Servizi urbani utili - Asilo, passeggiata al parchetto...

 

Aree urbane e private - Servizi utili - Asilo, passeggiata al parchetto… perché?

Quarant’anni fa nacquero i primi servizi urbani capaci di occuparsi dei Cani di proprietà nel momento in cui dovevano rimanere in casa da soli per tante ore. … Subito dopo nacquero delle strutture recintate per ospitare questi Cani in quel lasso di tempo, senza che si continuasse ad usufruire di aree pubbliche.

Ricordo gli albori di questa attività perché è in quegli anni che ho cominciato a frequentare il mondo del Cane in un modo più completo. Ricordo che, nel centro dove ho mosso i primi passi, le persone portavano i loro Beniamini la mattina per riprenderli dopo pranzo o nel tardo pomeriggio.
La struttura aveva nel suo interno 4 giardini recintati dove venivano suddivisi gli Ospiti a seconda del loro carattere, della loro taglia e del loro livello di socialità intraspecifica.
Ricordo bene che alcuni di questi Ospiti erano molto contenti di stare lì con noi, ad altri invece non importava molto, ed altri ancora erano alquanto contrariati.
La diversità delle reazioni la collegavo a quel che mi ricordavo di aver vissuto al tempo del ‘’mio’’ asilo, e nel riaffiorare dei ricordi, leggevo in quei comportamenti, quelli di noi Bambini. Io che ero molto legata a mia Mamma ed ero una Creatura non troppo sicura, ho vissuto il distacco male come era logico che fosse; mia Sorella, seppur anche lei fosse molto legata a nostra Madre, era una Bambina serena e risoluta, per cui lo visse in maniera completamente opposta; la nostra Amichetta del ‘’parchetto sotto casa’’, non mostrava entusiasmo per andare e non mostrava interesse per restare. Tutt’e tre appartenevamo ad una Famiglia normale, dove i Genitori si occupano del loro Figli in maniera amorevole, li educano, si dilettano con loro in alcuni giochi … li assistono! … La differenza di atteggiamenti e comportamenti, doveva quindi dipendere esclusivamente dal nostro carattere e dalla nostra personalità, da come eravamo noi ‘’dentro’’.

Per gli esseri umani, l’asilo è l’inizio di un percorso che, scalino dopo scalino, viuzza dopo viuzza, li porterà ad affrontare, quando diventeremo adulti, il mondo sociale extra familiare.
Fatta questa premessa sul nostro asilo, mi chiedevo, a cosa poteva essere utile, l’altro asilo, quello dei Cani!

Ovunque si legge e si racconta che l’asilo sia utile per socializzare, per interagire con altri umani, per imparare ‘’competenze’’ che possono essere utili al di fuori della struttura.

Quando iniziammo il nostro percorso, il servizio si chiamava ‘’Pascolo’’, e gli Ospiti venivano a passare con noi alcune ore in libertà. Non avevamo le pretese degli odierni ‘’Asili’’ e giocavamo con quei Cani come si giocava una volta, facendo sempre attenzione che fra loro, durante il gioco, continuasse ad esserci armonia sociale. Oppure li lasciavamo giocare fra loro, per tutto il tempo che volevano … e quando erano stanchi, potevano sdraiarsi sull’erba o mettersi sotto un albero (se pioveva, avevamo zone adeguate per la situazione) … nessuno dava direttive particolari che non fossero in linea con il loro stato di salute e stato psichico. Ricordo con simpatia Lucky, una femmina di Pastore Tedesco, che quando era stanca si immergeva nella grande vasca d’acqua; e Buck, un mix meraviglioso di Lupoide, che si ‘’mimetizzava’’ in un cespuglio (sceglieva sempre lo stesso) e da lì osservava tutto.

Per gli Ospiti felici di stare con gli altri Ospiti, arrivava sempre troppo presto l’orario di chiusura; per quelli che invece non amavano molto le diverse Compagnie, arrivava sempre troppo tardi; per gli Altri … indovinate un po’? … non c’era differenza ;) !!!

