Branco o non Branco?

Il problema è sempre quello: il Branco e le gerarchie!

Che si chiamino Famiglie o si chiamino Branchi, esiste una catena di individui che compone una scala per anzianità; abbiamo due genitori e a seguire i figli. Se parliamo di una Famiglia di uomini, i figli sono di età diverse, ma possono essere anche della stessa età nei saltuari casi di parti gemellari (due gemelli nella norma, di più sono rari). In una Famiglia di Lupi o di Cani, abbiamo tutti parti gemellari (per così dire), sono rari i casi di una nascita con un solo cucciolo.
Nella Famiglia umana, può accadere che un nuovo figlio arrivi per vie non naturali, ossia venga adottato, ma egli sarà amato e accudito come se fosse stato generato all’interno del nucleo, anzi a volte può capitare che sia più amato degli altri perché i genitori adottivi a volte uniscono l’amore al pietismo e quindi coprono l’orfanello di cure maggiori quasi volessero appagarlo nei torti subiti.
Nella famiglia di un Lupo o di un Cane, può accadere lo stesso, che sopraggiunga cioè l’arrivo di altri piccoli o di uno solo, così come può accadere che i cuccioli vengano presi in affido dalla Balia qualora la Mamma venisse a mancare o non avesse latte sufficiente per nutrirli... e, a meno che ciò non avvenga per sperimentazione scientifica (in cattività) o in Natura non sia dovuto a causa di un cucciolo malformato o gravemente malato, mai una Mamma ucciderà un piccolo.

Si è vero ci sono stati anche casi di uccisioni di cuccioli sani, ma se i cuccioli sono stati uccisi (direttamente o indirettamente) è stato per colpa dell’uomo che ha fatto esperimenti fra Lupe di rango diverso, oppure, in Natura, ed esattamente nel Parco di Yellowstone, è accaduto quando il grande Branco dei Druid si è trovato senza leader e, un Clan limitrofo, ha sconfinato nel loro territorio, cacciando i Druid e ponendosi davanti alla grotta dove erano i piccoli, impedendo così agli adulti di andare da loro.

- Quello stesso Branco dopo poco, è stato annientato da tre misteriosi Lupi, apparsi dal nulla e nel nulla tornati dopo aver completato il loro compito … sembra una favola ma non è così, e ci sono immagini di documentari che attestano la veridicità del fatto! –

E quando un cucciolo estraneo entra nel Branco adottante, avrà, in Natura lo stesso trattamento dei figli legittimi, e nel momento in cui sarà adulto, si comporterà esattamente come un reale membro del Gruppo, resterà se deciderà di restare, se ne andrà se quello è il suo destino.

E parlando di gerarchie, un cucciolo di Cane che entra in una Famiglia umana, non è vero che deve occupare necessariamente il ruolo di ‘’ultimo’’ … oppure deve assumerlo quando sopraggiungerà un figlio della coppia umana.

Se il nostro Cane ha un carattere da ultimo, sarà ultimo, e noi non dovremo far altro che accettare il suo ruolo; se sarà un gregario di medio rango, tale resterà … quel che non potrà mai essere è un leader, e non perché noi vogliamo che non lo sia, ma perché un Cane non arrivando a completare il suo livello di crescita, rimane (a seconda della razza di appartenenza o mix di razze) di fatto, un gregario.

Un passo dagli appunti del libro ‘’il Bambino e il Cane’’ di Silvia Bonavita e Barbara Tullio:
‘’…quando Andrea piange, ed io sono in un’altra stanza della casa, Akuna (la mia femmina mix di Cane Lupo Cecoslovacco) subito si alza a và da lui, annusa la culla e torna a chiamarmi, e per attirare la mia attenzione emette dei leggerissimi vocalizzi; se non vado appena lei torna da me, Akuna comincia il suo avanti e indietro fino a che non vede che mi sto dirigendo verso la stanza di Andrea. La culla è alzata, lei non può toccare il piccolo, ma con uno sforzo si impegna ad arrivare ad una sua manina, delicatamente s’avvicina e la annusa; a quel punto, prendo Andrea in braccio e, se andiamo in un’altra stanza, Akuna si incammina ponendosi al mio fianco, mentre se rimaniamo lì, si mette quieta e assume il suo normale atteggiamento da tranquillo Cane di casa…’’

Questo è solo un episodio che riporta i tanti atteggiamenti di Akuna nei confronti del piccolo e di Silvia, ma già solo con questo brevissimo scritto, è possibile certificare che sarà sempre la Balia di Andrea; e ci sarà anche quando lui crescerà, e sarà lui ad occuparsi di lei, della sua vecchia Balia un po’ avanti con gli anni, che non avrà più l’ardore per provvedere al suo cucciolo; Andrea, il cucciolo del tempo che fu, provvederà ad Akuna, esattamente come accade in un Famiglia vera!

