Buon 2021 a tutti!
Cosa ci si augura ad ogni inizio d’anno? Pace
amore e felicità!
Belloooo!!!
Si, se non fosse che ad augurarlo sono gli stessi che si
comportano malissimo nei confronti del prossimo.
E allora, che tipo di augurio può fare una persona
che non conosce il significato ‘’vero’’
di queste parole/concetti?
Spesso questi tre vocaboli sono la rappresentazione
di un benessere materiale e psichico che l’uomo identifica
in una ‘’non sofferenza, non disagio,
non limitazione delle proprie voglie espressive = mancanza
di problemi e libertà d’azione’’,
il che vuol dire esclusivamente ‘’faccio come
mi pare quando mi pare dove mi pare = viva la libertà’’.
Secondo me, la libertà non è quel
tipo di vita che l’uomo si aspetta, bensì è
la possibilità di essere se stessi.
Ed essere se stessi, non vuol dire rivelarsi al massimo
della propria potenzialità a prescindere da tutto,
perché in tal modo si cadrebbe in una più
che probabile intromissione in una altrui ‘’libertà’’
che casualmente, si è trovata sulla stessa via di
colui che si sta ‘’esprimendo’’.
– Vedi anche semplicemente ‘’una guida
di automobile in modalità non adeguata alla strada,
all’affollamento di questa, alla potenzialità
del mezzo con il quale il conducente attua la sua
libertà espressiva’’.
Nessuno ha il diritto di invadere le ‘’libertà
altrui’’ (intendendo con ‘’altrui’’
non solo altri uomini, o altri esseri viventi, ma anche
cose di altra natura come una roccia, una casa, una macchina,
un utensile ecc). Senza pensare poi, che l’espressione
incontrollata può danneggiare anche l’individuo
stesso.
Animali che nascono in un ambiente sociale, hanno
l’obbligo di educare la propria espressione per non
danneggiare loro stessi e non danneggiare gli altri.
Il grave problema dell’umanità, è che
vive sotto gli spettri di chi ‘’della libertà
espressiva’’ ci si pulisce il sedere. Queste
persone sono oggetto di mira per chi manca loro di rispetto,
in quanto facili prede poiché molto labili psicologicamente
e perciò molto deboli e condizionabili. Il condizionamento
porta gli individui a prendere sicurezza dalla chiave condizionante
e dalla ripetitività dell’espressione conseguente.
La certezza che ne scaturisce, obbliga il condizionato a
vedere come libertà le azioni condizionate in quanto
esse entrano dentro di lui in tale maniera da attuarsi senza
che l’individuo ‘’ospitante’’
si renda conto che non fanno parte di stesso.
In questo discorso ci si può infilare ogni tipo di
argomento che va dal ‘’pensiero’’
alla ‘’azione’’ e quindi al comportamento
‘’sociale’’.
La libera espressione non è
sinonimo di ‘’comportamento condizionato’’
ma di ‘’comportamento educato’’.
Le forme educative si devono confare alla particolarità
dell’individuo nel rispetto del suo ‘’io’’
e della ‘’società/ambiente’’
in cui vive.
Perciò, catalogare con metodi la didattica, non
è solo sciocco, ma costrittivo.
La bellezza dell’individualità e la
sua importante espressione, non può essere messa
in luce dalla sterilità di un metodo e non può
essere ‘’lavorata’’ attraverso la
meccanicità di un attrezzo.
Nel nostro settore, metodicità, attrezzature e condizionamento
sono all’ordine del giorno, e rispecchiano in toto
quel che avviene nel mondo umano.
Perché?
Perché addestrare le masse, è possibile farlo
solo attraverso il condizionamento. Con loro non si può
esporre una disciplina filosofica poiché alla sola
parola ‘’disciplina’’ subentra lo
spettro di altri ‘’natali’’, non
considerando che la disciplina permette invece lo sviluppo
di una dottrina interiore. (Arma a doppio taglio,
perchè se il popolo pensasse ''liberamente'', non
potrebbe essere facilmente governabile/assoggettabile)
- Dottrina: dal latino doctrina
– derivato di docere ossia istruire.
- L’addottrinamento quindi non è altro
che l’istruzione del proprio essere!
Per far sì che ciò avvenga, bisogna conoscere
il significato di rispetto, di socialità, di collaborazione
e non da ultimo di dialogo. Senza logicamente lasciare da
parte la coscienza di diversità!