Personalmente capivo la necessità dei loro familiari di portarli nella struttura, e, per i Cani che ne erano più che felici, capivo la gioia che provavano (i familiari) nel vederli così.
Quello che non capisco dei ‘’moderni’’ è invece la pretesa di dire che sono servizi utili alla ‘’distrazione’’ del Soggetto che del loro servizio usufruisce. Distrazione? … gli fanno leggere i fumetti? … battutaccia di spirito! … però neanche tanto perché per ‘’distrazione’’, spesso viene intesa una forma educativa condizionata a giochini da Cavie innocenti (le Cavie sono innocenti, non i giochini!) che, a detta di molti, possono tornare utili nella vita sociale. Parliamo dei giochi che riguardano aperture di scatole contenenti prelibati bocconcini, di disegni particolari che chiamano l’attenzione del Soggetto a cui vengono mostrati; giochi cioè dove viene chiamata l’attenzione attraverso l’olfatto e la vista, sensi che naturalmente si attivano quando apprendimento ludico e sopravvivenza si incrociano, ma che in questa esposizione artificiale, davvero, non hanno nulla di naturale! – attenzione: se il vostro Cane, che frequenta questi siti, aprirà i cassetti della dispensa, saprete perché lo fa! :D
Si parla poi di socializzazione come se ne parlava all’epoca, e su questo sono d’accordo se la si intende allo stesso modo che la si intendeva al tempo che fu; ossia, come l’equilibrata educazione nel sociale intraspecifico e nel sociale extra-specifico. ... L’utilità di questa formazione, per noi stava nella necessità dei Cani di sapersi relazionare, sia con i propri simili che con le persone, senza vivere uno stress esagerato (educando al contempo i loro familiari umani su atteggiamenti che potevano essere fraintesi ed eventuali visure che richiedevano interventi). All’epoca non esistevano ‘’psico-patologie sociali’’ probabilmente perché esistevano persone più equilibrate, il che era dato da un’educazione ricevuta in maniera completa. Esisteva il rispetto per il prossimo e il rispetto per noi stessi. Si doveva star mansueti di fronte a situazioni fuori dalla nostra portata e di fronte a persone più grandi di noi e, seppur eravamo considerati ‘’piccoli’’ e perciò ‘’poco saggi’’, non per questo si poteva abusare della nostra innocente non conoscenza. … Anche per gli Animali diversi da noi, soprattutto gli Animali da compagnia, non si pretendeva che sapessero ‘’far di conto’’ e si ammiravano quelli ‘’ammaestrati in maniera circense’’, come ‘’capaci attori’’ sostenitori di attività ludo-distensive per l’uomo. Il che non vuol dire che veniva approvato ‘’lo sfruttamento del circo’’, ma vuol dire solo che non si caricavano questi Animali di conoscenze irrispettose per la specie a cui appartenevano. …
Tornando all’attivazione mentale della ‘’distrazione’’, sfruttando i sensi dico: che se si vuole attivarli facendo ai Cani un favore (educandoli utilmente a qualcosa che atavicamente sanno fare), che lo si faccia attraverso attività che richiamano la Natura e non l’artificiale umano. … E poi, per favore spiegatemi l’utilità che sia un ‘’estraneo’’ ad interagire con intensità con il Cane che appartiene ad un’altra Famiglia e non sia la Famiglia stessa a farlo?
Ignorantemente forse, ma io l’interazione forzata non la capisco! … Finché si gioca in maniera semplice come facevamo noi, è una cosa, ma quando il gioco si trasforma in ludo-attività, credo sia una cosa che debba avvenire nell’ambito dei familiari.
Perché un Cane che non appartiene al tuo Nucleo / Branco Famiglia dovrebbe giocare in maniera così particolare con te che non sei un suo ‘’parente stretto’’? …

Ed ecco che sento arrivare gli urli dalla platea!!!