– Chiunque pensi che nel Branco selvaggio il Capo che non ha più forza venga maltrattato, si sbaglia di grosso, perché se egli non se ne andrà, è possibile che diventerà quello che definiscono un pari di Omega… diventare Omega, vuol dire assumere il secondo ruolo più importante del Branco: Omega è colui che provvede al rilassamento psicologico del Branco; i Dutcher ci hanno mostrato come il Branco di Sawtooth, sia caduto nello sconforto nel momento in cui Motoki, la Lupa Omega, è stata uccisa dal Puma! … un adulto che a suo tempo è stato un Alfa, retrocedendo a Nonno del Clan, arricchirà la sua Famiglia di valore e conoscenza, saggezza ed equilibrio –

Nella vita naturale, i ruoli ogni tanto vengono ribaltati, o meglio, esiste uno scambio di opinioni per migliorare l’assetto della struttura. Difficilmente si mette in discussione il leader, più facilmente i chiarimenti avvengono nei ranghi inferiori che siano questi Branchi Naturali o Branchi in cattività. Quello che differisce fra i due Branchi (Branco Naturale e Branco in cattività) sta nel fatto che non ci sono le stesse motivazioni per interferire fra i ruoli, fra i quali, il più incisivo, forse è ‘’la caccia’’ … il cibo viene servito dagli inservienti, non esistono prove di sopravvivenza, il luogo ove vivono è sempre lo stesso e le situazioni del quotidiano non cambiano (sono le novità e i fattori esterni che danno l’indirizzo al comportamento che in un luogo può essere uno e in un altro luogo può essere un altro, il che determina la varietà delle azioni che induce gli osservatori superficiali a dare una definizione della condotta, generalizzandola come uguale per tutti – ossia tutti i soggetti possono fare tutto e niente!); inoltre, difficilmente le Lupe in cattività (normalmente parliamo di uno zoo o piccole tenute) vanno in estro, perché ‘’l’estro’’ ha necessità di esserci laddove serve forza lavoro, se il cibo è servito e il riparo è assicurato e i nemici stanno al di là della rete, a cosa servirebbero dei cuccioli? … non crederete mica che i Lupi si accoppiano non per istinto, ma per un sentimento amoroso unito al desiderio di avere un piccolo dalla compagna amata?!?

Chi sostiene che esiste una grande differenza fra un Branco naturale (genitori e progenie) e un Branco in cattività (individui messi lì alla rinfusa) non tiene conto dei fattori di adattamento e di compatibilità, lasciando completamente fuori dai discorsi le riflessioni sulle reali esigenze.
Sia nel Branco Naturale che in quello creato dall’uomo, i vari soggetti (siano questi messi insieme nel parchetto/riserva o zoo, o siano figli e genitori), non è detto che vadano necessariamente tutti d’accordo, perché anche fra gli Animali due teste dello stesso livello non possono vivere insieme.
Voglio dire con ciò che, essendo il Branco formato da elementi singoli che si completano per il raggiungimento della perfezione, non è possibile che in esso possano coesistere due elementi con lo stesso ruolo, sarebbe uno spreco di elementi e di energie; e, anche se gli addetti ai lavori non fanno girare le notizie, è d’uso che, se lo spazio non è sufficiente e il cibo scarseggia, dopo il primo periodo di adattamento i due uguali decidano della propria vita. Le diatribe ci sono e, a meno che uno dei due non si pieghi all’altro, o non vengano divisi, la Natura farà il suo corso; riflettendo sulla eventuale capitolazione di uno, traiamo una conclusione: egli era meno forte (non meno robusto, meno forte di testa, meno determinato nell’intenzione), per cui di fatto non all’altezza del ruolo che credeva di dover coprire, e così si è piegato all’evidenza con tutta la dignità di un Lupo!