All’inizio dei lontanissimi anni ’80, Paolo
ed io ci siamo avvicinati al mondo dei Cani in maniera molto
particolare, e abbiamo avuto l’opportunità
di cominciare a capire le peculiarità delle differenze,
attraverso la conoscenza approfondita delle razze e mix
di razze. Dopo qualche tempo, agli albori degli anni ’90,
ci siamo staccati dai concetti educativi che vigevano nel
settore (pur non rinnegandone l’importanza conoscitiva),
avvicinandoci a forme filosofiche che ci hanno dato la possibilità
di cancellare gli spettri di cui l’umanità
intera è vittima.
Un bellissimo corto Disney, ha messo in evidenza come
non sia l’automobile ad essere pericolosa, ma il suo
conducente.
Altalenando il discorso fra cinofilia e umanità,
arriviamo alle attrezzature e ai condizionamenti.
Senza star qui a ripetere cose già dette e ridette,
mi soffermo solo sul loro significato ponendo in evidenza
un’ulteriore verità/bugia … decidete
voi poi a chi/cosa credere.
Qualche giorno fa ho messo in rete un video di Cani Lupi
di Saarloos dove si vedevano diversi atteggiamenti di 5
soggetti nello stesso luogo.
Il primo: Isabella e Pan comminavano
prima al guinzaglio, poi senza il guinzaglio, uniti ugualmente
da un loro rapporto particolare che abbiamo potuto vedere
materialmente in un contatto della mano di Lei sul collo/spalla
di Lui. La scena ricorda due Individui che vivono uno stato
sereno e molto intimo nel momento in cui il contatto si
fa vivo.
La mano di Isabella è il contatto vivo, esattamente
uguale a quello che si scambiano gli umani fra umani, quando
esiste un particolare legame.
Tale contatto, è rapportabile allo strumento
‘’collare’’.
In un’altra situazione, quella stessa coppia,
usa un altro strumento conosciuto con il nome di ‘’pettorina’’.
La pettorina favorisce un legame più intenso
poiché abbraccia il costato del Cane.
A seconda di come questi due strumenti vengono
usati, possono confortare o opprimere il Cane che li indossa.
In tutte le varietà che la strumentazione offre,
possiamo vedere quale di queste invia messaggi più
o meno carichi di presenza. … E’ logico che
oltre alla capacità di chi li ‘’manovra’’,
di ‘’parlare’’ attraverso essi,
la grande differenza di intesa la fa chi li indossa. …
Un soggetto si sentirà più protetto con uno,
un altro soggetto con un altro, e le protezioni cambieranno
a seconda della situazione.
In un ambiente che si confà alle disposizioni naturali
del Cane, che ricordo è ‘’ospite’’
nella società umana, sarà dovere del suo ‘’protettore’’
scegliere quale strumento può essere più sicuro
per lui.
Ricordando che non è l’attrezzatura ad essere
inidonea ma chi la usa!
E ora veniamo alla conclusione del discorso.
Tenendo ben lontano lo spettro del condizionamento mentale
che agisce in maniera ripugnante sulle menti umane e su
quelle degli Animali che a loro sono disgraziatamente collegate,
le persone che vogliono prendersi cura di un Cane, dovrebbero
fare dei percorsi disciplinari per capire come dar la possibilità
all’Animaletto che condividerà con loro la
sua Vita, di vivere secondo quella ‘’libertà
espressiva’’ di cui abbiamo parlato all’inizio
dell’articolo.
Ma chi è veramente in grado di poter
fare da mentore alla non conoscenza?
Sicuramente non chi non ha anni e anni di esperienza praticamente
vissuta nel mondo del Cane; sicuramente non chi
non ha esperienza delle reali specializzazioni caratteriali
dei Cani, diverse fra razze, mix di razze e individui;
sicuramente non chi si impegna a seguire un dettame
imposto dalla scuola condizionante la quale porta
alla successiva drammatica conseguenza di una privazione
espressiva del Cane o eccesso della stessa, e ancor
più drammatica conseguenza, di un’assoggettazione
del povero Animale alla linea farmacologica che
lo porterà a vivere in un limbo ana-emozionale
o alla morte in un eccesso comportamentale dovuto allo squilibrio
causato dai farmaci della ‘’felicità’’
che altro non sono che ‘’inibitori sensoriali’’.
La Vita è qualcosa che non si distrugge neanche
con strati e strati di materiali soffocanti.
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