E allora per zittirli, dico che: le attività ludo-educative sono materia della Famiglia e non di ciò che ne è fuori! … esse si svolgono nelle zone rendez-vous e sono (se mai un giorno dovessero essere applicate in altri luoghi) la preparazione a quel che un domani sarà il comportamento dell’Individuo che ricoprirà un certo ruolo nella Comunità sociale ‘’Familiare’’ e ‘’non extra-familiare’’; per cui, non posso concepire tali attività con degli estranei (anche se poi diverranno ‘’amichetti’’ – concezione sociale quest’ultima, assurda sempre per lo stesso motivo). Con questo non voglio dire che i Cani di Famiglia non debbano avere ‘’Altre’’ conoscenze, ma solo che quelle conoscenze devono, per essere idoneamente in equilibrio, semmai entrare a far parte della Famiglia!
- Un flash ha lampeggiato nella mia testa in questo momento: perché a noi Bimbi dell’epoca ci portavano a giocare con gli altri Bambini anche nelle occasioni extra-scolastiche, e perché adesso sono nati tante ludoteche dove tanti Bambini giocano sia in solitaria che in maniera collettiva? … Perché da ‘’grandi’’ dovevamo affrontare una realtà che andava oltre la Famiglia natia … cosa che accade a noi Animali che di norma lasciamo la tana per andare a vivere anche da soli, non necessariamente per formare un’altra Famiglia, cosa che non fanno i Cani! … e allora … se i Cani naturalmente non lasciano la Famiglia (se ciò accade è perché con quelle persone non hanno un forte legame), perché devono essere educati (sia pure nei giochi) da personale esterno al loro Nucleo?
… una volta l’educatore era l’addestratore, ed era colui che sgrezzava l’Allievo per facilitare al familiare l’approccio con alcune forme di comportamento educato. Ma già da 25 anni almeno, l’addestratore non interviene nemmeno più in questo, perché è giusto che sia un membro della Famiglia ad insegnare al proprio Cane il giusto comportamento. In tal misura è giusto che con il familiari giochi in certe attività!

Che l’asilo sia quindi un asilo e non una scuola elementare; che sia un luogo dove il Cane sia tranquillo ma che non sia la sua seconda casa perché per lui la Casa è una sola, se così non è vuol dire che vive uno stress sociale che lo porta a cercare un Nucleo esterno a quello che dovrebbe essere il suo, nel quale ritrovarsi.

I nostri Giardinetti, i loro Parchetti.
Mi piace vedere i Cani che giocano fra loro, mi piacerebbe giocare con loro nello stesso modo, ma i deficit fisici che ci differenziano, limitano il nostro agire insieme …
Mi piace tanto quando giocano fra loro quanto mi rattrista il doverli ‘’staccare’’ dai loro giochi quando arriva il momento di tornare ‘’ognuno a casa propria’’ … e allora mi chiedo perché invece di accompagnarsi ad un unico Cane, non se ne accolgono due? … aguzzando un po’ l’ingegno si capisce il perché!

Spesso, le persone che accompagnano al Parchetto il loro Beniamino, approfittano del momento per rilassarsi, e quando li vedo lì, seduti da una parte a chattare con il loro telefonino, mi chiedo perché … perché hanno accolto un Cane in Famiglia? … perché, se stanno fuori di casa tutto il giorno, quando rientrano non si dedicano al loro Cane in una maniera più coinvolgente? … nessuna Mamma Cane, quando lascia i suoi Piccoli a ‘’casa’’, nel momento in cui torna, trascura di assisterli e di alimentarli e di giocare con loro … con loro condivide tante attività e quando è l’ora della nanna, è con loro che si corica, non cerca di mandarli a dormire altrove e spesso, prima di dare la buonanotte, li pulisce accertandosi che vada tutto bene.

Perché le persone si fanno il Cane? … Per piacere? Per capriccio? Pe noia? Per solitudine? … un Cane ha bisogno di partecipazione oltre che di assistenza spicciola!

Non nego l’utilità delle strutture di ‘’accoglienza’’ non nego ‘’la necessità di interagire con i propri simili’’ ma caspita … che non si abusi delle attenzioni altrui, dicendo poi: ‘’hai corso tutto il giorno con gli amici, che vuoi adesso? … non sei abbastanza stanco? … mettiti calmo e non dar fastidio!’’

 

 

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