Da precisare una cosa importantissima:
- la Dominanza non è un Bestia immonda che cattura i Bambini per mangiarli, la Dominanza non è sinonimo di cattiveria : ‘’…è dominante la Mamma con i piccoli quando li volta e li rivolta per assicurarsi che stiano bene, è dominante quando li educa o quando li redarguisce per un’azione non giusta; è dominante il leader che rimane in piedi sopra al sottoposto in segno di protezione, o quando è su di lui per rassicurarsi che non sia rimasto ferito dopo un incidente, , o quando lo esamina da cima a fondo per capire cosa lo ha portato a lanciare un grido d’allarme (quando risponde alla sua richiesta d’aiuto); è dominante la balia quando obbliga il suo pupillo ad interminabili pulizie. In nessuno di questi casi, coloro che appongono dominanza, segnano minimamente il soggetto a cui viene espressa, sia dal punto di vista fisico che psicologico, anzi, stanno manifestando un chiarissimo segnale di attenzione e considerazione nei suoi riguardi. E neanche in situazioni di chiarimenti, il Lupo si appresta a ferire qualcuno, perché la sua saggezza lo porta a salvaguardare il proprio corpo e quello del suo compagno di Branco. La dominanza può essere anche solo messa in atto a simboleggiare la propria possanza ‘’far mostra di se presentandosi in atteggiamenti fieri e forti, montando simbolicamente un altro individuo oppure solo attuando il movimento della monta..’’ dal libro ‘’Similitudini fra Cani e Lupi’’ di Barbara Tullio e Paolo Caldora.

Gli atti dei chiarimenti, non sono dettati dalla cattiveria; una volta per tutte, smettiamo di confondere le azioni maligne dell’uomo, con gli equilibri degli altri Animali!

Cos’è che porta a definire alcuni termini cattivi e altri buoni? Le ideologie degli uomini.
Ancora nel 2000 e passa, si parla con spavento di doveri e di capi, ancora si vive sotto lo spauracchio del ‘’regime’’, che è poi sempre quello tedesco, quasi mai quello russo e assolutamente mai quello americano, ad essere preso in considerazione; ancora oggi si addita chi vive con disciplina e rispetto, a favore di un finto parallelismo o orizzontalità. Si accusa chi insegna prendendo per mano l’allievo, mostrando ciò che è bene e ciò che è male, come avviene in tutte le Famiglie dove si ha a cuore il completamento dell’essere, solo perché questo tipo di educazione va contro la richiesta delle masse che, soggiogate per mentalità da una condizione di vita interiore disagevole, cercano un faro (una scusa) che le tolga dall’oppressione del proprio io, mostrando loro la bellezza del bene nel mondo dei senza legge.
Coloro che non parlano di gerarchie familiari, sono le genti che confondono con filosofia spicciola loro stessi e le menti dei disadattati che li ascoltano, negano le gerarchie per permettere ai poveracci di emergere almeno nel presunto illuminante piattume del loro io, da riportare poi nel contesto del proprio focolare domestico… e chi, meglio di un conoscitore di psicologia umana, può riuscire nell’intento usando, per di più, un Animaletto come terapeuta comportale?

Le persone, che additano chi vive secondo Natura, rinnegano anche la possibilità di espressione del Cane simile a quella del suo Avo, il Lupo, giustificando l’affermazione con la grande distanza evolutiva comportamentale che li separa (quella del Cane maggiore di quella Lupo!).

A sostegno delle loro credenze, tirano fuori anche, tanto per riportare un esempio, la doverosa cucciolata del Cane per il compimento della sua crescita fisica e psicologica.

Questa credenza tutta umana, non ha nulla di reale con ciò che avviene in Natura.
Ma è normale che venga fatta, visto che si rinnegano i similari comportamenti con il Lupo sponsorizzando invece tutto ciò che è riconducibile all’evoluto pensiero umano (il Cane da millenni vive con l’uomo e quindi è da lui che apprende e impara e per merito suo – dell’uomo – evolve … si evolve, ma non vuole dire questo che sarà mai in grado di elaborare concetti umani! … sarà sempre il suo ‘’io’’ Lupino ad aver ragione sul suo evoluto).

