vengono schiaffati dentro
alle quattro mura con altri 6 – 7 – 8 soggetti
magari di ruoli identici!
….riflettiamo ancora…
A chi è rivolto questo messaggio di orizzontalità?
Chi accoglie la nuova teoria?
Chi professa e chi sposa questa teoria, oltre a non aver
una profonda capacità osservativa, ha una patologica
ossessione verso la legge e l’ordine, e vuole avere
carta bianca su: educazione, comportamento e stile di vita
nel rispetto unicamente della libera anarchia! Ergo, non
ha nessuna intenzione di impegnarsi nell’educazione
del piccolo di cui è responsabile, oltre al mostrare
una asocialità che rasenta lo squilibrio dell’indocilità
!
Queste persone rinnegano tutto ciò che avviene per
conoscenza naturale: da quei piccoli accorgimenti sull’eliminazione
dei bisognini, alle richieste di educazione mostrate con
un zampa; confondono l’importanza del cucciolo definendolo
subalterno ai fratelli maggiori, solo perché fisicamente
è più debole; sono persi nei metodi di insegnamento
degli anni del terrore ai quali contrappongono il loro buonismo
volto a condizionare azioni buone e a non additare azioni
cattive, che definirei più adeguatamente ‘’non
giuste’’; premiano le prime con un vocalizzo
meccanico privo di emozione, per non dover neanche compromettersi
a livello di stato d’animo, e non portano in evidenza
le seconde asserendo che in tal modo non vengono assimilate,
mascherando, in vero, un non voler impegnarsi a correggere
e a spiegare i perché della vita sociale!
Esempio:
- Se io prendo a calci il mio prossimo e nessuno mi dice
che non posso farlo, vuol dire che è lecito e continuerò
a farlo!
- Se il Cane morde e nessuno mai gli dice che è sbagliato,
vuol dire che è lecito ed egli continuerà
a farlo!
- La sostituzione dell’educazione con il condizionamento
uditivo meccanico, conferma di una giusta azione, non è
che un segnale che non dà importanza alla persona
che lo emette (anche se attraverso un oggetto), ma ne dà
al suono stesso, sminuendo il legame fra esseri viventi
e portando avanti la teoria del Cane ferale.
Cosa c’è di bello nel legame di gruppo che
si crea fra uomini e Animali?
Cosa c’è di bello nell’avere un robottino
col cervello rispondente a suoni meccanici e indifferente
alla voce del compagno ?
… già, ma quale compagno?!
NOTA:
Nelle osservazioni dei Branchi dei Lupi, molto spesso viene
osservato quello che è più evidente, e cioè
gli atteggiamenti della caccia, della monta e dei chiarimenti,
lasciando fuori tutto il contesto dei rinsaldi familiari
e delle richieste di educazione. questo ha sicuramente portato,
anche operatori esperti, a non capire niente di quello che
stavano guardando e ha portato gli ascoltatori a capire
ancora meno!
Stessa cosa vale per il concetto del Cane ferale, ove si
mette in luce il senso di pace che regna fra loro e non
l’estremo piattume che porta ad una vita priva di
emozioni e di una tristezza infinita!
In un discorso ai giovani, Papa Francesco, esorta a ‘’non
vivacchiare’’!
tratto dal libro: ''Similitudini
fra Cani e Lupi'' di Barbara Tullio e Paolo Caldora