(molte volte chi vuole far cucciolare i propri Cani, lo fa per appagare un personale bisogno di avere figli, oppure lo fa per profitto, oppure perché sposa l’idea del completamento fisico psicologico visto che è convinto che anche in umana è giusto che sia così)

Tralasciando per un attimo il dover far figliare per forza il Cane, per raggiungere l’estasi dello sviluppo, il problema da affrontare è anche un altro: non prestando attenzione al fatto che non tutti i Lupi del Branco procreano, anzi, di norma sono solo due, il Re e la Regina! … e non perché si chiamano Re e Regina ma perché sono di certo più completi rispetto agli altri, nel mondo Pet le persone fanno riprodurre tutti i Cani, siano questi forti o deboli, malaticci o sani, dando origine a generazioni di soggetti molto spesso deboli e malati.

- sarà un caso che tutte queste persone che predicano e sposano la teoria del cucciolo, sono propense al commercio sul Cane?! – mercato di cuccioli, mercanzia di ogni genere adeguata ad ogni età e bisogno, cibi per soggetti sani e ancor di più per soggetti malati, studi medici per malattie fisiche e mentali, scuole di pensiero addestrativo/educativo … ecc. – e se non sono propensi sono superficiali, tralasciando di pensare a che fine faranno quelle povere Anime il giorno in cui ‘’il nuovo proprietario’’ sarà stanco di loro! -

Lascio i link di due video molto toccanti che presentano molti casi della realtà conseguenti la superficialità delle scelte:
- prima parte https://www.youtube.com/watch?v=MQTGTybHTTI
- seconda parte https://www.youtube.com/watch?v=Gb7LgP1mgOQ
Parlando dal punto di vista del pensiero, da anni Paolo ed io diciamo che fare accoppiare il Cane di casa, è una cosa che va contro le linea dell’ideologia naturale, perché la procreazione segue, in Natura, un concetto logico: ‘’la sopravvivenza’’; non è una risposta ad un impulso e non è il completamento dell’essere; negare un accoppiamento non vuol dire castrare mentalmente e fisicamente un Animale, ma vuol dire lasciare che ognuno copra i propri ruoli.

La teoria che nega la similarità fra PadreLupo e FiglioCane, è molto diffusa purtroppo; su internet, il mezzo di trasporto delle parole più veloce che ci sia, si legge in quasi ogni dove questa credenza popolare; recentemente è stata partorita una giustificazione del concetto che riscuote parecchie adesioni: la similarità fra Lupo e Cane non esiste, perché il Lupo Artico, nel quale viene riconosciuto il solo progenitore (negando addirittura la realtà delle nuove razze nate da incroci fra Lupi Euroasiatici e Pastori tedeschi), è quasi estinto, e il Lupo che vive nei boschi è frutto del ripopolamento coatto.

Oh! Oh!

Questi personaggi prendono in esame, come unico segnale degno d’osservazione per capire degnamente quale sia la realtà del pensiero del Cane, la vita dei Cani ferali, sostenendo il ‘’non’’ bisogno di vivere una gerarchia di Branco, mettendo in mostra il saper vivere d’accattoni nei villaggi o poco lontano da essi mantenendo una vita da barboni, elemosinando qua e là un tozzo di pane (senza minimamente voler offendere i Vagabondi che invece ammiriamo moltissimo), figliando ogni qualvolta se ne ha voglia e convivendo fra loro (fra Cani) in maniera molto simile a quella dei figli dei fiori.

Ma chi sono in realtà questi Cani ferali?
Sono i Cani dei villaggi in Africa, in Asia, nel Sud-America che vivono in strada, sono amici di tutti, tutti danno loro da mangiare e se non è l’uomo a provvedere, se lo procurano fra i rifiuti. Sono Cani che sanno vivere insieme e non si danno fastidio, non si mettono in discussione perché di fatto a loro di fare ‘’comunella’’ con i propri simili, non importa nulla; non hanno bisogno del Branco, hanno tutto ciò che desiderano vivendo solitari nella comunità.

I grandi biologi odierni, prendono spunto da questi Cani per giustificare l’orizzontalità sociale.
Per sociale è facile che intendano ‘’individui che sanno coesistere’’.
Ma il Branco è tutta un’altra cosa.
I Cani ferali non sono una Famiglia, sono dei semplici compaesani che abitano lo stesso luogo, pur essendoci fra loro genitori e figli!
Sono personaggi che si dicono educatamente ‘’buongiorno e buonasera’’; che si mettono educatamente in fila alla mensa, e questo non vuol dire essere un Branco’’.
Un Branco oltre ad essere formato da individui tutti diversi, che hanno una capacità di unione che solo le caselle del Puzzle, possono avere simile alla loro, conoscono una varietà di comportamento che li porta ad indossare, a seconda della situazione che stanno affrontando, costumi diversi, pur rimanendo stabili nei propri ruoli:

Arya, una femmina di Cane Lupo di Saarloos di quasi due anni, forte nel carattere, più forte di tutti gli altri componenti del suo Branco canino; nonostante abbia un fiuto eccezionale, e sia leader nel suo Branco, se si trova a dover affrontare una prova in traccia in compagnia di Ezechiele, un maschio di Cane Lupo Cecoslovacco di 4 anni, decisamente inferiore di grado a lei, ma con una spiccata predisposizione alla ricerca, mostra il suo disappunto e il suo palpabile stress, se deve cimentarsi ad individuare la pista al posto di lui.

Esattamente 8 mesi fa, accadeva l’esatto contrario: Arya si mostrava tranquilla e conduceva la ricerca, mentre Ezechiele fremeva ad ogni passo, sia in solitaria, che in compagnia; di certo con Arya al fianco era più tranquillo che non senza, e quello che mostrava non era irrequietezza o incapacità, ma solo ed unicamente non conoscenza. In pratica, non avendo coscienza del suo ruolo nel Branco, Ezechiele non sapeva chi fosse e quale era il lavoro del suo ruolo; si era già più volte mostrato una splendida ‘’Balia’’, ma oltre a questo, aveva altro dentro … oggi lui sa chi è, e conosce il ruolo.

In questi 8 mesi i due Ibridi di Lupo sono cresciuti e giorno dopo giorno mostrano il loro equilibrio caratteriale.

La sottigliezza di questo aneddoto sta nel riconoscere un ruolo.
Arya, a cui Ezechiele riconosce una certa superiorità, oggi lascia che sia il suo compagno ad espletare il compito che per ‘’personalità’’ gli spetta.

Osservando la scena da fuori, è facile vedere la Saarloos e il Cecoslovacco, impacciati e contrariati, se limitati nelle espressioni ed esortati ad assumere i ruoli invertiti (che ugualmente rispettano, cioè Arya fiuta la traccia e Ezechiele la segue), mentre sono completamente appagati, se è lui a stare avanti e lei dietro o di fianco.

L’apparenza del fatto pratico, mostra lui leader e lei sottoposta.

Questo vuol dire che in situazioni diverse, i ruoli assunti sono diversi.
Se i due si trovano in solitaria, ognuno dei due sa come affrontare la prova, ma se sono insieme, a seconda del luogo e della situazione, essi assumono il comportamento che naturalmente e gerarchicamente, debbono assumere.

Possiamo quindi vedere come un soggetto in una certa situazione può apparire, agli occhi dell’inesperto, un mite e pauroso gregario, al contrario di un altro soggetto che invece si mostra sicuro e forte, pur essendo un gregario; la verità è, che quegli stessi individui, in situazioni diverse mostrano l’esatto contrario di quello che sono, ma lo mostrano solo a chi non sa vedere quel che osserva. Non bisogna confondere questi atteggiamenti con: tutti sanno comportarsi in tutti i modi!... oppure additare uno o l’altro personaggio con etichette che non gli appartengono: se Alfa non deve svolgere un’azione che deve svolgere Beta o chi per lui, Alfa non la svolge, ed è contrariato se deve andare contro la sua naturalità, così come è contrariato colui a cui spetta svolgerla.
È la situazione che dà la direttiva del comportamento: Alfa rimane Alfa in tutti i frangenti e così pure tutti gli altri e sono proprio i ruoli che hanno a dir loro cosa fare e a permettere a noi che osserviamo di valutare e capire la particolare unione di ruoli e la magica coesistenza di cui sono capaci questi meravigliosi Animali.

Il Cane ferale non ha Branco, e quindi non può comportarsi in altro modo che non sia quello del solitario. E inoltre: quando in questi luoghi ove essi vivono, uno di loro mostra un qual impercettibile segno di ben che minima aggressività ‘’QUESTO INIDIVIDUO VIENE ABBATTUTO’’

Detto ciò, chi si sente di sentenziare che ‘’NON ESISTE IL BRANCO PER UN CANE, NON ESISTONO LEGGI, ESISTE SOLO UN DOVER ESSERE COSI’ COME E’ ‘’UN ACCATTONE!’’ non sa proprio guardare oltre il proprio naso!

Un Branco naturale è formato da elementi ‘’Uno’’ tutti diversi – un Leader, una femmina e un maschio, una Balia, una serie di Gregari con caratteristiche e compiti diversi, un Omega.
Se c’è sovrabbondanza di ruoli e non c’è adattamento del doppione in un ruolo diverso da quello dettato dalla propria natura, l’Uno di troppo se ne va o forse soccombe (non possiamo saperlo perché non abbiamo video e/o esperienza personale, che possa darci ragione su questo).
In un Branco artificiale, l’uomo inserisce elementi certamente facendo attenzione, ma non essendo in grado di leggere fra gli Uno, come sa fare Madre Natura, ecco che nel Branco artificiale possono crearsi dissapori più o meno marcati, più o meno spiacevoli, dettati non dall’estraneità ma dalla sovrappopolazione di doppini. Da ciò è facile capire che il problema della convivenza in Armonia, non è nell’essere un Branco formato in maniera naturale o meno, ma è nel sovrannumero di numeri uguali che non possono andarsene perché chiusi in un recinto – stessa cosa succede nei canili lager dove non c’è sufficiente posto per suddividere i Cani, e i Cani, vengono schiaffati dentro alle quattro mura con altri 6 – 7 – 8 soggetti magari di ruoli identici!

….riflettiamo ancora…

A chi è rivolto questo messaggio di orizzontalità?
Chi accoglie la nuova teoria?

Chi professa e chi sposa questa teoria, oltre a non aver una profonda capacità osservativa, ha una patologica ossessione verso la legge e l’ordine, e vuole avere carta bianca su: educazione, comportamento e stile di vita nel rispetto unicamente della libera anarchia! Ergo, non ha nessuna intenzione di impegnarsi nell’educazione del piccolo di cui è responsabile, oltre al mostrare una asocialità che rasenta lo squilibrio dell’indocilità !

Queste persone rinnegano tutto ciò che avviene per conoscenza naturale: da quei piccoli accorgimenti sull’eliminazione dei bisognini, alle richieste di educazione mostrate con un zampa; confondono l’importanza del cucciolo definendolo subalterno ai fratelli maggiori, solo perché fisicamente è più debole; sono persi nei metodi di insegnamento degli anni del terrore ai quali contrappongono il loro buonismo volto a condizionare azioni buone e a non additare azioni cattive, che definirei più adeguatamente ‘’non giuste’’; premiano le prime con un vocalizzo meccanico privo di emozione, per non dover neanche compromettersi a livello di stato d’animo, e non portano in evidenza le seconde asserendo che in tal modo non vengono assimilate, mascherando, in vero, un non voler impegnarsi a correggere e a spiegare i perché della vita sociale!

Esempio:
- Se io prendo a calci il mio prossimo e nessuno mi dice che non posso farlo, vuol dire che è lecito e continuerò a farlo!
- Se il Cane morde e nessuno mai gli dice che è sbagliato, vuol dire che è lecito ed egli continuerà a farlo!
- La sostituzione dell’educazione con il condizionamento uditivo meccanico, conferma di una giusta azione, non è che un segnale che non dà importanza alla persona che lo emette (anche se attraverso un oggetto), ma ne dà al suono stesso, sminuendo il legame fra esseri viventi e portando avanti la teoria del Cane ferale.

Cosa c’è di bello nel legame di gruppo che si crea fra uomini e Animali?
Cosa c’è di bello nell’avere un robottino col cervello rispondente a suoni meccanici e indifferente alla voce del compagno ?
… già, ma quale compagno?!


NOTA:
Nelle osservazioni dei Branchi dei Lupi, molto spesso viene osservato quello che è più evidente, e cioè gli atteggiamenti della caccia, della monta e dei chiarimenti, lasciando fuori tutto il contesto dei rinsaldi familiari e delle richieste di educazione. questo ha sicuramente portato, anche operatori esperti, a non capire niente di quello che stavano guardando e ha portato gli ascoltatori a capire ancora meno!

Stessa cosa vale per il concetto del Cane ferale, ove si mette in luce il senso di pace che regna fra loro e non l’estremo piattume che porta ad una vita priva di emozioni e di una tristezza infinita!

In un discorso ai giovani, Papa Francesco, esorta a ‘’non vivacchiare’’!

tratto dal libro: ''Similitudini fra Cani e Lupi'' di Barbara Tullio e Paolo Caldora

 

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